Vermiglio, il film diretto da Maura Delpero, è stato selezionato tra i 15 titoli in lizza per la prestigiosa nomination agli Oscar come miglior film internazionale. Questa shortlist, annunciata dall’Academy, svela un variegato panorama di pellicole provenienti da diverse nazioni, rappresentando un notevole assortimento di culture e narratività. Le attese per la cinquina finale si fanno sempre più intense con la rivelazione che avverrà il prossimo 17 gennaio, mentre la cerimonia di premiazione è fissata per il 2 marzo.
La shortlist dei film internazionali
La candidatura di Vermiglio si inserisce in un contesto internazionale dove emergono altri titoli significativi, come Io sono ancora qui , Universal Language , e Waves . Ogni film racconta storie uniche e toccanti, riflettendo le esperienze e le culture dei rispettivi paesi. I titoli continuano con The Girl with the Needle dalla Danimarca e Emilia Pérez dalla Francia, solo per citarne alcuni. Questa varietà di cinema rappresenta un vero e proprio tesoro di narrazioni globali, invitando gli spettatori a esplorare mondi diversi attraverso il linguaggio del cinema.
In particolare, Il seme del fico sacro dalla Germania e Touch dall’Islanda offrono prospettive contrastanti e vibranti, rendendo questa shortlist un mosaico di storie che toccano temi universali, dall’identità alla resilienza. Dal canto suo, Kneecap dall’Irlanda e Flow dalla Lettonia mostrano una miriade di stili narrativi e visivi, contribuendo a una selezione che non può passare inosservata. Film come Armand dalla Norvegia e Dahomey dal Senegal, insieme a How to Make Millions Before Grandma Dies dalla Tailandia e Santosh dal Regno Unito, approfondiscono le complessità delle vite quotidiane, affrontando sfide e successi.
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Le candidature per il miglior documentario
L’Academy ha svelato anche la shortlist delle nomination per la categoria del miglior documentario, che include 15 opere pronte a concorrere per un posto nella cinquina finale. Tra questi spiccano titoli come The Bibi Files e Dahomey, i quali esaminano con una lente critica le problematiche sociali e politiche attuali. Hollywoodgate e Porcelain War si aggiungono a questo gruppo, raccontando storie avvincenti che stimolano il dibattito e la riflessione fra il pubblico.
Le storie presentate in questa categoria raccontano anche di esperienze profondamente personali, come evidenziato da Will & Harper, e di questioni globali, come traspare da opere come Soundtrack to a Coup d’Etat. L’intento di portare alla luce realtà spesso trascurate rappresenta un obiettivo centrale di molti documentari in gara quest’anno.
I cortometraggi in lizza
Non si può tralasciare l’importanza dei cortometraggi, con una lista competita anch’essa, presentando opere come Chasing Roo e Death by Numbers. Questi cortometraggi hanno il potere di catturare l’attenzione del pubblico in pochi minuti, rendendo essenziale la loro qualità narrativa. Eternal Father e Warden si segnalano per le loro narrazioni incisive, mentre Once upon a Time in Ukraine offre uno spaccato significativo su una realtà che merita attenzione.
Nella categoria del miglior trucco, la lista è altrettanto intrigante, con film come Wicked e Dune – Parte due che promettono di incantare e sorprendere gli spettatori. La creatività e l’innovazione artefice di questi film non solo arricchiscono l’esperienza visiva, ma elevano anche la professione del trucco cinematografico a nuove vette.
Il 17 gennaio si avvicina e con esso cresce l’attesa per scoprire quali di queste opere riusciranno a conquistare il prestigioso riconoscimento e quali storie continueranno a rappresentare la ricchezza e la varietà del cinema internazionale.