Il tribunale di locri dichiara decaduto mimmo lucano da sindaco di riace dopo il processo xenia

Il tribunale di locri dichiara decaduto mimmo lucano da sindaco di riace dopo il processo xenia

Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, è stato dichiarato decaduto dal tribunale di Locri per condanna definitiva nel processo Xenia; la legge Severino ha sancito la decadenza nonostante la pena sospesa.
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Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace noto per il modello di accoglienza migranti, è stato dichiarato decaduto dalla carica dal tribunale di Locri dopo una condanna definitiva per falso nel processo Xenia, con l’applicazione della legge Severino. - Gaeta.it

Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace noto a livello nazionale per il modello di accoglienza dei migranti, è stato dichiarato decaduto dalla carica dal tribunale di Locri. La decisione arriva a seguito di una condanna definitiva per falso, nell’ambito del processo xenia, che ha fatto discutere l’opinione pubblica e le istituzioni. La prefettura di Reggio Calabria aveva impugnato la situazione chiedendo l’applicazione della legge Severino.

La sentenza del tribunale di locri e l’applicazione della legge severino

Il tribunale di Locri ha depositato una sentenza che sancisce la decadenza di Mimmo Lucano dalla carica di sindaco. La decisione si basa su un procedimento civile promosso dalla prefettura di Reggio Calabria, che ha agito dopo la condanna definitiva di Lucano per falso, con una pena di 18 mesi di reclusione sospesa. A stabilire il provvedimento è stata la legge Severino, che prevede la decadenza automatica per chiunque ricopra cariche pubbliche e riceva una condanna penale di una certa gravità.

La legge Severino, varata nel 2012, si applica in questi casi per evitare che amministratori condannati continuino a esercitare funzioni pubbliche. Nel caso specifico, il tribunale ha confermato che la sospensione della pena non evita la decadenza. Questo segna una tappa importante nella vicenda giudiziaria di Lucano e nella gestione delle cariche pubbliche in Italia.

Il processo xenia e le accuse contro mimmo lucano

Il procedimento giudiziario noto come processo xenia si è incentrato su presunte irregolarità nella gestione dell’accoglienza migranti a Riace quando Lucano era sindaco. La procura ha contestato l’uso improprio di fondi e la falsificazione di atti amministrativi correlati all’organizzazione dell’accoglienza. Il giudice ha poi riconosciuto Lucano colpevole di falso, confermando la sentenza con una pena di 18 mesi, sospesa.

L’indagine aveva sollevato dubbi su alcune procedure adottate dall’amministrazione di Riace. Gli inquirenti hanno puntato alla trasparenza e alla regolarità degli aiuti economici destinati ai migranti. La vicenda ha avuto importanti ripercussioni politiche e sociali anche fuori dai confini calabresi, dov’è sempre stato acceso il dibattito sulla legge sull’immigrazione e le pratiche di inclusione.

Mimmo lucano tra politica europea e l’eredità amministrativa a riace

Nonostante la condanna e la perdita della carica di sindaco, Mimmo Lucano mantiene un ruolo in Europa come parlamentare eletto nella lista di Alleanza Verdi e Sinistra. Questa doppia posizione ha alimentato il dibattito pubblico, mettendo in luce il contrasto tra azioni giudiziarie locali e incarichi europei.

Il modello di accoglienza promosso da Lucano, basato su inclusione sociale e riqualificazione del borgo abbandonato, ha attirato attenzione a livello internazionale. Non a caso, Riace è diventata un simbolo di sperimentazione nell’accoglienza migranti. La recente sentenza complica questa immagine, sollevando interrogativi sulle pratiche amministrative e le responsabilità legali.

Il futuro di Riace e del progetto di accoglienza resta incerto dopo la decadenza di Lucano. Il caso continua a scuotere la politica locale, mentre la figura di Lucano si conferma un punto di riferimento su temi migratori e diritti civili in ambito europeo.

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