La scena cinematografica italiana si prepara ad accogliere un nuovo capitolo con ‘Vermiglio‘, il film di Maura Delpero che dopo aver conquistato il Leone d’Argento a Venezia, ora ambisce a entrare nella short list per gli Oscar. La regista, attualmente a Lucerna per la 37ma edizione degli European Film Awards, sottolinea le difficoltà legate alla campagna promozionale per il prestigioso premio americano, chiarendo la disparità di risorse rispetto ai grandi titoli concorrenti.
Il sogno olimpico di un piccolo budget
La partecipazione di ‘Vermiglio‘ agli Oscar non è senza ostacoli. «Per la campagna abbiamo un piccolo budget e ci affidiamo principalmente a Rai Cinema e Cinecittà», spiega Delpero. La situazione è complicata dal recente taglio del fondo speciale del ministero, che destinava circa 150.000 Euro per le campagne Oscar, una misura che non è stata rinnovata e che ha lasciato l’intera industria cinematografica in attesa di chiarimenti. «Siamo in una posizione simile a Davide contro Golia», continua, «mentre i film più grandi possono contare su budget multimilionari». Nonostante queste sfide, c’è un motivo di ottimismo, poiché il film sta ottenendo una buona risposta negli Stati Uniti grazie al supporto dei distributori locali Sideshow e Janus Film.
Riflessioni sulla selezione per gli Oscar
La selezione di ‘Vermiglio‘ rispetto a titoli di grosso calibro come ‘Parthenope‘ di Paolo Sorrentino ha sorpreso la regista. «Non credo sia una domanda da porre a me, ma alla commissione selezionatrice», afferma. Delpero riconosce che, pur avendo accesso a un distributore americano, l’influenza della critica internazionale è stata decisiva. La stampa estera ha accolto ‘Vermiglio‘ con entusiasmo, un sostegno che va oltre la semplice promozione. «L’Oscar mi sembra lontano, quasi buffo», confessa, «la mia vera battaglia era vincere un Leone».
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Il linguaggio universale di ‘Vermiglio’
Il successo di ‘Vermiglio‘ non sorprende del tutto, considerando il suo messaggio universale. Delpero chiarisce cos’è che risuona nel pubblico internazionale: «Non voglio raccontare le storie già viste di mafia o spaghetti, ma portare alla luce una realtà poco esplorata». Con una narrazione radicata in ambito rurale, il film si distacca da stereotipi comunemente associati al cinema italiano. Questo approccio ha reso più difficile il casting, ma ha anche permesso di riscoprire voci uniche e storie autentiche.
La questione femminile al centro della narrazione
La tematica femminile è centrale nel film, che racconta la vita di tre sorelle. «Questa storia è rivolta agli uomini tanto quanto alle donne, perché riteniamo che parli del nostro passato e del presente», afferma Delpero. I personaggi rievocano ricordi di un tempo che, pur essendo iconico, porta alla luce questioni critiche come la parità di genere, un tema ancora molto attuale e carico di significato.
Pausa e riflessioni future
Nonostante il successo di ‘Vermiglio‘, Delpero si prende un momento di pausa. «È importante prendersi del tempo per rigenerarsi tra un film e l’altro», dichiara. La regista, nata a Bolzano e laureata a Bologna, sottolinea l’importanza di bilanciare le proprie priorità personali e professionali. L’assenza di progetti imminenti non indica una stagnazione, ma un’opportunità per riflettere e ricaricare le energie, mantenendosi pronta per affrontare nuove avventure cinematografiche in un futuro prossimo.