La mobilità dei musicisti in Europa e nel Regno Unito si scontra ancora con difficoltà legate al trasporto degli strumenti musicali su aerei e treni. Valentina Scheldhofen Ciardelli, contrabbassista e compositrice italo-tedesca che vive a Londra, ha promosso una petizione per chiedere alla Commissione Europea, ai governi nazionali e ai vettori di adottare norme uniformi. Le richieste riguardano costi trasparenti, tutela legale e riconoscimento degli strumenti come attrezzature professionali, per evitare disagi e danni durante gli spostamenti.
La petizione per diritti più netti sul trasporto degli strumenti musicali
Valentina Scheldhofen Ciardelli, giovane musicista affermata, ha spiegato che spesso viaggiare con uno strumento come il contrabbasso si trasforma in una battaglia contro regole poco chiare e disparità di trattamento. La petizione mira a ottenere indicazioni precise da parte della Commissione Europea e dei singoli stati sull’accesso degli strumenti musicali nei mezzi di trasporto pubblico. Al centro della richiesta c’è il diritto a condurre l’attività artistica senza ostacoli legati al trasporto, che incidono sulla carriera e sulle tournée.
Le difficoltà incontrate da musicisti in viaggio
La musicista sottolinea come molti operatori del settore, specialmente agli sportelli aeroportuali o nelle stazioni ferroviarie, non conoscano le esigenze specifiche dei musicisti. I costi per il trasporto vengono applicati in modo arbitrario, e non raramente si rischiano danni ai propri strumenti, mettendo a repentaglio concerti e impegni professionali. Tasse impreviste, bagagli non adeguatamente protetti e gestione superficiale da parte dei vettori sono problematiche frequenti che compromettono la mobilità artistica.
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Viaggio e lavoro: un legame stretto al centro delle difficoltà quotidiane
Per una musicista che si sposta spesso in Europa e oltre, lo strumento rappresenta qualcosa più di un semplice bagaglio. È uno strumento di lavoro indispensabile e personale. Ciardelli racconta che ogni viaggio comporta dover negoziare con compagnie aeree e ferroviarie per far riconoscere il valore e la delicatezza del proprio contrabbasso. Le normative attuali non prevedono un trattamento uniforme o tutele specifiche su costi e modalità di trasporto.
Quando le regole mancano
Questa situazione causa frequenti perdite di tempo e rischio di coincidenze mancate, perché i musicisti si trovano a dover discutere sul posto con personale non formato. La mancanza di una regolamentazione chiara alimenta tensioni e costringe spesso a pagare importi aggiuntivi ingiustificati. Inoltre, i controlli e le procedure spesso non salvaguardano la sicurezza dello strumento, esponendolo a possibili danni o manomissioni.
Proposte concrete per garantire sicurezza e trasparenza nel trasporto degli strumenti
Nella petizione vengono chieste norme che prevedano tariffe fissate in anticipo per strumenti di grandi dimensioni o peso superiore ai limiti standard. Questo consentirebbe di evitare spese impreviste che possono gravare pesantemente su budget già contenuti. Viene inoltre richiesta una protezione legale quando si trasportano strumenti storici o particolarmente delicati.
Riconoscimento come attrezzatura professionale
Un punto centrale è il riconoscimento degli strumenti musicali come attrezzatura professionale. Ciò significa che non dovrebbero essere trattati come bagaglio extra o merce, ma come strumenti indispensabili per il lavoro artistico. Quanto esposto implicherebbe regole uniformi per compagnie aeree e ferroviarie, capaci di tutelare musicisti in viaggio e facilitare la mobilità culturale tra paesi europei e oltre.
L’urgenza di regole uniformi per centinaia di musicisti europei in movimento
L’iniziativa di Ciardelli rappresenta la voce di migliaia di musicisti che affrontano quotidianamente problemi legati al trasporto dei propri strumenti nei viaggi di lavoro. L’assenza di regole comuni rende complicato pianificare appuntamenti professionali e crea incertezza riguardo a costi e sicurezza.
Compagnie aeree e operatori ferroviari si trovano spesso a gestire casi disparati senza linee guida condivise. La petizione invita dunque i governi nazionali e le istituzioni europee a intervenire per garantire condizioni più giuste e chiare, creando un sistema riconosciuto di tutela. La richiesta apre una discussione più ampia sulla mobilità culturale e sulla protezione di strumenti che fanno parte del patrimonio artistico e professionale dei musicisti.
Valentina Scheldhofen Ciardelli guida questa mobilitazione da Londra, chiedendo attenzione e risposte concrete dagli enti coinvolti. La petizione mira a cambiare uno scenario che penalizza gli artisti e limita la diffusione della cultura nel territorio europeo e oltre i suoi confini.