La ricerca di un compratore per lo stabilimento Flex/Adriatonics di Trieste ha visto una fase intensa di contatti e trattative. Vertus, la società incaricata di individuare un possibile acquirente, ha raggiunto e coinvolto numerose aziende appartenenti a diversi settori industriali. I progressi di questa attività sono stati comunicati al termine dell’incontro telematico con il ministero della Imprese e del Made in Italy, dove sono emersi dati sulle manifestazioni di interesse, sulla tempistica e sulle condizioni poste sia dall’advisor che dai sindacati. L’obiettivo principale rimane la continuità produttiva e la salvaguardia dei posti di lavoro nello stabilimento triestino.
Ricerca e risultati dei potenziali acquirenti
Vertus ha impostato un’azione di scouting molto ampia e diversificata per attrarre potenziali acquirenti interessati allo stabilimento Flex/Adriatonics. Sono state contattate, in totale, 251 aziende operanti principalmente nei settori energia rinnovabile, elettronica, meccanica e meccatronica, un bacino molto variegato e con competenze che si prestano alle attività produttive dello stabilimento. Da questa platea, 9 aziende hanno presentato manifestazioni di interesse preliminari.
Accordi di riservatezza e visite allo stabilimento
Successivamente, sono stati firmati 4 accordi di riservatezza, indispensabili per garantire la fase di negoziazione e l’accesso a documenti sensibili riguardanti l’impianto produttivo. Solo 2 realtà industriali hanno effettuato visite presso lo stabilimento per valutare concretamente l’opportunità di acquisizione. Il coinvolgimento di imprese provenienti da settori vicini o assimilabili a quello originale dello stabilimento indica un orientamento verso soluzioni che assicurino una riconversione interna e una adeguata continuità operativa.
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Condizioni poste da vertus e sindacati
Nel corso della seduta con il ministero la società Vertus ha confermato il termine di settembre 2025 come data entro cui portare a termine una possibile vendita dello stabilimento. L’advisor ha posto condizioni molto chiare: “l’acquirente dovrà essere un player industriale interessato all’intera struttura produttiva, e non un fondo finanziario o soggetto che si focalizzi su parti limitate dell’asset.” Questo approccio punta a evitare operazioni speculative e frammentazioni che potrebbero compromettere la stabilità produttiva e occupazionale del sito.
L’Unione Sindacale di Base ha ribadito con fermezza la necessità che ogni trattativa includa garanzie occupazionali per tutti i lavoratori attualmente coinvolti. La presenza dei sindacati nel confronto è stata determinante per sottolineare come “la continuità produttiva non possa prescindere da un vero progetto industriale di medio-lungo termine.” L’USB ha inoltre chiesto che gli accordi prevedano un piano industriale concreto capace di mantenere attive le attività e mantenere i livelli occupazionali.
Ruolo attivo del ministero della imprese e del made in italy
Il ministero della Imprese e del Made in Italy ha confermato l’intenzione di seguire direttamente l’evoluzione della trattativa, assicurando la prosecuzione del confronto con tutte le parti sociali. L’incontro odierno è stato uno dei momenti di verifica del percorso di scouting e negoziazione che si è svolto tramite collegamento telematico. La presenza pubblica è fondamentale per garantire trasparenza e attenzione alle ricadute sociali della vicenda.
Il ministero ha stabilito un prossimo incontro di aggiornamento il 1 luglio 2025, data in cui verrà monitorata l’evoluzione della ricerca e valutati eventuali passi avanti nelle trattative. Questo appuntamento servirà anche a verificare le risposte delle aziende contattate e ad aggiornare le condizioni poste per la vendita o cessione dello stabilimento. Il ministero agirà da garante per le esigenze occupazionali e lo sviluppo industriale dell’area.
Focus su trieste e il futuro dello stabilimento flex/adriatonics
Lo sviluppo del caso Flex/Adriatonics resta così un tassello importante per l’industria di Trieste, con attese legate a un possibile ritorno produttivo e occupazionale stabile. La presenza costante sia dell’advisor che dei soggetti istituzionali e sindacali indica un interesse chiaro nel salvaguardare i livelli di lavoro e di produzione nel breve periodo. Sul tavolo rimangono però aperte numerose questioni legate alla concretezza delle offerte e alla capacità di rilancio dell’impianto.