Rientrata da una breve vacanza a Roma, Valeria Gualdi, 40enne originaria del quartiere Trieste di Roma e residente a Los Angeles da 17 anni, si ritrova a fronteggiare una realtà devastata dagli incendi che bruciano attorno a lei. La sua storia, fatta di resilienza e paura, mette in luce la grave crisi ambientale che la California sta affrontando e come essa impatti sulla vita quotidiana degli abitanti.
La fuga dagli incendi: una testimonianza diretta
La prima settimana dell’anno ha portato a Valeria momenti di grande preoccupazione. Al suo arrivo a Los Angeles, l’8 gennaio, il volo ha dovuto atterrare in condizioni di emergenza, a causa dei fumi degli incendi visibili, mentre i passeggeri vivevano attimi di panico. Gualdi, che ha volato con la madre e la figlia di pochi mesi, ha dovuto rifugiarsi nell’abitazione dei suoceri a Manhattan Beach. La situazione nella zona era critica, con fiamme che minacciavano le abitazioni circostanti: “Noi siamo stati fortunati”, dichiara, “anche se ci trovavamo in una zona borderline, Mullholland Drive ci ha protetti, ma le case a cinque minuti da noi sono state danneggiate”.
La vita quotidiana nei giorni seguenti è stata segnata da un blackout, durante il quale il quartiere è rimasto senza corrente elettrica e con una forte restrizione di movimento a causa dell’elevata concentrazione di sostanze tossiche nell’aria. “Siamo costretti a bollire l’acqua per evitare contaminazioni da amianto”, racconta, sottolineando l’alterazione della vita quotidiana a discapito della salute e della sicurezza.
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La crisi di Hollywood: effetti sull’industria cinematografica
Valeria ha una carriera nel mondo del cinema e della pubblicità. La sua passione per la settima arte l’ha portata a trasferirsi a Los Angeles, dove ha intrapreso una carriera come montatrice. Tuttavia, da un anno a questa parte, il settore affronta una crisi profonda a causa di vari fattori, tra cui scioperi, delocalizzazioni e l’avvento dell’intelligenza artificiale. “Molti produttori ora internalizzano il montaggio e si avvalgono di giovani professionisti sottopagati”, spiega Gualdi, preoccupata per il futuro della sua professione.
Gli incendi hanno reso la situazione ancora più allarmante: “Questi eventi catastrofici potrebbero complicare ulteriormente un’industria già in crisi, rallentando le possibilità di ripresa”, aggiunge. La visione di Los Angeles, distrutta dal fuoco, ha evocato per lei scene apocalittiche, paragonabili a quelle del film “La guerra dei mondi” con Tom Cruise, descrivendo il paesaggio in un modo inquietante e realistico.
La fragilità del Golden State: un sistema a rischio
La California, conosciuta come il Golden State, affronta non solo incendi devastanti, ma anche una serie di problematiche legate alla crisi abitativa e ai costi elevati delle assicurazioni contro gli incendi. Valeria menziona che la sua assicurazione costa 500 dollari al mese, rendendola inaccessibile per molti residenti. “Questo è un problema serio che mette in luce l’inequità economica nella nostra comunità”, afferma, evidenziando come molte famiglie non possano permettersi una copertura adeguata contro il rischio incendi.
Le previsioni meteorologiche dei giorni a venire non offrono alcun conforto; forti venti potrebbero aggravare ulteriormente la situazione, rendendo le operazioni di spegnimento più complicate. I vigili del fuoco continuano a combattere i numerosi focolai nelle contee di Los Angeles e Ventura, ma l’alta probabilità di nuovi incendi non lascia spazio a facili ottimismi.
Valeria e molti altri cittadini si ritrovano così a vivere una precarietà quotidiana, segnata dalla paura per gli incendi e dalla lotta per la sicurezza delle proprie case. La sua storia rappresenta solo una delle tante voci di un luogo già segnato dalla precarietà, dove la lotta contro la devastazione ambientale è in corso.