Venti medici scelgono di lavorare nelle case di comunità in Liguria con nuovo contratto territoriale

Venti medici scelgono di lavorare nelle case di comunità in Liguria con nuovo contratto territoriale

Venti medici in Liguria aderiscono al contratto medico di ruolo unico di assistenza primaria per rafforzare le case di comunità, migliorando l’assistenza territoriale integrata e la continuità delle cure.
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In Liguria, venti medici hanno aderito al nuovo contratto di "medico di ruolo unico di assistenza primaria", lavorando nelle case di comunità per offrire un’assistenza sanitaria territoriale integrata, continua e vicina ai cittadini, rafforzando la medicina di base e la collaborazione tra professionisti sanitari e sociali. - Gaeta.it

Vent i medici in Liguria hanno scelto di esercitare la professione nelle case di comunità aderendo al nuovo contratto denominato “medico di ruolo unico di assistenza primaria“. Questa nuova formula prevede la loro presenza diretta nelle strutture sanitarie territoriali, parte del Piano nazionale di ripresa e resilienza . L’obiettivo è rafforzare la medicina di base e il legame con i cittadini, offrendo un’assistenza sanitaria più vicina e integrata. L’iniziativa segna un passaggio significativo nel riorganizzare la sanità ligure.

Il nuovo contratto e il ruolo dei medici di comunità

Il contratto “medico di ruolo unico di assistenza primaria” permette ai medici di collaborare a tempo definito all’interno delle case di comunità. Queste strutture, pensate per essere più accessibili ai cittadini, puntano a garantire una presa in carico completa e continua dei pazienti. I medici non lavorano isolati, ma insieme a una squadra di professionisti, inclusi infermieri di famiglia, specialisti, pediatri, personale amministrativo e rappresentanti dei servizi sociali e del terzo settore.

Orario e modalità di lavoro

Il lavoro si basa su un orario concordato che permette di dedicare cura e assistenza direttamente nel territorio di riferimento, senza dover ricorrere sempre alla rete ospedaliera. Questa collaborazione nasce con la volontà di dare risposta rapida alle esigenze di salute della comunità e di evitare accessi non necessari ai pronto soccorso, alleggerendo così la pressione sugli ospedali.

Un modello sanitario più vicino ai cittadini

L’assessore alla salute della regione Liguria, Massimo Nicolò, ha definito questo nuovo passo un cambio di passo importante. L’obiettivo è realizzare una sanità che sappia ascoltare i bisogni della comunità, offrendo servizi che tengano conto delle peculiarità del territorio. Le case di comunità diventano così punti di riferimento per il cittadino, luoghi dove si può trovare assistenza integrata, multidisciplinare e continuativa.

Rafforzare rete e continuità

L’intento è migliorare l’accesso alle cure, non solo aumentando i servizi disponibili, ma soprattutto creando una rete forte tra professionisti sanitari e sociali. Questo permette di garantire una continuità assistenziale più efficace e una risposta tempestiva, evitando ritardi e complicazioni nella gestione delle condizioni di salute, soprattutto per i pazienti cronici o più fragili.

Il valore dell’integrazione tra professionisti sanitari e sociali

La presenza congiunta di medici con infermieri, specialisti e operatori sociali nelle case di comunità punta a una presa in carico complessiva del paziente. Questa forma di assistenza multidisciplinare supera la tradizionale divisione tra sanità e servizi sociali e favorisce un monitoraggio più attento e mirato del percorso di cura.

Collaborazione e centralità del paziente

L’organizzazione interna delle case di comunità permette di sviluppare un lavoro di squadra che risponde a esigenze complesse e diverse, dalla gestione di patologie croniche alla prevenzione, fino al supporto sociale. Si tratta dunque di un modello che privilegia la persona come centro del sistema, dando risposte più efficaci e personalizzate ai bisogni di salute.

Impatto sulla sanità ligure e prossime tappe

L’adesione dei medici liguri al nuovo contratto è un segnale tangibile che la riorganizzazione della sanità territoriale sta assumendo forma concreta. Con queste scelte, la regione punta a potenziare con strumenti concreti la medicina di base e a valorizzare i professionisti coinvolti.

Sviluppi futuri

Nel prossimo futuro sono previste ulteriori incorporazioni di medici nelle case di comunità e l’ampliamento dei servizi offerti. Questo consentirà di consolidare la rete territoriale, rispondendo meglio alle crescenti esigenze sanitarie della popolazione.

La riforma punta a realizzare case di comunità che non siano solo spazi fisici ma centri attivi di cura e supporto, capaci di mettere la persona e il suo benessere al centro dell’organizzazione sanitaria ligure.

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