La via francigena, importante percorso storico e culturale italiano, sta facendo passi decisivi per ottenere il riconoscimento come patrimonio Unesco. Il tratto italiano coinvolge sette regioni dal nord al centro e si punta a valorizzare il turismo lento e sostenibile che questa antica strada può offrire. Le istituzioni locali e il ministero della Cultura collaborano per presentare un dossier dettagliato, con scadenze fissate nei prossimi anni.
Iniziative e passaggi principali per la candidatura unesco
La candidatura della via francigena riguarda sette regioni italiane, con la Toscana in posizione di capofila. Le altre regioni coinvolte sono Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna e Lazio. Le istituzioni di queste regioni stanno lavorando in sinergia per preparare tutta la documentazione necessaria. L’ultimo passo formale ha visto la consegna al ministero della Cultura del cosiddetto ‘preliminary assessment’: un documento preliminare che accompagna il dossier di candidatura. Insieme a questo, è stato presentato un protocollo d’intesa che spiega le motivazioni scientifiche e tecniche che supportano la richiesta di riconoscimento.
Il ministero della Cultura ha inviato questo materiale alla Commissione nazionale italiana Unesco , che provvederà a esaminarlo durante l’estate del 2025. Si tratta di un momento cruciale, perché la Cniu valuta la fattibilità della candidatura e decide se autorizzare i passaggi successivi della procedura Unesco.
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Ruolo della toscana e attenzione a turismo lento e sostenibile
La Toscana riveste un ruolo centrale nella candidatura: il tratto toscano della via francigena si estende per 380 chilometri, attraversando oltre 40 comuni e 15 tappe. Questo percorso rappresenta una sorta di “autostrada del Medioevo” che oggi si presenta come un itinerario per turismo lento, sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha sottolineato l’importanza di coinvolgere sia il pubblico che il privato, incluse varie associazioni collegate alla via francigena. Lo scopo è mettere in luce le potenzialità turistico-culturali legate a cammini a piedi, in bicicletta o a cavallo, che favoriscono la scoperta del paesaggio e dei borghi meno conosciuti.
Giani ha ricordato anche il protocollo sottoscritto a Venezia con il ministero della Cultura e i due milioni di euro stanziati dal governo per la manutenzione dei percorsi. Questo investimento punta a garantire la cura e la fruibilità del percorso, fondamentali per la candidatura.
Impatto e valorizzazione territoriale della candidatura
Francesco Palumbo, direttore di Fondazione Sistema Toscana, ha evidenziato come la candidatura rappresenti un’opportunità per promuovere il territorio toscano attraversato dalla via francigena. La prospettiva è quella di valorizzare la “bellezza diffusa” presente lungo il percorso, permettendo ai comuni coinvolti di beneficiare di un riconoscimento internazionale. Questo riconoscimento, infatti, può tradursi in maggiore visibilità e flussi turistici mirati, legati a un turismo culturale e naturale.
La fondazione gestisce la parte operativa e finanziaria dell’iniziativa e collabora con enti locali e associazioni. L’approvazione della candidatura potrà offrire strumenti per rafforzare la tutela dei luoghi e investire in politiche di sviluppo locale. La valorizzazione interesserà non solo le grandi città sul percorso ma anche piccoli centri storici, sentieri, e paesaggi rurali caratteristici della zona.
Tappe future della candidatura unesco
Il prossimo appuntamento importante è la consegna, entro settembre 2025, del dossier preliminare di candidatura. Questo documento conterrà dati aggiornati, cartografie, descrizioni e approfondimenti sulle caratteristiche culturali e ambientali della via francigena. La Commissione nazionale italiana Unesco avrà circa un anno per valutarlo, quindi la decisione arriverà entro ottobre 2026.
Se il dossier preliminare riceverà il via libera, si passerà alla redazione di quello definitivo. Quest’ultimo dovrà essere consegnato entro il primo febbraio 2028. Dopo questa fase, l’Unesco esprimerà il giudizio finale nel 2029, determinando se la via francigena italiana entrerà ufficialmente nella lista dei patrimoni mondiali.
Il percorso verso questo riconoscimento è complesso e articolato, ma rappresenta un tassello importante per tutelare e far conoscere uno dei più significativi cammini storici europei. Anche in vista delle nuove proposte di turismo esperienziale e sostenibile, la candidatura può aprire nuove prospettive per territori spesso trascurati.