Il servizio di ambulanze a Ibiza, soprattutto durante i mesi estivi, affronta un carico di lavoro enorme per via degli interventi richiesti da turisti coinvolti in problemi legati al consumo di sostanze nei club. Questa pressione rischia di compromettere la risposta sanitaria per i residenti dell’isola che sono poco più di 160 mila persone.
Il ruolo dei club nelle chiamate di emergenza sull’isola
Secondo il sindacato degli operatori sanitari locali, riportato dal Guardian, fino a un terzo degli interventi delle ambulanze durante la stagione turistica arriva da eventi e discoteche. La maggiore di queste ha una capienza che sfiora le 10 mila presenze e molte chiamate sono riconducibili a effetti negativi provocati dall’uso di droghe. Questo fattore incide in modo significativo sulla saturazione delle squadre di emergenza.
I proprietari delle discoteche, pur obbligati a fornire personale infermieristico e sanitario per eventi, non sono tenuti a garantire ambulanze. Così i costi e la responsabilità del pronto soccorso rimangono affidati ai servizi pubblici dell’isola, con un impatto molto pesante durante i picchi stagionali.
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Le richieste del sindacato: contratti con ambulanze private per i club
José Manuel Maroto, presidente del sindacato dei servizi sanitari, ha criticato l’attuale situazione definendola una questione di equità verso i residenti. Il sindacalista ha invitato le strutture ricreative a firmare accordi con servizi privati per le ambulanze, scaricando almeno in parte il carico sulle risorse pubbliche.
Maroto ha sottolineato che è intollerabile che club con fatturati milionari non si facciano carico di questo aspetto fondamentale della sicurezza. La pressione provocata dal gran numero di visite legate alla vita notturna rischia di rallentare o ridurre la qualità dell’assistenza per i residenti.
L’impatto sulle risorse di emergenza e la vita dei cittadini
Tra i circa 3,6 milioni di turisti che ogni anno arrivano su Ibiza, molti finiscono per richiedere soccorsi per incidenti legati a sostanze stupefacenti. Questo fenomeno complica il lavoro delle ambulanze e può generare ritardi per gli abitanti che vivono sull’isola tutto l’anno. Il servizio sanitario rischia di venire compromesso a causa di chiamate che, in buona parte, potrebbero essere gestite autonomamente dai gestori dei locali.
Gli operatori del servizio pubblico denunciano un uso improprio della rete di emergenza, spesso occupata da eventi e criticità evitabili con una diversa organizzazione. La pressione finanziaria e operativa si ripercuote in modo diretto sulla disponibilità di mezzi e personale per la popolazione locale.
La risposta pubblica e le possibili soluzioni sul lungo periodo
Il dibattito coinvolge autorità locali, sindacati del settore sanitario e gestori dei club. La proposta del sindacato è chiara: obbligare le discoteche a stipulare servizi di ambulanza privati. Questo permetterebbe di alleggerire il servizio pubblico e migliorare la copertura per chi vive stabilmente sull’isola.
Finora non sono state prese decisioni vincolanti ma la pressione da parte dei gruppi di lavoro del settore sanitario cresce, anche in vista delle stagioni future, sempre più intense. Serve organizzare meglio la sicurezza sanitaria negli eventi con grandi folle per prevenire situazioni di emergenza fuori controllo.
Ibiza resta una meta amata a livello mondiale ma la situazione attuale del servizio di ambulanze mette in luce una criticità che rischia di pesare su tutti. Equipaggi più liberi da interventi legati a comportamenti rischiosi potrebbero assicurare risposte rapide anche ai residenti, senza sacrificare la qualità dell’assistenza pubblica.