L’andamento negativo del turismo a Urbino ha suscitato preoccupazioni e richieste di interventi urgenti. La città, riconosciuta patrimonio Unesco, sta vivendo una riduzione significativa dei visitatori, con effetti evidenti sull’economia locale e sulle attività culturali. Diverse voci autorevoli sottolineano l’importanza di un progetto coordinato per invertire la tendenza e riportare Urbino al ruolo di centro attrattivo nazionale.
Marcato calo delle presenze turistiche e criticità logistiche
Nel giugno 2025 Urbino ha segnato un calo del 30% nelle presenze turistiche rispetto agli anni precedenti, secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Istat Marche. La diminuzione è stata particolarmente evidente se confrontata con aree vicine, dove si registrano afflussi fino a sei volte maggiori. Questo dato allarma operatori e residenti, che vedono un impatto diretto sulla vitalità del tessuto economico cittadino.
Isolamento logistico e conseguenze
Tra i fattori che influenzano negativamente l’afflusso turistico c’è l’isolamento logistico. Urbino ha perso collegamenti diretti con la capitale, rendendo difficile l’accesso ai visitatori provenienti dal sud Italia. Il tempo necessario per raggiungere Urbino da quelle zone è paragonabile a viaggi transoceanici, limitando fortemente il turismo di passaggio o di breve durata.
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La carenza di infrastrutture di trasporto adeguate influisce anche sul turismo internazionale. Chi decide di visitare l’Italia tende a preferire mete più facilmente raggiungibili. L’assenza di linee dirette o di un sistema integrato di trasporti rende Urbino meno competitiva nel richiamare un pubblico più ampio.
Assenza di programmazione e mancanza di promozione turistica
Gli operatori del settore puntano il dito contro la totale mancanza di una strategia condivisa per il rilancio turistico della città. Negli ultimi anni non si sono viste campagne promozionali significative o eventi che potessero attrarre nuovi visitatori. La scarsità di iniziative ha contribuito a far scivolare Urbino in una posizione marginale rispetto ad altre destinazioni della regione.
Impatto sulla capacità ricettiva
L’assenza di una programmazione continua si riflette sulla capacità di mantenere vivo il centro storico e le sue attività ricettive. In periodi generalmente favorevoli come i ponti primaverili, le strutture alberghiere di Urbino faticano a superare il 90% di occupazione. Questo confronto con il resto del territorio circostante dimostra il declino dell’attrattività turistica cittadina.
Secondo i responsabili di ConfTurismo Regioni Marche, la situazione va affrontata mettendo in campo interventi concreti, con un piano che preveda eventi di qualità, azioni di marketing e investimenti specifici per valorizzare il patrimonio culturale e gastronomico locale. Per i residenti, però, il tempo per agire si sta esaurendo.
Richiesta di un piano marshall e ruolo delle istituzioni locali
Giulio Lonzi, intellettuale e imprenditore locale esperto nel settore gastronomico e turistico, ha chiesto un piano Marshall dedicato a Urbino. Secondo lui serve un’iniziativa urgente, articolata su 12 mesi, che mobiliti tutti gli attori del territorio: istituzioni, operatori turistici, università e associazioni culturali. L’obiettivo è riallineare Urbino ai livelli di affluenza nazionali e internazionali, sfruttando l’importanza del riconoscimento Unesco.
Rischi senza interventi mirati
Lonzi segnala che, senza un intervento mirato e coordinato, Urbino rischia di perdere definitivamente la sua funzione di centro culturale e turistico. La mancanza di investimenti specifici e di una visione unitaria sono visti come cause principali dell’attuale crisi.
Le istituzioni comunali, dal canto loro, appaiono impegnate ma poco presenti sul fronte comunicativo. L’assessore al turismo, Francesco Guazzolini, risulta spesso fuori sede, impegnato in accordi e studi strategici. Nonostante questo, la pressione degli operatori locali aumenta per richiedere risposte precise e rapide sulle azioni da intraprendere.
L’urgenza emerge da un quadro che si è aggravato nel biennio tra il 2024 e il 2025. Le parti coinvolte sottolineano che senza una scossa immediata, Urbino rischia di allontanarsi sempre più da quei circuiti turistici che ne hanno storicamente alimentato l’economia e l’immagine culturale.