La città di Venezia si prepara a ospitare uno degli eventi più attesi e contestati dell’anno: il matrimonio del fondatore di Amazon, Jeff Bezos, e la giornalista Laura Sanchez. La cerimonia ha sollevato un acceso dibattito tra gli abitanti e i diversi gruppi cittadini, che vedono in questa festa un simbolo dello sfruttamento e della mercificazione del territorio. In mezzo a queste tensioni, è emerso il sostegno della sezione veneziana dell’Anpi, aggiungendo un ulteriore elemento di divisione nel già complesso scenario cittadino.
La frattura in città tra festeggiamenti e proteste
I movimenti contrari all’arrivo di Bezos a Venezia, often riconosciuti sotto la piattaforma ‘No Space for Bezos’, hanno richiamato alcune centinaia di persone nelle ultime manifestazioni pubbliche. Non è semplice definire precise cifre, di fatto queste proteste vengono etichettate dal sindaco Luigi Brugnaro e dalla sua giunta come rappresentative di una “parte minoritaria di Venezia”. Brugnaro e la sua amministrazione supportano apertamente la presenza del magnate in laguna, sottolineando le opportunità economiche e di immagine per la città.
La data ufficiale d’arrivo della coppia Bezos-Sanchez non è ancora confermata. Rumors interni segnalano uno spostamento verso il 25 giugno, con una permanenza che potrebbe protrarsi fino al 29 giugno. A queste festività sarà presente una flotta di nove mega yacht, tra cui ‘Korus‘, la goletta da 130 metri di Bezos. La gestione dell’evento è affidata all’agenzia londinese Lanza e Baucina, specializzata in wedding planning di alto livello.
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I piani delle proteste durante le cerimonie
I giorni dedicati al matrimonio vedranno una serie di iniziative di protesta organizzate dai No Bezos. Il momento più atteso è fissato per il 28 giugno, quando alla Scuola Grande della Misericordia si svolgerà un party con circa 250 invitati provenienti da Hollywood. I manifestanti hanno annunciato cortei e raid acquatici per richiamare l’attenzione sul rischio di una città militarizzata e ‘mercificata’ per gli interessi dei più ricchi.
Questo tipo di contestazioni sta dividendo profondamente la comunità locale. Il coinvolgimento di Anpi, in particolare della sezione 7 Martiri di Venezia, ha acceso ulteriormente il dibattito. Il gruppo partigiano ha pubblicato sui social un post molto critico, definendo le celebrazioni come un’espressione di “militarizzazione e mercificazione della città a disposizione dei ricchi padroni del mondo.”
Il dibattito sul ruolo dell’anpi e le reazioni politiche
L’intervento dell’Anpi ha suscitato reazioni non solo tra i cittadini ma anche a livello politico. Luca Zaia, governatore del Veneto, ha espresso il suo disappunto in un’intervista al Corriere, sottolineando il valore storico dell’Associazione Partigiani e la sua missione, che a suo avviso non si lega a eventi come questo. Zaia ha ricordato che i partigiani accolsero gli americani nel 1945, interpretando la strenua opposizione all’evento come contraria a quella esperienza storica.
Dopo il confronto iniziale, la sezione 7 Martiri non ha rilasciato ulteriori dichiarazioni, nonostante una promessa di comunicato ufficiale. Fonti interne all’Anpi hanno riportato che sono in corso interlocuzioni per verificare la compatibilità del messaggio con gli scopi statutari dell’associazione, che riguardano principalmente la valorizzazione della resistenza e il supporto all’attuazione della Costituzione.
Posizioni e significato delle manifestazioni anti Bezos
Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera, ha espresso chiaramente sostegno alle proteste. La sua posizione rimarca il problema del modello urbano di Venezia, sempre più dipendente dal turismo e dalla speculazione immobiliare. Zanella afferma che la città, così come altre realtà artistiche, sta subendo conseguenze negative dovute alla gentrificazione forzata e alla perdita di prospettive per la popolazione locale.
Critica nei confronti del governatore Zaia, Zanella denuncia una confusione politica che trascura i motivi delle manifestazioni. Le proteste non si riducono infatti a una semplice opposizione a una festa, ma vogliono mettere in luce il disagio di chi nella città vede un futuro sacrificato agli interessi economici degli stranieri più ricchi.
L’atmosfera a Venezia resta quindi tesa, in attesa della data ufficiale e della successione di eventi che mettono a confronto visioni opposte su cosa debba rappresentare la laguna nel contesto contemporaneo. La battaglia tra chi sostiene le opportunità portate dall’arrivo di Bezos e chi invece denuncia una crescente perdita di identità prosegue senza segni di una possibile mediazione.