La 82esima Mostra del Cinema di Venezia continua a offrire titoli di grande richiamo, con la quinta giornata che vede protagonista un confronto tra due film molto attesi. Da una parte Jim Jarmusch porta un’opera in tre parti sulle tensioni familiari, dall’altra Olivier Assayas racconta la politica russa attraverso un cast internazionale. Nel programma anche pellicole italiane e documentari a sfondo sociale.
Il ritorno di Jim Jarmusch con “Father Mother Sister Brother”, tre storie di legami complessi
Jim Jarmusch, figura di spicco del cinema indipendente statunitense, presenta alla Mostra un film che si sviluppa in tre episodi ambientati in luoghi diversi. Al centro di ogni storia stanno relazioni familiari tese o difficili, analizzate con la consueta attenzione ai dettagli e a uno stile riflessivo. Il regista ha definito l’opera come una sorta di “anti-film d’azione”, sottolineando come la narrazione preferisca la lentezza e l’introspezione a scene movimentate.
Il cast include nomi di rilievo come Tom Waits, Adam Driver, Mayim Bialik, Charlotte Rampling e Cate Blanchett. Questi attori incarnano personaggi che devono confrontarsi con rapporti familiari spesso fragili, raccontati in modo realistico e senza facili giudizi. Il film si concentra sulle dinamiche quotidiane e sulle tensioni emotive, facendo emergere le sfaccettature dei legami tra genitori, figli e fratelli.
Le ambientazioni diverse arricchiscono l’opera, offrendo spunti culturali e sociali unici per ciascuna storia. L’approccio di Jarmusch vola basso rispetto ai grandi colpi di scena, preferendo ritratti umani e situazioni intime. Il risultato appare come un mosaico di esperienze familiari che mette in discussione i modelli tradizionali e scandaglia i silenzi tra i personaggi.
“Il mago del Cremlino” di Olivier Assayas, sguardo sulla politica russa con Jude Law protagonista
Olivier Assayas propone un film che si inserisce nel dibattito politico contemporaneo, con una trama incentrata sulle figure di Vladimir Putin e del suo consulente politico. Jude Law interpreta Putin, mentre Paul Dano è lo spin doctor, un ruolo chiave nella comunicazione strategica del presidente russo. Anche Alicia Vikander, Tom Sturridge e Jeffrey Wright compongono il cast, ampliando la portata internazionale dell’opera.
L’opera di Assayas si distingue per l’attenzione alle dinamiche di potere e alla costruzione dell’immagine politica. Attraverso una sceneggiatura che mescola elementi di biografia e finzione, il film tenta di mettere in luce i meccanismi interni della leadership russa, restituendo un ritratto complesso e multilivello. La presenza di attori di primo piano suggerisce un lavoro volto a raggiungere un pubblico ampio e variegato.
Questa pellicola figura tra i titoli di punta del concorso e conferma l’interesse della Mostra per narrazioni che esplorano il presente geopolitico con uno sguardo critico e aggiornato. L’ambientazione in contesti di potere e la rappresentazione di rapporti politici interni al Cremlino la collocano in una linea di cinema che dialoga con fatti reali e temi di attualità internazionale.
Programmazione fuori concorso tra cinema italiano e impegno civile, da “Il Maestro” A “Nuestra Tierra”
Nella sezione Fuori Concorso la selezione propone titoli capaci di intrecciare storie italiane a documentari con forte contenuto sociale. “Il Maestro” di Andrea Di Stefano racconta la vicenda di un insegnante di tennis non particolarmente capace e del suo allievo poco dotato. Pierfrancesco Favino impersona il ruolo dell’allenatore mentre Tiziano Menichelli è lo studente. La pellicola si concentra sui rapporti tra i due, probabilmente mettendo in scena temi di frustrazione e determinazione.
Altro elemento di rilievo è “Nuestra Tierra”, primo documentario di Lucrecia Martel presentato a Venezia nel 2025. La regista argentina costruisce un racconto sul caso dell’attivista Javier Chocobar, ucciso nel 2009 per la sua difesa delle terre indigene in America Latina contro attività minerarie speculative. Il film affronta un tema di forte attualità, tenendo viva la memoria di una lotta per diritti territoriali e umani.
Queste scelte mostrano come la Mostra tenga insieme cinema d’autore e opere a sfondo politico e civile, dando visibilità a storie italiane e internazionali che parlano di rapporti personali e conflitti sociali. Il mix di generi e argomenti arricchisce la programmazione in una giornata che si conferma densa di contenuti e qualità.
La sezione Orizzonti porta in anteprima “Un Anno Di Scuola” Di Laura Samani, intimità italiana in primo piano
Nella sezione Orizzonti, dedicata a nuove tendenze e sguardi originali, spicca la proiezione di “Un anno di scuola” diretto da Laura Samani. Il film coinvolge un cast tutto italiano composto da Stella Wendick, Giacomo Covi, Pietro Giustolisi e Samuel Volturno. L’opera mira a raccontare un periodo intenso e formativo, probabilmente ambientato in un contesto scolastico che diventa microcosmo di esperienze e rapporti.
Con questa pellicola l’Italia riafferma la propria presenza nella Mostra, presentando una storia che guarda all’intimità e ai passaggi personali di crescita. La sezione Orizzonti si conferma spina dorsale per titoli capaci di esplorare nuove strade narrative senza perdere il contatto con la realtà.
L’edizione 2025 del festival prosegue così con una giornata che unisce lungometraggi di grandi nomi e pellicole che rimandano a contesti più locali o a istanze sociali. In mezzo a un programma fitto, la selezione mostra la profonda varietà del cinema contemporaneo, in grado di cavalcare memorie, politica e storie di famiglia. Venezia conferma la sua funzione come palcoscenico di un cinema fatto per raccontare il mondo da angolature molto diverse.