Lavoratori delle farmacie in sciopero a roma contro la proposta salariale di federfarma

Lavoratori delle farmacie in sciopero a roma contro la proposta salariale di federfarma

Dipendenti delle farmacie in sciopero a Roma e altre città italiane per protestare contro l’offerta salariale di Federfarma, giudicata insufficiente nel rinnovo del contratto collettivo nazionale.
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Dipendenti delle farmacie a Roma scioperano contro la proposta salariale di Federfarma, ritenuta insufficiente, con presidi e mobilitazioni anche in altre città italiane. - Gaeta.it

Lo sciopero indetto a roma per martedì primo luglio riunisce dipendenti delle farmacie in una protesta contro l’offerta economica avanzata da federfarma. La vertenza riguarda il rinnovo del contratto collettivo nazionale, bloccatosi da tempo, con una proposta di aumento salariale giudicata irrisoria dalle organizzazioni sindacali. L’azione sindacale prevede quattro ore di astensione dal lavoro e un presidio proprio davanti alla sede di federfarma, segnale di una tensione crescente nel settore farmaceutico privato.

Lo sciopero a roma: modalità e motivazioni

La protesta di questa mattina a roma dura quattro ore, dalle 8 alle 12, ma al centro dell’attenzione c’è il presidio fissato dalle 9 alle 11 davanti alla sede nazionale di federfarma. I lavoratori contestano un incremento economico complessivo di appena 120 euro per i prossimi tre anni, giudicato del tutto inadeguato rispetto ai bisogni reali. Tale proposta è stata rigettata dalle sigle sindacali, che denunciano la mancanza di attenzione verso la crescita del costo della vita e la complessità del lavoro nelle farmacie.

I dipendenti sottolineano una situazione paradossale: pur offrendo un numero sempre maggiore di servizi alla clientela, gli stipendi restano più bassi persino di quelli dei commessi nei negozi. Questo squilibrio ha alimentato malumori e spinte a mobilitarsi in tutta italia. La comunicazione unitaria delle organizzazioni sindacali ha diffuso questo messaggio spiegando come il rifiuto della proposta da parte di federfarma abbia portato all’interruzione delle trattative.

Le ragioni dei sindacati nel respingere l’offerta di federfarma

I sindacati hanno giudicato la proposta salariale completamente scollegata dall’andamento reale dell’economia nel comparto farmaceutico privato. Il testo comunica come farmaciste, farmacisti e collaboratori di farmacia svolgano quotidianamente un lavoro fondamentale per la comunità, garantendo un servizio di prossimità che si conferma essenziale anche in situazioni di emergenza sanitaria. Eppure, il riconoscimento economico non riflette questo impegno.

Il messaggio delle organizzazioni sindacali indica chiaramente che la partecipazione alle mobilitazioni locali, già avviate nei mesi scorsi, manifesta il disagio diffuso tra i lavoratori delle farmacie. “Questo malcontento nasce dalla percezione di un’offerta salariale lontana dalle necessità reali e dalle aspettative.” L’assenza di adeguamenti e una scarsa attenzione alle richieste hanno spinto i sindacati a puntare sulla mobilitazione come ultima risorsa, una leva per ottenere condizioni contrattuali più dignitose e rispetto per le attività svolte quotidianamente.

Le tappe della protesta in altre città italiane

La mobilitazione non resta confinata a roma. Il calendario prevede una serie di iniziative in altre città, con presidi e flash mob dislocati nel territorio per far sentire la voce dei lavoratori del settore. Già il giorno dopo, mercoledì 2 luglio, a cesena i lavoratori si incontrano in piazza amendola dalle 13 alle 15 per un presidio. Questo appuntamento punta a coinvolgere anche il nord-est, ampliando lo spettro della protesta.

Date e luoghi degli appuntamenti

Il 3 luglio la mobilitazione si sposta a vicenza, dove alle 20.30 si tiene un flash mob in piazza dei signori. La scelta dell’orario serale punta a coinvolgere un maggior numero di persone e a creare visibilità. Poi, il 4 luglio, due città confermano il loro impegno. A modena è previsto un presidio davanti alla sede di federfarma dalle 13.30. Nello stesso giorno, a belluno, lavoratori e sindacati scendono in piazza duomo, davanti alla prefettura, con un presidio fissato alle 10 del mattino.

Queste iniziative distribuite su più giorni e luoghi mostrano una strategia di pressione capillare, con l’obiettivo di far capire chiaramente all’associazione datoriale che la richiesta salariale attuale non ha consenso. L’attenzione resta alta; i prossimi incontri potranno segnare l’evoluzione della vertenza, in un settore dove la qualità del servizio pubblico si lega strettamente alle condizioni di lavoro degli addetti.

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