Uomo di Trasacco uccide una vipera protetta e pubblica il video su Facebook scattano le indagini

Uomo di Trasacco uccide una vipera protetta e pubblica il video su Facebook scattano le indagini

Un video di un uomo di Trasacco che uccide una vipera aspis protetta scatena polemiche, indagini e possibili denunce per violazione delle normative italiane ed europee sulla fauna selvatica.
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Un video del 2025 mostra un uomo di Trasacco che uccide una vipera aspis, specie protetta, suscitando indignazione e possibili azioni legali per violazione delle norme ambientali. - Gaeta.it

Un video condiviso sui social nel 2025 da un abitante di un’area rurale del centro Italia ha acceso un dibattito in città e oltre. La scena mostra l’uomo mentre elimina una vipera aspis, specie protetta, e commenta ironicamente l’atto. Questo gesto ha scatenato reazioni forti, portando le autorità locali a valutare una possibile denuncia per violazione delle norme sulla fauna selvatica.

La vipera aspis e le normative di tutela in italia e in europa

La vipera aspis è un serpente velenoso ma non aggressivo, tipico di alcune zone italiane, compresa la provincia di L’Aquila, dove si trova Trasacco. È una specie regolamentata dalla direttiva europea Habitat 92/43/CEE. Questa normativa vieta rigorosamente la cattura, l’uccisione e la detenzione di animali protetti. Nel contesto nazionale, il codice della fauna protegge gli stessi rettili, con sanzioni che possono arrivare fino al penale in caso di violazioni gravi.

Questa specie, riconoscibile per i suoi colori e motivi caratteristici, svolge un ruolo importante nell’equilibrio naturale. Regola la popolazione di piccoli mammiferi e invertebrati, limitando potenziali danni all’agricoltura o agli ambienti. Gli esperti sottolineano che le vipere attaccano soltanto se si sentono minacciate. Perciò, l’eliminazione di un esemplare sano non serve a prevenire rischi per la popolazione, anzi potrebbe rompere delicati equilibri ecologici.

Il video che ha fatto il giro dei social e le prime reazioni

Il filmato, girato con uno smartphone, è stato pubblicato su Facebook dall’uomo stesso poco dopo la cattura e traduzione della vipera. Nei pochi minuti in cui è rimasto disponibile ha raccolto migliaia di visualizzazioni e commenti, alternando ironia e provocazioni da parte dell’autore. La comunità virtuale si è divisa tra chi criticava l’atto e chi, invece, mostrava ignoranza rispetto alla normativa o sembrava beneaugurare l’uccisione del serpente.

Molti utenti hanno segnalato il contenuto ai moderatori della piattaforma e alle autorità locali, sollecitando un intervento. L’uomo, sollecitato dalle risposte indignate, ha ammesso pubblicamente l’azione, giustificandola in parte con motivi personali o di timore, ma rischia ora una denuncia penale per i reati ambientali commessi. La condivisione del video ha amplificato la portata dell’accaduto, coinvolgendo magistratura e polizia locale.

L’intervento delle forze dell’ordine e le conseguenze legali possibili

Le forze dell’ordine di Trasacco e dei comuni limitrofi hanno avviato accertamenti per identificare con precisione il soggetto e raccogliere prove. La normativa punisce la cattura e l’uccisione di specie protette con multe che possono superare i 3mila euro e, in casi più gravi, con pene detentive fino a due anni. Nel caso specifico il video costituisce una prova diretta delle violazioni.

La competenza spetta anche agli uffici dell’ambiente e alle guardie forestali che, oltre alle sanzioni, possono imporre obblighi risarcitori per danni ecologici. In passato, casi simili hanno avuto risonanza nazionale, evidenziando la preoccupazione crescente rispetto alla tutela delle specie selvatiche e al corretto comportamento dei cittadini verso l’ambiente.

Il valore ecologico della vipera aspis e la gestione dei rapporti con gli animali selvatici

Nonostante il veleno possa spaventare, la vipera aspis non rappresenta un pericolo diretto se protetta e lasciata in natura. Le autorità sottolineano che intervenire personalmente è vietato e pericoloso. Il comportamento corretto prevede di chiamare il Corpo forestale o i centri specializzati in fauna selvatica per la rimozione o il soccorso.

Le vipere contribuiscono al controllo di specie dannose e al mantenimento della biodiversità. Togliere un animale dal suo habitat può avere effetti a catena, alterando caratteristiche locali e la salute degli ecosistemi. Gli esperti invitano a diffondere informazioni chiare e pratiche sui comportamenti da tenere in presenza di serpenti.

La questione sociale e culturale dietro il gesto e il dibattito sui social network

L’episodio recente a Trasacco getta luce su un tema più ampio: la scarsa conoscenza di molte persone verso le leggi e la natura, unita a un uso indiscriminato dei social che spesso amplifica azioni fuori legge. Postare un video del genere senza consapevolezza delle conseguenze legali indica un problema educativo e culturale.

Le associazioni ambientaliste hanno condannato il gesto, sottolineando che vantarsi per aver ucciso una specie protetta non solo è illecito, ma mostra un disinteresse verso la tutela e il rispetto delle regole. Questo caso sollecita enti pubblici e privati a promuovere campagne sulle norme di salvaguardia e sulle corrette pratiche di convivenza con la fauna locale. In molti ritengono utile inserire questi temi nei programmi scolastici per evitare in futuro episodi analoghi.

Le autorità continuano a monitorare la situazione, in attesa di un possibile procedimento penale che potrebbe chiarire le responsabilità e ricordare l’importanza di rispettare la vita selvaggia. Il contrasto tra la diffusione virale del video e la reazione delle istituzioni mette in evidenza come i social possano alimentare comportamenti pericolosi, se non guidati da un’informazione accurata.

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