La carriera ecclesiastica di un importante religioso in Pakistan ha seguito tappe cruciali tra diverse diocesi, segnando un percorso di responsabilità e presenza in territori complessi. Questo racconto ripercorre gli incarichi e il ruolo svolto dal vescovo in un contesto dove la comunità cristiana vive come minoranza in prevalenza musulmana.
Gli inizi come vescovo coadiutore di Hyderabad
Nel 1988 è stato nominato vescovo coadiutore della diocesi di Hyderabad, nel sud del Pakistan. Questo titolo indica la funzione di sostegno e affiancamento al vescovo titolare, con il diritto di succedergli alla guida della diocesi stessa. Infatti nel 1990 ha assunto ufficialmente la direzione della diocesi di Hyderabad, un territorio con una presenza cristiana limitata rispetto alla maggioranza musulmana.
Sfide pastorali a Hyderabad
In questi anni ha dovuto affrontare sfide legate alla gestione pastorale e all’esperienza quotidiana di una comunità minoritaria, sempre mantenendo una forte attività religiosa e di sostegno alla popolazione cattolica locale. La diocesi di Hyderabad rappresenta un punto di riferimento per i cristiani della zona, ma si muove in un contesto di forti tensioni sociali e religiose. La sua nomina ha rappresentato un momento importante per dare continuità e attenzione alle esigenze della comunità .
Dal trasferimento a Faisalabad al ruolo metropolitano di Karachi
Dopo otto anni alla guida di Hyderabad, nel 1998 è stato trasferito alla diocesi di Faisalabad, città situata nella provincia del Punjab. Faisalabad è una realtà diversa da Hyderabad, con dinamiche sociali e culturali particolari. Qui il vescovo ha continuato la sua missione pastorale, consolidando il rapporto con la comunità cattolica e promuovendo diverse iniziative religiose e sociali.
Nel 2012, il riconoscimento della sua esperienza e del suo impegno l’ha portato a essere promosso alla posizione di arcivescovo metropolita di Karachi, la sede più importante del Pakistan per la Chiesa cattolica. Karachi, città portuale e capitale economica, ospita la più grande comunità cristiana del paese.
Guida della metropoli di Karachi
Alla guida della metropoli, ha gestito la diocesi arcivescovile con attenzione alle complesse relazioni interreligiose e a problemi sociali diffusi come la povertà e la discriminazione. Ha mantenuto una presenza costante, dialogando con le autorità civili e promuovendo iniziative per la tutela dei diritti delle minoranze.
L’arcidiocesi di Karachi sottoposta a sfide religiose e sociali
Durante il suo incarico a Karachi, terminato l’11 febbraio 2021, l’arcivescovo ha guidato una comunità sotto pressione in un paese a maggioranza musulmana. I cristiani qui sono una minoranza che affronta diverse difficoltà , anche legate alla libertà religiosa e all’accesso a servizi essenziali.
Attività pastorale e iniziative per la comunitÃ
La sua attività pastorale ha incluso visite alle parrocchie, iniziative di solidarietà e la promozione di una convivenza pacifica con le altre comunità religiose. Karachi è un microcosmo della complessità pakistana, con tensioni sociali e culturali che spesso coinvolgono i cristiani.
L’arcivescovo ha lavorato per sostenere i fedeli, affrontando temi delicati come discriminazioni, violenze e restrizioni legali. Ha promosso la formazione religiosa e l’educazione nelle scuole cattoliche, tentativo di mantenere viva la presenza e l’identità della minoranza cristiana nel contesto urbano più popoloso del paese. Durante il suo periodo, si sono susseguite diverse iniziative per rafforzare la partecipazione della comunità alle attività ecclesiastiche e sociali, garantendo un punto di riferimento stabile in tempi complicati.