Il fenomeno dell’overtourism a Venezia rappresenta l’esempio più chiaro della mancanza di un coordinamento capace di gestire un flusso turistico intenso senza compromettere la vita dei residenti e l’ambiente urbano. Domenico Pellegrino, presidente di Aidit, ha tratteggiato un quadro critico durante la presentazione del rapporto “L’economia del Veneto” presso la sede di Venezia della Banca d’Italia. Il dibattito ha coinvolto anche Nicola Camatti, docente dell’università Ca’ Foscari, e Riccardo Cristadoro, responsabile dell’Economia e Relazioni Internazionali della Banca d’Italia.
Venezia: numeri da record e criticità per i cittadini
Venezia nel 2024 ha registrato 13,3 milioni di presenze, segnando un incremento del 2,2% rispetto all’anno precedente, e circa 28 milioni di visitatori totali, di cui il 60% rappresentato da escursionisti giornalieri. Questo turismo massivo ha un peso significativo sul PIL regionale, ma si accompagna a problemi rilevanti per chi abita la città. L’accessibilità abitativa, la qualità della vita urbana e la residenzialità sono temi che risentono pesantemente dell’aumento costante della pressione turistica. Il modello di sviluppo attuale si scontra con la tenuta della città come spazio vivibile per i suoi cittadini.
L’overtourism secondo pellegrino: il vero problema è la mancanza di regia
Pellegrino ha sottolineato che non si tratta semplicemente di un eccesso di domanda turistica ma di una carenza evidente nella regia e nella governance. L’overtourism nasce quando normative, tecnologie e visione politica non si integrano in modo organico per tenere sotto controllo i flussi e gli impatti. Venezia, a suo avviso, è uno dei pochi casi in cui si tenta di avviare un presidio efficace, ma questo non basta ancora a risolvere le criticità e i contrasti tra sviluppo turistico e qualità della vita dei residenti.
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Proposte di aidit per un turismo responsabile e sostenibile
L’associazione Aidit si schiera contro approcci che oscillano tra il laissez-faire e soluzioni punitive contro i turisti. La via indicata è quella di un modello di sviluppo turistico responsabile. Questo passa da alcuni punti chiave:
- Creazione di organismi istituzionali stabili e inter-istituzionali, ispirati a esperienze europee di task force specifiche.
- Realizzazione di piattaforme digitali integrate per monitorare i flussi turistici, l’impatto sulla pressione urbana e gli indicatori di sostenibilità in tempo reale.
- Introduzione di una fiscalità intelligente, con tasse di soggiorno graduate che finanzino direttamente i servizi rivolti ai residenti.
- Promozione di partnership pubblico-private orientate a investimenti su innovazione, formazione e sostenibilità.
Questi strumenti dovrebbero consentire di gestire l’equilibrio tra crescita economica e tutela ambientale e sociale, facendoli coesistere in modo concreto.
Misure in atto e potenzialità per un modello nazionale
Alcune azioni come il contributo di accesso per l’ingresso in città, le restrizioni sugli affitti brevi e i limiti imposti ai gruppi turistici sono già state introdotte o previste, ma Pellegrino le considera insufficienti. Venezia potrebbe diventare la sede di un modello di riferimento per una strategia turistica nazionale, capace di posizionare l’Italia come leader mondiale del turismo sostenibile. In questa ottica, si profila un’opportunità per rispondere in modo organico e pragmatico al fenomeno dell’overtourism, con strumenti capaci di contemperare interesse economico e tutela sociale e ambientale.
Il turismo organizzato come leva di sostenibilità secondo aidit
Dall’incontro è emersa anche la posizione di Ivano Zilio, presidente di Aidit Triveneto, che ha evidenziato come il turismo organizzato rappresenti un canale efficace per l’applicazione di politiche sostenibili. Secondo lui, grazie a questo circuito è possibile portare valore aggiunto sia ai turisti sia ai residenti, mantenendo un’ottica di sviluppo a lungo termine. Le agenzie e gli operatori organizzati possono gestire al meglio i flussi, contribuendo a ridurre gli effetti negativi dell’eccesso di turismo e a promuovere una fruizione più consapevole e sostenibile.
Il dibattito su Venezia mostra che senza una governance chiara e strutturata, gli squilibri tra turismo e qualità della vita rischiano di aggravarsi. La città è un banco di prova essenziale per capire come governare il fenomeno, evitando che la pressione turistica diventi insostenibile per residenti e ambiente.