Vittima di sextortion si confida sui social e viene ricattata da un uomo con un falso profilo

Vittima di sextortion si confida sui social e viene ricattata da un uomo con un falso profilo

Un giovane di 25 anni vittima di sextortion su social network da un uomo di 27 anni con falso profilo; dopo il pagamento iniziale e nuove minacce, intervengono i carabinieri per fermare l’estorsione.
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Un giovane è stato vittima di sextortion su social network: ricattato con minacce di diffondere video intimi da un falso profilo, ha pagato ma poi ha denunciato, permettendo l’intervento delle forze dell’ordine. - Gaeta.it

Negli ultimi anni, le truffe con ricatto sessuale attraverso i social network si sono moltiplicate. Un caso recente ha coinvolto un giovane di 25 anni, che ha subìto un tentativo di estorsione dopo essersi lasciato andare a comportamenti intimi online, convinto di dialogare con una donna. Scoprire come si è svolto il fatto aiuta a capire i rischi a cui espongono piattaforme digitali e chat.

I dettagli del ricatto e il ruolo del falso profilo

Il giovane 25enne, in un contesto di interazione via social, ha avuto uno scambio intimo con un utente che riteneva fosse una donna. In realtà, dietro il profilo si celava un uomo di 27 anni, che ha ripreso la conversazione e le immagini scambiate. A quel punto l’aggressore ha iniziato a minacciare la vittima, chiedendo una somma di denaro. Il ricatto si è basato sulla minaccia di diffondere il video compromettente a tutti i contatti della vittima, creando una situazione di forte pressione psicologica.

Il falso profilo e la tecnica di inganno

Il ricattatore, per rendere tutto più convincente, ha mantenuto un profilo falso estremamente curato. Questa tecnica di inganno è diffusa nei casi di sextortion, dove la vittima si trova isolata, spaventata e in difficoltà, soprattutto se manca l’esperienza o la consapevolezza dei rischi del web. Il ricorrere ad un falso profilo fa sì che la vittima non riesca a riconoscere l’inganno e creda a una reale donna.

La reazione della vittima e l’intervento delle forze dell’ordine

Spaventato dalla blackmail, il 25enne ha effettuato il pagamento di 130 euro, ritrovandosi però a subire altre richieste di denaro. Il tentativo di estorcergli somme ulteriori ha spinto il giovane a contattare i carabinieri. Gli agenti hanno iniziato le indagini, riuscendo a risalire al conto su cui era stata effettuata la transazione.

Il responsabile è risultato un uomo di 27 anni, già noto alle forze dell’ordine per reati simili. La segnalazione ha portato alla sua denuncia ufficiale, con tutte le procedure del caso. Questo intervento dimostra che rivolgersi alle forze dell’ordine può interrompere la spirale delle minacce e delle richieste di denaro.

Pagamenti e ulteriori minacce

Il fatto che il pagamento iniziale non abbia fermato le richieste evidenzia come il ricattatore cerchi di approfittare della situazione di debolezza della vittima.

Il fenomeno della sextortion e i rischi sui social network

La sextortion è una forma di estorsione che prende piede soprattutto a partire dalla diffusione degli smartphone e delle app per messaggi e video. Molte vittime si trovano coinvolte in questi ricatti senza un’adeguata tutela, perché spesso si tratta di persone giovani o poco attente ai pericoli che nascono dall’uso incauto dei social.

Dietro a un profilo apparentemente innocuo può celarsi un truffatore pronto a sfruttare ogni momento di confidenza. In alcuni casi vengono ricattate anche figure pubbliche o professionisti, ma la maggioranza delle vittime è costituita da giovani che usano il web per socializzare.

Le immagini come arma del ricatto

Le modalità con cui funziona la sextortion implicano spesso la gestione di immagini o video compromettenti, che il ricattatore tiene come arma per chiedere soldi. La minaccia di diffusione danneggia la reputazione e mette la vittima in condizioni di isolamento e paura. Interventi tempestivi aiutano a bloccare queste situazioni, ma resta fondamentale la prevenzione e la consapevolezza dei rischi online.

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