La vicenda legata alla morte di Pierina Paganelli tiene ancora alta l’attenzione a Rimini. Ieri pomeriggio, Valeria Bartolucci, moglie di Louis Dassilva, attualmente in carcere con l’accusa di omicidio, è stata convocata in procura per un interrogatorio. Il cuore del caso ruota attorno a una telefonata inedita che potrebbe far luce su dinamiche ancora oscure della tragica serata del 16 luglio 2024. Ma la Bartolucci, come già in passato, ha deciso di non rispondere alle domande degli inquirenti.
L’interrogatorio di valeria bartolucci in procura a rimini
L’appuntamento con la procura si è svolto ieri, alle 15.40, negli uffici giudiziari di Rimini. Valeria Bartolucci si è presentata accompagnata dal proprio avvocato, Chiara Rinaldi. È la seconda volta che, da quando il marito Louis Dassilva è detenuto per l’omicidio di Pierina Paganelli, la donna si avvale della facoltà di non rispondere. Il sostituto procuratore Daniele Paci ha più volte tentato di raccogliere chiarimenti dalla Bartolucci, che ha deciso di mantenere il silenzio.
Un volto che non parla
Il volto della donna è stato immortalato mentre usciva dal tribunale senza rilasciare dichiarazioni. Nei mesi scorsi, Valeria era già stata protagonista di alcune dichiarazioni pubbliche, in particolare in televisione, dove manifestava risentimento verso Manuela Bianchi, la nuora della vittima, implicata nella relazione extraconiugale con il marito Louis. Ma in Procura, al momento, resta ferma la scelta di non fornire risposte.
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La telefonata al centro dell’indagine e le nuove ombre sulla sera dell’omicidio
L’indagine, trascinatasi da mesi, ha trovato nuova linfa da una telefonata registrata il 16 febbraio scorso. In quella conversazione confermata dagli inquirenti, Valeria Bartolucci racconta ad un’amica una versione del tutto differente sulla notte in cui Pierina Paganelli è stata uccisa con 29 coltellate. Nel racconto, emergono dettagli mai resi pubblici: tre persone, presumibilmente ignote, avrebbero suonato alla sua porta chiedendole di scendere in garage.
La richiesta delle tre figure misteriose era legata a una macabra questione: come ripulire il sangue dalla scena del crimine, cioè il luogo dove è stata assassinata la donna anziana. Questi particolari presentano un quadro molto più complesso, aprendo a ipotesi di movimenti e presenze oltre quella del marito Dassilva, unico ufficialmente indagato e detenuto.
Nonostante l’importanza della telefonata, Valeria Bartolucci non ha voluto commentare né chiarire i particolari emersi e quindi non ha risposto alle domande degli investigatori durante l’interrogatorio. Il silenzio intorno a questa nuova prova genera ulteriori domande sulle dinamiche vere di quella notte.
Le difficoltà emotive di valeria bartolucci sotto la pressione mediatica
Dietro al silenzio di Valeria Bartolucci si nasconde un peso emotivo difficile da gestire. La criminologa Roberta Bruzzone, consulente della difesa di Louis Dassilva, ha pubblicamente sottolineato come la moglie dell’imputato abbia subito una forte pressione mediatica in questi mesi. Una pressione tale da compromettere la sua capacità di affrontare interrogatori complessi e la esposizione pubblica continua.
Stato di salute compromesso
Bruzzone ha parlato di “serissime difficoltà” per Valeria, ipotizzando pure un possibile ricovero in una struttura specializzata per problemi psichici. La consulente ha spiegato che Valeria sembra sopraffatta dalla situazione, da un anno e mezzo immersa in un clima pesante, tra accuse e sospetti.
L’avvocato Chiara Rinaldi, rappresentante legale della Bartolucci, ha evidenziato durante la trasmissione televisiva Ore 14 che la donna, anche per motivi di salute, aveva avuto problemi con l’assunzione di farmaci già pochi giorni prima della telefonata registrata. Questo conferma uno stato di fragilità che spiega almeno in parte il silenzio adottato in Procura.
Nuove accuse e procedimento per minacce e diffamazione
Oltre al coinvolgimento nel caso sul delitto di Pierina Paganelli, Valeria Bartolucci deve affrontare un altro procedimento giudiziario. È stata infatti indagata per aver minacciato e diffamato Manuela Bianchi, la nuora della vittima, in relazione alla loro complessa situazione familiare e la relazione extraconiugale con Louis Dassilva.
Questo processo si intreccia con il contesto del delitto, poiché i rapporti familiari turbolenti hanno contribuito ad alimentare tensioni e sospetti. La difesa di Valeria continua a tutelarla in entrambi i filoni giudiziari, mentre la procura si concentra ad approfondire tutti gli elementi raccolti, compresi quelli esposti nella conversazione telefonica.
I dettagli di queste vicende si dipanano in un quadro sempre più complicato, che a oggi solleva dubbi sulle responsabilità e sui ruoli delle persone coinvolte. Valeria Bartolucci, con il suo silenzio, mantiene un ruolo ambiguo che gli inquirenti continueranno a sondare nei prossimi mesi.