Villino liberty ristrutturato a roma, un interno contemporaneo tra luce e materiali tradizionali

Villino liberty ristrutturato a roma, un interno contemporaneo tra luce e materiali tradizionali

a roma, studiotamat ristruttura un villino liberty su tre livelli con interni contemporanei, valorizzando elementi storici come la veranda e integrando materiali naturali e arredi di design funzionali
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A Roma, un villino liberty su viale di Trastevere è stato restaurato da Studiotamat, fondendo l’estetica storica con interni moderni e funzionali, valorizzando luce, materiali tradizionali e spazi ottimizzati per una coppia. - Gaeta.it

Nel cuore di Roma, lungo viale di Trastevere, uno storico villino liberty ospitato in una corte interna ha ripreso vita grazie al lavoro di Studiotamat. La casa, di complessivi 80 metri quadrati distribuiti su tre livelli, più una terrazza di 30 metri, propone un contrasto tra l’estetica d’epoca e un interno contemporaneo funzionale. La residenza si presenta come un rifugio urbano per una coppia, ristrutturato dopo anni di abbandono e senza una precisa conoscenza della destinazione d’uso originaria.

La storia e la posizione del villino liberty a roma

Il villino si trova incastonato all’interno di un palazzo risalente alla fine dell’Ottocento, in una delle zone più suggestive di Roma, vicino al fiume Tevere e al quartiere di Trastevere. La ristrutturazione si è proposta di mantenere il carattere storico esterno, preservando gli elementi architettonici liberty, mentre gli ambienti interni sono stati ripensati per rispondere alle esigenze abitative moderne. Non ci sono documenti certi sulla funzione originaria della costruzione, ma l’attenzione è stata rivolta a recuperare dettagli originali come la veranda, inserita nella corte interna, e a riordinare gli spazi per un uso più pratico e luminoso.

La terrazza, affacciata sul verde del cortile, regala un’atmosfera rilassata e una vista dolcemente decadente, quasi un’oasi in città. L’edificio non è ampio, ma l’intervento è riuscito a valorizzarne ogni angolo sfruttando la luce naturale e creando una continuità visiva con l’esterno.

Il recupero della veranda e il nuovo ingresso luminoso

Uno dei punti di forza del progetto è senza dubbio la veranda di ingresso, caratterizzata da vetri cattedrale colorati nei toni del verde, rosa e giallo. Questi vetri sembrano riportare indietro nel tempo, mantenendo viva la memoria storica dell’edificio. Gli architetti hanno mantenuto la struttura e le cromie originali, ma hanno sostituito l’involucro con un nuovo telaio di acciaio e vetro dotato di un controllo solare, adatto al clima romano. Questa soluzione ha permesso di migliorare la funzionalità dell’ambiente e, eliminando la porta-finestra che separava la veranda dal resto della casa, si è creato un ambiente unico e aperto con la zona pranzo.

La luce inonda così la zona giorno, rendendo lo spazio più arioso e accogliente. La veranda diventa un vero e proprio filtro tra l’esterno e l’interno, rappresentando quell’incontro tra antico e moderno che caratterizza tutta la ristrutturazione. L’area è sufficientemente ampia per ospitare il tavolo da pranzo e integra funzionalità e atmosfera in modo armonioso.

Una scala funzionale e ambienti riorganizzati per abitare meglio

All’interno, una vecchia scala a chiocciola rappresentava un ostacolo alla fruizione completa degli spazi, rimpicciolendo l’ambiente. La riorganizzazione degli interni ha spostato l’angolo cottura vicino alla veranda per liberare spazio e consentire l’inserimento di una nuova scala in legno di castagno con andamento alternato. Il primo gradino, realizzato in marmo verde Alpi, funge anche da base per una libreria incassata nel sottoscala, un dettaglio che unisce praticità e design.

Accanto alla scala si trova un volume contenitore in castagno con ante specchiate, all’interno del quale è stata ricavata la lavanderia e una zona di appoggio. Questo elemento riflette la luce e aiuta a dare ampiezza visiva, migliorando la percezione degli spazi ristretti dell’abitazione.

Matteo Soddu, co-fondatore di Studiotamat, spiega che il lavoro si è basato soprattutto su un processo di sottrazione, con l’obiettivo di lasciare respirare gli ambienti mantenendo i pavimenti in cotto originali. Il volume blu che contiene i servizi domestici è stato concepito come un elemento scenografico, con il soffitto dello spazio intermedio specchiato che crea una sensazione di profondità e continuità. Si combinano così materiali naturali, trasparenze e volumi semplici per dare dinamismo e continuità al progetto.

Open space giorno con materiali tradizionali e arredi essenziali

L’area giorno si sviluppa in un open space molto luminoso, valorizzato da vetrate che guardano sul giardino interno. Il pavimento in cotto, molto ben conservato, rimanda a tradizioni costruttive locali. L’arredamento punta sulla leggerezza visiva, con una cucina priva di pensili e un piano lineare in marmo verde Alpi con ante sfumate dal nero al terracotta. Il volume blu nasconde colonne frigo, dispensa e un antibagno, dando ordine e pulizia agli spazi.

I dettagli decorativi, come le sospensioni Falkland di Munari dentro l’ambiente, aggiungono personalità con un tocco di design contemporaneo leggero. La presenza di trasparenze e superfici riflettenti aumenta la luminosità, creando un’atmosfera ariosa e pacata. Tutto è pensato per un uso pratico ma caldo, che esalta la struttura storica senza nasconderla.

La zona notte e il soppalco in vetro con arredi di design

Il volume blu visibile nel piano inferiore costituisce un filo visivo e funzionale che collega la zona giorno con il piano superiore dedicato alla zona notte. Il bagno padronale è arredato con mobili Nouveau di Ex.t, piastrelle Mater disegnate da Patricia Urquiola per Mutina all’interno della doccia, e rubinetteria firmata Formafantasma per Quadro Design.

Il soppalco in vetro segna il passaggio tra i livelli e introduce trasparenze inaspettate, dando luce e carattere all’ambiente notte. La camera padronale è arricchita da un letto con base a cassetti e testiera integrata, le cui finiture richiamano quelle della cucina, creando continuità visiva. Il parquet Foret di Oscar Ono Paris, disegnato da Raphael Navot, si ispira alla pavimentazione in ciottoli tipica delle città ottocentesche europee, un riferimento raffinato che mette in relazione Roma e Parigi nei decenni passati.

Lo studio all’ultimo piano e la scala scultorea in ferro e legno

L’ultimo livello si raggiunge tramite una seconda scala a chiocciola, una struttura in ferro lasciata grezza con gradini in ciliegio che si configura come un vero elemento scultoreo. In questo piano è stato ricavato lo studio, dotato di un secondo bagno nascosto dietro una quinta semitrasparente.

Un particolare interessante è il lavabo in marmo verde Alpi, che si estende oltre il vetro diventando un piano d’appoggio integrato nello studio stesso, con funzione sia estetica che pratica. Lo spazio, pur nella sua compatezza, è studiato per risultare funzionale e piacevole, con attenzione ai materiali e al loro rapporto con la luce e la forma.

L’intervento di Studiotamat ha quindi riportato a nuova vita un piccolo gioiello di architettura liberty romana, combinando rispetto per la storia e nuovi criteri abitativi, con risultati precisi e misurati.

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