Dubbi sull'omicidio di chiara poggi, l'avvocato de rensis: "indagine deve restare sui fatti, idee personali le tengo per me"

Dubbi sull’omicidio di chiara poggi, l’avvocato de rensis: “indagine deve restare sui fatti, idee personali le tengo per me”

La riapertura delle indagini sul delitto di Chiara Poggi a Garlasco riaccende dubbi sulle prove e la scena del crimine, con l’avvocato Antonio De Rensis che sottolinea errori investigativi e nuove tracce di DNA.
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L’avvocato Antonio De Rensis commenta con cautela la riapertura delle indagini sul delitto di Chiara Poggi, sottolineando errori investigativi e invitando a basarsi esclusivamente sui fatti e sulle nuove prove scientifiche. - Gaeta.it

La riapertura delle indagini sul delitto di Chiara Poggi, avvenuto nella villetta di Garlasco, riporta in primo piano interrogativi sulle circostanze dell’omicidio, in particolare sul numero di persone presenti al momento del fatto. L’avvocato Antonio De Rensis, difensore di Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l’assassinio della giovane, esprime un punto di vista cauto e concentrato sui fatti, senza rivelare le sue convinzioni personali. Dopo anni di silenzio e sentenze definitive, la recente istruttoria rossiccia nuove tracce e testimonianze, alimentando un clima di attesa e confronto.

Focus sull’indagine e rispetto per la sentenza definitiva

De Rensis ha ribadito il suo rispetto per la sentenza che ha condannato Stasi nonostante abbia sempre mantenuto posizione riservata sulle questioni giudiziarie. Il suo intervento alla trasmissione filorosso di Rai 3 ha voluto sottolineare che il diritto alla parola resta tuttavia appannaggio di inquirenti e magistrati, i quali devono lavorare liberamente e concentrarsi sull’accertamento dettagliato dei fatti. Le idee personali di un avvocato, ha precisato, non servono a modificare la realtà processuale e rischiano solo di confondere l’opinione pubblica.

Il legale ha accolto con favore il fatto che l’attuale indagine non sia stata ostacolata e che gli accertamenti sulle prove materiali – ora meglio analizzate anche grazie a nuove tecnologie – stiano portando a risultati significativi. In particolare, il riferimento è alla possibilità di recuperare tracce di DNA dalla spazzatura, elemento che apre nuovi scenari dopo quasi due decenni. Il fatto che l’indagato Sempio si sia opposto alla raccolta del dna, mostra da parte sua una certa chiusura, mentre il processo di verifica scientifica procede.

La scena del crimine e le incongruenze nel processo

Il caso di Garlasco presenta molti aspetti ancora controversi, che secondo De Rensis riguardano sia la dinamica dell’omicidio sia alcune carenze investigative. L’avvocato ha parlato esplicitamente di errori ed omissioni che avrebbero condizionato il corso della giustizia. Richiama la presenza di quattro impronte sul pigiamino di Chiara, che avrebbe potuto chiarire facilmente i fatti se fossero state adeguatamente analizzate e verificate in tempi rapidi.

De Rensis ha inoltre denunciato una gestione poco accurata della scena del crimine, sottolineando il grave errore di aver spostato il corpo di Chiara e fatto fluire del sangue in una pozza. Questi dettagli, sebbene noti da tempo, rappresentano per lui elementi di grave negligenza che non hanno mai ricevuto una spiegazione o delle scuse ufficiali da parte delle forze intervenute. Il legale suggerisce che questi errori potrebbero aver influenzato negativamente il lavoro degli investigatori e quindi l’esito finale del processo.

La figura di alberto stasi e la versione offerta dalla difesa

De Rensis ha tenuto a specificare che Alberto Stasi non corrisponde all’immagine circolata pubblicamente, spesso costruita attraverso ricostruzioni approssimative e rappresentazioni mediatiche discutibili. Ha ricordato alcuni video amatoriali prodotti da rappresentanti della parte civile che mostravano scene di dubbia correttezza, come l’attore che interpreta Stasi mentre si lava le ascelle, un particolare che ha destato più di qualche sospetto, soprattutto quando nella scena si trovavano sui bordi del lavandino capelli lunghi che nessuno ha repertato.

Questi elementi, per De Rensis, pongono l’attenzione sul modo in cui vengono raccontati i fatti e sulle possibili distorsioni causate dalla spettacolarizzazione del caso. Il legale invita a riflettere senza alimentare speculazioni o invadere la sfera privata delle persone coinvolte, mantenendo un approccio basato solo su ciò che emerge con chiarezza dall’indagine e dalle prove.

Le prospettive future: incidente probatorio e decisioni sulla semilibertà

La vicenda giudiziaria prosegue con l’incidente probatorio che è stato avviato da poco, un passaggio chiave per raccogliere nuovi elementi da portare al processo eventualmente successivo. De Rensis ha precisato che solo attraverso questi approfondimenti si potrà capire se le tracce di dna emergenti saranno decisive. L’indagine concorda tutte le energie su questa fase, consapevole dell’importanza di ogni dettaglio.

Sul fronte più prossimo, l’avvocato non ha voluto commentare la decisione attesa in merito alla richiesta di semilibertà per Stasi. Ritiene che chi difende professionalmente debba evitare parole imprudenti in punti delicati, soprattutto quando si tratta di decisioni giudiziarie imminenti. Rimane fermo nel riconoscimento dell’autorità della magistratura, sottintendendo però che la realtà dei fatti va raccontata senza deformazioni, perché molte ombre continuano a incombere su questa vicenda.

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