La scoperta di un breve video, in cui il presunto homicida di Michael Boschetto si riprende mentre balla in un’abitazione, ha riacceso l’attenzione sul caso di Villafranca Padovana. Le immagini sono state recuperate dal telefono rubato alla vittima, restituito di recente dalla polizia al padre di Michael Boschetto. Quel video ora entra ufficialmente come prova nell’inchiesta, aggiungendo nuovi dettagli sulle fasi successive all’omicidio verificatosi circa un anno fa.
Il ritrovamento del telefono e la scoperta del video
Dopo mesi di indagini, l’iPhone appartenuto a Michael Boschetto è stato restituito dai carabinieri al padre della vittima solo qualche giorno fa. Gli agenti non erano riusciti ad accedere ai contenuti del dispositivo a causa delle misure di sicurezza dell’apparecchio. Tuttavia, grazie alla determinazione del genitore, il telefono è stato sbloccato. È proprio in quel momento che è emerso un video di pochi secondi che ritraeva il presunto assassino mentre ballava all’interno di un appartamento. L’uomo che ha subito la perdita di Michael, ha trovato quindi tracce tangibili di cosa sarebbe accaduto dopo l’aggressione fatale.
Quel filmato selfie, secondo le ricostruzioni, è stato realizzato dal sospetto con il telefono della vittima, presumibilmente subito dopo averla colpita mortalmente con quattro coltellate. Il video mostra l’aggressore spensierato, in evidente contrasto con la drammaticità dell’episodio, mentre si muove in una stanza dell’abitazione. Le immagini confermano che dopo l’azione violenta il responsabile ha usato il cellulare come fosse un trofeo, lasciando la scena del crimine con il telefono di Michael.
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Dettagli dell’omicidio avvenuto a villafranca padovana
L’episodio risale a poco più di un anno fa a Villafranca Padovana, piccolo comune in provincia di Padova. Michael Boschetto fu vittima di un’aggressione mortale, subendo quattro profonde ferite da coltello. L’accusa ha indicato Giacomo Friso come autore dell’omicidio. Le indagini avevano già portato alla luce diversi elementi concordanti sul movente e la dinamica dell’aggressione. Il nuovo video permette di aggiungere uno strato ulteriore ai fatti, documentando il comportamento del presunto colpevole nelle ore immediatamente successive all’attacco.
Secondo la ricostruzione fornita dagli inquirenti, dopo aver ferito Michael gravemente, Giacomo Friso avrebbe filmato se stesso in atteggiamento leggero e quasi provocatorio. Le immagini, pur brevi, indicano che l’aggressore era nell’abitazione dove si era consumata la tragedia o in un luogo vicino, senza preoccuparsi della gravità dell’azione commessa. Questo dettaglio potrebbe influire sulla valutazione del suo stato d’animo e motivazioni, e contribuire quindi ad integrare la prova nel procedimento penale.
L’importanza del video per l’inchiesta in corso
L’inserimento del video-selfie negli atti processuali potrebbe avere implicazioni significative per l’inchiesta sull’omicidio di Michael Boschetto. Questo materiale visivo conferma la permanenza del presunto assassino sulla scena del crimine in un momento successivo alla violenza, e testimonia un comportamento disinvolto che contrasta con l’urgenza del caso. In più, dimostra come il cellulare rubato sia stato conservato e usato dall’imputato, un particolare che lega il sospetto direttamente agli oggetti riconducibili alla vittima.
Quadro probatorio rafforzato
Gli esperti legali considerano il video un elemento che rafforza il quadro probatorio, fornendo un dettaglio che non può essere ignorato nei dibattiti processuali. La sua presenza obbliga a un esame più approfondito delle circostanze dell’omicidio e degli atteggiamenti del sospetto. Nel complesso, il ritrovamento potrebbe influire su eventuali dichiarazioni, perizie e decisioni giudiziarie riguardanti la vicenda.
Le indagini proseguono, mentre la procura valuta come integrare questa nuova testimonianza visiva con gli altri rilievi raccolti. Le autorità mantengono il massimo riserbo, ma questa scoperta riaccende l’attenzione sul caso e il suo svolgimento nelle aule giudiziarie del padovano.