La polizia ferroviaria di Bologna ha fermato un uomo di 35 anni, originario del Bangladesh, responsabile di due aggressioni avvenute nella stazione di Bologna Centrale. Tra gli episodi spicca quello in cui una bambina di 10 anni è stata aggredita nel sottopassaggio mentre tornava da una gita scolastica. Le indagini e i filmati delle telecamere hanno ricostruito la dinamica e collegato i due fatti.
Aggressione alla bambina nella stazione di bologna centrale
Durante il pomeriggio, in uno dei passaggi sotterranei di Bologna Centrale, una bimba di 10 anni è stata spintonata e colpita con un calcio da un uomo. La bambina camminava in compagnia dei compagni e delle maestre dopo una gita scolastica. Dopo il gesto, l’aggressore è fuggito rapidamente.
Immediatamente, gli insegnanti e gli agenti della polizia ferroviaria sono intervenuti per prestare soccorso alla piccola e ristabilire l’ordine fra il gruppo di studenti. La bambina è stata accompagnata all’ospedale, dove i medici le hanno diagnosticato un trauma cranico con una prognosi di 21 giorni. Subito dopo, è stata dimessa.
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Questo episodio ha scosso la comunità locale, soprattutto perché ha coinvolto un gruppo di bambini in un luogo normalmente considerato sicuro. Il fatto ha spinto le forze dell’ordine ad aumentare la vigilanza e avviare un’indagine approfondita.
Collegamento con un’aggressione precedente a una guardia giurata
Durante le indagini la polizia ha visionato le immagini di sorveglianza interne alla stazione. Il confronto dei video ha evidenziato che l’uomo autore dell’attacco alla bambina era già stato protagonista di un’altra aggressione ai danni di una guardia giurata.
L’episodio risale alla fine di maggio, quando il soggetto si è ribellato all’invito del vigilante di allontanarsi, poiché stava infastidendo alcuni viaggiatori. Nel tentativo di difendersi, il dipendente di sicurezza aveva impedito all’uomo di sottrarre la pistola di servizio. Durante lo scontro, la guardia ha riportato contusioni ed escoriazioni.
Per quell’evento, il 35enne era stato inizialmente arrestato e condotto davanti al giudice per processo per direttissima. È stato però sottoposto solo al divieto di presentarsi alla polizia giudiziaria, una misura che di fatto gli ha permesso di restare libero.
Reiterazione dell’aggressione e nuovo arresto
Nonostante la misura cautelare in atto, l’uomo è tornato in stazione pochi giorni dopo e ha commesso la seconda violenza ai danni della bambina. La polizia ferroviaria ha raccolto le prove e subito informato l’autorità giudiziaria.
Vista la gravità delle azioni e la pericolosità riconosciuta, il tribunale ha deciso di sostituire la misura con una custodia cautelare in carcere. Questa decisione punta a garantire la sicurezza pubblica e a evitare ulteriori episodi.
In attesa del processo, l’uomo rimane in isolamento presso una struttura penitenziaria. Intanto le indagini proseguono per ricostruire eventuali legami con altri fatti simili o moventi dietro alle aggressioni.