Vigili del fuoco salvano un cane rimasto intrappolato nel canneto lungo il tevere a roma

Vigili del fuoco salvano un cane rimasto intrappolato nel canneto lungo il tevere a roma

I vigili del fuoco di Roma, con il nucleo sommozzatori, hanno salvato un cane bloccato in un canneto lungo la riva del Tevere, garantendo un intervento rapido e coordinato senza danni all’animale.
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I vigili del fuoco di Roma, con l’intervento dei sommozzatori, hanno salvato un cane rimasto bloccato in un canneto lungo la riva del Tevere, riconsegnandolo sano e salvo alla proprietaria. - Gaeta.it

I vigili del fuoco di roma sono intervenuti sul tevere per recuperare un cane finito in difficoltà dentro un canneto lungo la riva del fiume. L’animale, sfuggito al controllo della sua proprietaria, è stato portato in salvo grazie all’intervento dei sommozzatori e riconsegnato sano e salvo al suo padrone.

Intervento dei vigili del fuoco sul tevere per il salvataggio del cane

Ieri sera, la sala operativa del comando di roma ha attivato la squadra 1/A della centrale insieme al nucleo sommozzatori per intervenire su una segnalazione urgente. Un cane si era avventurato dentro un canneto sulla riva del tevere ed era rimasto bloccato, incapace di uscire da solo. La zona interessata presentava una vegetazione fitta che rendeva difficile il recupero senza un supporto specializzato. L’allarme è scattato quando la proprietaria, preoccupata per l’impossibilità di ritrovare il suo animale domestico, ha contattato i vigili del fuoco chiedendo aiuto immediato.

Ruolo essenziale del nucleo sommozzatori

L’arrivo sul posto del nucleo sommozzatori si è rivelato determinante anche per l’accesso in acqua e la ricerca accurata dentro la zona paludosa. Il personale ha esaminato rapidamente l’area per individuare la posizione esatta del cane senza spaventarlo ulteriormente o causare altri incidenti. Data la natura del luogo e le difficoltà del terreno, solo la presenza di personale addestrato ha permesso un intervento sicuro e rapido.

Tecniche di recupero adottate dai sommozzatori

I sommozzatori, dotati di attrezzatura specifica, hanno raggiunto il canneto camminando lungo la sponda e entrando in acqua dove la vegetazione era più fitta. Hanno proceduto con cautela per non disturbare l’animale, che pur spaventato, non aveva subito nessuna ferita grave. L’attività si è svolta in condizioni difficili per la presenza della folta vegetazione e il terreno irregolare nelle immediate vicinanze del tevere. È servito un approccio metodico e concentrato per evitare che il cane scappasse o peggiorasse la situazione.

Coordinamento durante le operazioni

Durante le operazioni di recupero, i sommozzatori hanno mantenuto il contatto vocale tra loro, coordinandosi con la centrale operativa per ricevere aggiornamenti e supporto. Il recupero ha richiesto diversi minuti, ma il risultato finale ha confermato l’efficacia delle tecniche adottate. Una volta afferrato, il cane è stato trasportato in sicurezza fuori dall’area paludosa.

Il ruolo della centrale operativa e la riconsegna del cane alla proprietaria

La centrale operativa del comando di roma ha seguito in tempo reale tutta la missione. Dalla prima chiamata fino al termine del salvataggio, ha coordinato l’intervento delle squadre sul territorio e ha garantito un filo diretto tra gli operatori e chi aveva segnalato l’emergenza. Questo tipo di coordinamento è essenziale per gestire situazioni che coinvolgono animali in condizioni di pericolo, soprattutto in ambienti naturali come le rive del tevere.

Dopo il recupero, il cane è stato immediatamente consegnato alla proprietaria, che lo aspettava con ansia non lontano dal luogo dell’incidente. L’animale è apparso sereno e in buone condizioni, senza aver riportato traumi o ferite. La gratitudine della donna ha chiuso la giornata di lavoro dei vigili del fuoco, che hanno dimostrato prontezza e attenzione nel soccorso degli animali in difficoltà. Il pronto intervento ha evitato un potenziale peggioramento della situazione di emergenza.

Una presenza sempre pronta sul territorio

Questo episodio conferma la presenza sul territorio di squadre sempre pronte a intervenire anche in situazioni complesse e poco comuni, come i salvataggi in acqua e nelle zone paludose. L’interazione tra centralina operativa e sommozzatori è stata determinante per l’esito positivo dell’operazione sul tevere.

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