La seduta del consiglio comunale dedicata a mozioni e interrogazioni, momento riservato all’opposizione per portare temi in discussione, si è conclusa ieri con un episodio di tensione a Ladispoli. La discussione sulla mozione riguardante il potenziamento del servizio sanitario 118 è stata interrotta prima del previsto a causa della mancanza del numero legale, causata dall’assenza dei consiglieri di maggioranza. Il fatto ha riacceso il dibattito sulla gestione del sistema sanitario locale e sulle dinamiche politiche interne al municipio.
Gli effetti della mancanza del numero legale in consiglio comunale
Il consiglio comunale di ladispoli riserva a mozioni e interrogazioni uno spazio unico, dove l’opposizione può decidere l’ordine del giorno e proporre temi. Proprio durante la discussione su un argomento urgente come il potenziamento del servizio 118, i consiglieri di maggioranza, guidati dal sindaco, hanno deciso di lasciare l’aula. Questo ha fatto scattare l’interruzione immediata dei lavori per mancanza del numero legale.
La situazione è stata accompagnata da un clima acceso. Il sindaco Grando e la sua squadra, pur dichiarando di essersi sentiti offesi dalle parole della consigliera Ciarlantini, non hanno lasciato spazio al confronto ma si sono ritirati. La decisione di interrompere la seduta in questo modo ha generato critiche per il rischio che questioni cruciali, come la sanità nel comune, restino senza risposte adeguate.
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Per questo episodio si è capito che la sanità continua a essere uno dei punti più delicati per l’amministrazione, che aveva in campagna elettorale promesso persino la costruzione di un ospedale a Ladispoli. Al momento, però, i servizi esistenti rischiano di essere poco funzionanti e minacciati da ulteriori tagli o chiusure.
La risposta del sindaco e le accuse di ladispoli attiva
Il sindaco ha motivato la chiusura anticipata del consiglio comunale con un atteggiamento di mancanza di rispetto percepito verso la maggioranza da parte dell’opposizione. Secondo lui “l’interruzione era inevitabile dato il clima difficile creatosi durante la discussione.”
Ladispoli Attiva, gruppo all’opposizione, ha sollevato dubbi sull’autenticità di questa giustificazione. Hanno chiesto se la stessa reazione ci sarebbe stata durante un consiglio ordinario con un provvedimento della maggioranza all’ordine del giorno, se un consigliere dell’opposizione avesse pronunciato qualche parola fuori luogo. Hanno espresso dubbio sulla tenuta democratica della maggioranza nel tollerare toni accesi se non fosse su un tema sensibile come la sanità.
L’opposizione ha definito la scelta di abbandonare l’aula come un gesto politico volto a evitare il confronto su un tema scottante, ben sapendo le difficoltà che il sindaco Grando sta attraversando su questo versante. L’accusa di “ipocrisia” è stata lanciata con riferimento a futuri dibattiti su altri temi, come il piano integrato per lo spostamento del mercato e nuove costruzioni, durante i quali Ladispoli Attiva ha anticipato che monitorerà la coerenza della maggioranza nel gestire eventuali dissapori.
Solidarietà alla consigliera ciarlantini e il peso delle parole in aula
La consigliera dell’opposizione Ciarlantini, al centro della controversia, ha pronunciato alcune espressioni fuori tono durante il dibattito, ma si è subito scusata per quanto detto. Ladispoli Attiva ha voluto ricordare che la sua reazione è stata provocata da un intervento del sindaco e sottolineare il valore personale e delicato del tema trattato, ovvero le criticità della sanità locale.
Proprio per questo motivo, l’opposizione ha espresso solidarietà alla consigliera, parlando di una situazione emotiva complessa legata all’argomento della salute pubblica. Le parole di Ciarlantini, alla fine, non hanno fermato la tensione generale ma hanno innescato la reazione della maggioranza che ha preferito terminare anzitempo la seduta.
Lo stallo vissuto in consiglio riflette la difficoltà politica e amministrativa sulla sanità a Ladispoli, dove le promesse fatte restano lontane dalla realtà attuale. Il dibattito suggerisce un clima teso e conflittuale in aula, con temi strategici come la salute che rischiano di rimanere al centro di polemiche più che di soluzioni concrete.