Valentino Campagnolo, imprenditore vicentino, è stato insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro dal presidente Mattarella nel 2025. A capo dell’azienda fondata nel 1933 dalla sua famiglia, ha dato impulso a innovazioni significative nel mondo del ciclismo, portando l’impresa a mantenere una posizione di rilievo a livello internazionale. La storia dell’azienda, i suoi numeri e le strategie industriali mostrano una realtà complessa e radicata nel territorio di Vicenza e oltre.
La storia dell’azienda campagnolo e l’eredità di una tradizione familiare
L’azienda Campagnolo nasce a Vicenza nel 1933, specializzandosi nella progettazione e produzione di componenti per biciclette da corsa e altre specialità ciclistiche. Il fondatore ha dato origine a una realtà artigianale che già nei primi decenni si è distinta per qualità e innovazione. Quando, nel 1983, Valentino Campagnolo ha preso le redini dopo la perdita del padre, ha messo in campo nuove idee, continuando a sviluppare prodotti che incarnano precisione e cura dei dettagli.
La proposta più significativa sotto la sua guida è stato il gruppo C-Record, presentato negli anni ’80, che si è differenziato per un design curato e per l’attenzione particolare all’aerodinamica. Proprio quell’innovazione tecnica ha rafforzato il ruolo dell’azienda nel mercato globale, avviando una fase di crescita sia tecnologica sia commerciale. Questa continuità tra generazioni ha reso la Campagnolo sinonimo di qualità e affidabilità nel settore ciclistico.
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Investimenti e ricerca per mantenere la leadership
Dagli anni ’90 la strategia del gruppo Campagnolo ha previsto una quota cospicua del fatturato destinata alla ricerca e sviluppo, attestata intorno all’8%. Questa scelta ha permesso di sviluppare nuovi materiali, migliorare le performance dei componenti e accrescere il numero di brevetti detenuti dall’azienda. Attualmente, Campagnolo possiede circa 2.000 brevetti internazionali, con 100 nuove registrazioni registrate negli ultimi cinque anni.
L’impegno sulla frontiera tecnologica riflette la volontà di mantenere un vantaggio competitivo, mentre il numero dei brevetti testimonia l’attenzione continua all’innovazione. La capacità di passare dal progetto alla produzione ha garantito una posizione forte anche in mercati esteri. A quel punto, l’attività di sviluppo si è tradotta in una gamma di prodotti adatta a diverse discipline ciclistiche e in grado di rispondere alle mutevoli esigenze degli sportivi professionisti e amatori.
Organizzazione produttiva e presenza internazionale della campagnolo
L’impresa mantiene la sua sede principale a Vicenza, dove si concentra la direzione e parte della produzione. Oltre a questo sito, ha due stabilimenti dedicati in Romania, un’area produttiva scelta probabilmente per coniugare qualità e costi competitivi. In totale, l’azienda impiega circa 1.120 persone che operano nelle diverse sedi, garantendo un processo produttivo che spazia dalla creazione alla distribuzione.
L’attenzione al mercato globale si esprime anche attraverso sei filiali commerciali diffuse all’estero. Circa l’80% del fatturato è generato dalle esportazioni, a indicare un legame consolidato con mercati internazionali come Europa, Nord America e Asia. Questa struttura è pensata per seguire da vicino le esigenze dei clienti e fornire assistenza diretta, rafforzando la presenza del marchio Campagnolo nel settore ciclistico globale.
Valentino campagnolo e il riconoscimento come cavaliere del lavoro
La nomina di Valentino Campagnolo a Cavaliere del Lavoro arriva a 76 anni, come riconoscimento per il suo contributo nell’industria italiana e per il mantenimento di un’attività imprenditoriale di rilievo non solo a livello locale, ma anche internazionale. Il presidente Mattarella ha voluto così evidenziare l’impegno portato avanti nell’ambito della produzione di componenti di alta gamma per il ciclismo, settore di nicchia ma importante per l’Italia.
Il premio rappresenta anche un attestato alla continuità di un’azienda familiare, simbolo di pratiche industriali solide e di una crescente presenza sui mercati mondiali. La gestione di Valentino Campagnolo ha garantito l’equilibrio tra tradizione e innovazione, supportando l’azienda nel superare la fase di successione e nel rimanere un punto di riferimento nel comparto ciclistico in tutto il mondo.