Un uomo è stato fermato a Prato con l’accusa di aver ucciso Maria Denisa Adas Paun, la donna di 30 anni trovata morta nei giorni scorsi. La procura ha reso noto il motivo dietro l’omicidio, collegato a un ricatto che la vittima avrebbe avanzato, minacciando di rivelare alla moglie dell’uomo un rapporto a pagamento intrattenuto con lui. Il racconto dei fatti emerge dalle dichiarazioni dello stesso fermato, cittadino romeno di 32 anni, guardia giurata di professione.
Il fermo e la confessione dell’uomo accusato dell’omicidio
L’uomo fermato, 32 anni e di nazionalità romena, lavora come guardia giurata ed è stato individuato grazie alle immagini delle telecamere di sicurezza. Ha ammesso sin da subito di essere la persona ripresa nei video. Di fronte agli inquirenti ha raccontato la dinamica dell’omicidio: avrebbe strangolato Maria Denisa all’interno di una stanza di un residence di Prato. Durante l’interrogatorio ha fornito dettagli precisi, non solo sul metodo, ma anche sulla fase successiva al delitto.
Ha descritto come, subito dopo aver ucciso la donna, le abbia decapitato il corpo. Nello specifico, la testa è stata riposta in un sacco per i rifiuti, mentre il resto del corpo è stato sistemato insieme alla testa in una valigia appartenente alla vittima. Il carcico completo è stato poi caricato nel bagagliaio della sua auto, con l’intenzione di spostarlo o eliminarlo.
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I motivi alla base del delitto: tensioni e ricatti
Secondo quanto ricostruito dalla Procura di Prato, all’origine dell’omicidio ci sarebbe una richiesta estorsiva avanzata da Maria Denisa nei confronti dell’uomo. La donna avrebbe chiesto 10.000 euro, minacciandolo di raccontare alla moglie dell’uomo un rapporto sessuale a pagamento avvenuto tra loro. Questa minaccia avrebbe spinto il 32enne a reagire con violenza estrema.
Il ricatto descritto dai magistrati mostra una situazione tesa e delicata, in cui si intrecciano rapporti personali, segreti e questioni economiche. La vittima utilizzava la minaccia come leva per ottenere denaro, ma il confronto è degenerato con esiti tragici. La confessione offre un quadro duro dei rapporti interpersonali che hanno preceduto il delitto.
Le indagini sul caso e le prossime fasi giudiziarie
L’indagine, partita dal ritrovamento del corpo di Maria Denisa Adas Paun, ha preso una piega decisa con il fermo del sospettato. Grazie alle immagini delle telecamere e al lavoro della polizia, l’uomo è stato rapidamente rintracciato e interrogato. Le sue dichiarazioni hanno rafforzato l’ipotesi accusatoria formulata dalla Procura.
Nei prossimi giorni sono attesi sviluppi giudiziari significativi, con la convalida del fermo e l’eventuale avvio dell’udienza preliminare. Si procederà alla raccolta di ulteriori prove e testimonianze per confermare la ricostruzione della dinamica e valutare eventuali complici o responsabilità accessorie. La comunità di Prato resta attenta e in attesa di ulteriori riscontri ufficiali.