Ventuno indagati per smaltimento illecito e discarica abusiva sulle sponde del Tanaro ad Alba

Ventuno indagati per smaltimento illecito e discarica abusiva sulle sponde del Tanaro ad Alba

Un’inchiesta dei carabinieri di Cuneo scopre una discarica abusiva con rifiuti pericolosi vicino al campo nomadi Pinot Gallizio di Alba sul fiume Tanaro, con sequestri, arresti e indagini in corso.
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Un'inchiesta ha scoperto una discarica abusiva con rifiuti pericolosi vicino al fiume Tanaro ad Alba, coinvolgendo 21 denunciati e arresti. L'operazione ha evidenziato gravi danni ambientali in area protetta e collegamenti con attività illecite più ampie. - Gaeta.it

Un’inchiesta sui reati ambientali ha portato alla luce una discarica abusiva sulle sponde del fiume Tanaro, nei pressi del campo nomadi “Pinot Gallizio” di Alba . Ventuno persone sono state denunciate per una serie di violazioni legate alla gestione e smaltimento illecito di rifiuti, compresi materiali pericolosi, in un’area protetta. I carabinieri hanno condotto una vasta operazione che ha coinvolto decine di militari, con il sequestro di mezzi, rifiuti e materiale vario, e alcuni arresti.

l’origine dell’indagine e l’allarme dell’Aipo

L’inchiesta è partita da una segnalazione dell’Aipo, l’agenzia interregionale per il Fiume Po. Nel 2022, durante un controllo dei carabinieri di Alba, erano già stati rilevati rifiuti speciali sul lungofiume Tanaro, proprio vicino al campo nomadi “Pinot Gallizio“. Da allora, la situazione è peggiorata rapidamente: sono stati accumulati rifiuti di ogni genere, incluse sostanze pericolose, in sponda e nell’area occupata. La presenza incontrollata di rifiuti ha suscitato preoccupazione, soprattutto considerando che l’area è sottoposta a vincolo paesaggistico, a tutela delle sue caratteristiche ambientali e naturalistiche.

L’Aipo ha trasmesso la segnalazione ai carabinieri, che hanno attivato una serie di accertamenti più approfonditi. Già durante i primi sopralluoghi, la presenza di rifiuti speciali ha acceso un campanello d’allarme, data la natura e il potenziale impatto degli scarti abbandonati nei pressi di un corso d’acqua così importante. Il quadro che emergeva mostrava una gestione discutibile, quasi sistematica, di una discarica abusiva che si andava estendendo nel tempo e minacciava la qualità del territorio.

L’operazione “tanaro” e il vasto spiegamento di forze

Nella mattinata del 12 giugno, i carabinieri del comando provinciale di Cuneo, insieme ai militari del gruppo forestale di Cuneo, hanno effettuato un blitz nel campo nomadi. L’operazione “Tanaro” ha mobilitato oltre cento uomini, inclusi unità cinofile specializzate provenienti da Volpiano . Accanto alle forze dell’ordine, hanno partecipato anche medici del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl CN2 e personale tecnico dell’Arpa Cuneo, incaricati di valutare lo stato di salute ambientale dell’area e i rischi sanitari.

Gli interventi hanno previsto perquisizioni accuratissime all’interno del campo nomadi e nella zona circostante, con particolare attenzione ai luoghi dove erano depositati i rifiuti. Lo scopo è stato individuare e sequestrare tutto il materiale derivante dallo smaltimento abusivo, ma anche chiavi e documenti relativi all’attività illecita. L’ampiezza dell’operazione segnala una struttura ben organizzata, capace di gestire trasporti e scarichi di rifiuti senza autorizzazioni.

Sequestri, arresti e indagini complementari

L’operazione ha portato al sequestro di grandi quantità di rifiuti, tra cui materiali ferrosi di varia natura e sostanze pericolose. Sono stati bloccati tredici mezzi usati per il trasporto illecito, oltre a una somma in denaro contante ritenuta parte del giro di affari illegale. Durante le perquisizioni, le forze dell’ordine hanno arrestato una persona per detenzione illegale di arma comune da sparo e ricettazione.

Un altro indagato, deferito alla procura, è stato trovato in possesso di munizioni senza permesso, mentre un terzo soggetto deteneva attrezzature per la contraffazione di targhe. Questi elementi evidenziano come l’attività illegale non riguardasse soltanto lo smaltimento, ma coinvolgesse anche altre forme di reato in stretta connessione con la criminalità organizzata o attività clandestine. Le indagini proseguono per capire fino a che punto la rete degli indagati si estenda e qual è il ruolo di ciascuno nell’affare.

Il quadro giudiziario si è arricchito con accuse specifiche di discarica abusiva, gestione e trasporto illecito di rifiuti e deturpamento di bellezze naturali, aggravate dal fatto che le condotte illecite si sono svolte in zona sottoposta a vincolo paesaggistico. Le opere di smaltimento illecito hanno compromesso una porzione del territorio ad alta tutela ambientale, con ripercussioni sulla qualità dell’aria e dell’acqua del fiume Tanaro.

La presenza di rifiuti abbandonati in sponda e nel campo nomadi conferma l’urgenza di interventi di bonifica e monitoraggio, volti a ristabilire condizioni di sicurezza ambientale e sanitarie per la comunità locale. Le azioni degli inquirenti arrivano in un momento cruciale, con l’obiettivo di impedire ulteriori danni e apportare responsabilità penali precise alle persone coinvolte.

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