Valentina boscaro dovrà affrontare un nuovo processo per rivalutazione delle attenuanti nel caso dell'omicidio di mattia caruso

Valentina boscaro dovrà affrontare un nuovo processo per rivalutazione delle attenuanti nel caso dell’omicidio di mattia caruso

La corte di cassazione annulla la sentenza di appello a carico di Valentina Boscaro per l’omicidio di Mattia Caruso ad Abano Terme, disponendo un nuovo processo per valutare le attenuanti legate alle provocazioni.
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Valentina Boscaro, condannata per l’omicidio del fidanzato Mattia Caruso avvenuto nel 2022 a Abano Terme, vedrà rivalutata la sua pena dalla Corte di Cassazione, che ha annullato la sentenza d’appello per esaminare le attenuanti legate alle provocazioni subite. - Gaeta.it

La vicenda di valentina boscaro, condannata per l’omicidio del fidanzato mattia caruso avvenuto nel settembre 2022 ad abano terme, si arricchisce di un nuovo capitolo. La corte di cassazione ha annullato con rinvio la sentenza di appello che le aveva inflitto una pena di 20 anni di reclusione, disponendo un nuovo processo specificamente per la valutazione delle attenuanti legate alle provocazioni subite dalla vittima. Il procedimento si concentra dunque sull’adeguata quantificazione della pena, tenendo conto del contesto in cui si è verificato l’omicidio.

I fatti del 25 settembre 2022 a abano terme

Il 25 settembre del 2022, valentina boscaro e mattia caruso trascorsero una serata insieme nella zona di abano terme, comune in provincia di padova. Rientrando in auto verso l’abitazione della giovane, tra i due scoppiò un acceso litigio. Secondo quanto ha dichiarato boscaro durante i suoi interrogatori, la lite degenerò quando mattia caruso avrebbe iniziato a malmenarla all’interno del veicolo. In risposta a quanto percepito come una minaccia fisica, boscaro riferì di aver estratto un coltello e inferto una coltellata unica al costato di caruso, che poi morì a causa della ferita riportata. Da allora, la donna ha iniziato a scontare la pena ai domiciliari.

Il percorso giudiziario e la decisione della corte di cassazione

Dal primo grado al secondo, la condanna di valentina boscaro ha subito variazioni. In primo grado il tribunale aveva stabilito una pena di 24 anni. Successivamente, in appello, si era arrivati a una riduzione a 20 anni. Ora, la corte di cassazione ha sospeso la sentenza di appello annullandola con rinvio. Il motivo principale riguarda la mancata o incompleta valutazione delle attenuanti legate alle provocazioni che la vittima avrebbe esercitato sul momento dell’aggressione.

La cassazione ha sottolineato come fosse indispensabile verificare in che misura queste provocazioni potessero incidere sulla responsabilità penale e sulla successiva misura della pena. Il caso torna quindi davanti alla corte d’assise per rivalutare e eventualmente concedere una riduzione della pena. La differenza potrebbe essere considerevole: se riconosciuto il motivo della provocazione come attenuante, la pena potrebbe calare fino a un terzo, cioè una riduzione potenziale di 7 anni sulla durata complessiva.

Implicazioni legali e situazione attuale di valentina boscaro

Con la sentenza annullata e il nuovo processo alle porte, il caso di valentina boscaro rappresenta un esempio di come le dinamiche familiari e di coppia possano influenzare decisioni giudiziarie. La questione delle provocazioni diventa centrale per capire se l’atto omicida sia stato compiuto in un contesto di legittima difesa o se debbano emergere caratteristiche diverse che ne aggravano o alleggeriscono la responsabilità.

Al momento, valentina boscaro sta scontando la pena a casa, usufruendo degli arresti domiciliari. La vicenda giudiziaria coinvolge non solo la donna ma anche gli aspetti sociali legati alla violenza di coppia e al modo in cui il sistema giudiziario italiano affronta situazioni che combinano conflitti interpersonali con i delitti più gravi. Il nuovo processo si concentrerà su questi elementi, stabilendo un’interpretazione più completa della vicenda e adeguando la risposta penale alle circostanze accertate.

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