Un uomo di 61 anni, originario dell’Italia, è stato tratto in arresto dalla Squadra Mobile della questura di Savona per eseguire una pena detentiva di quattro anni. Il provvedimento riguarda reati gravi come maltrattamenti in famiglia e possesso di materiale pedopornografico, risalenti a un arco temporale che va dal 1992 al 2022. Dopo essere stato irreperibile per mesi, l’uomo è stato finalmente rintracciato sulla riviera ligure.
Ordine di carcerazione e condanna definitiva
L’ordine di carcerazione nei confronti del sessantunenne è stato disposto dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Torino. La sentenza definitiva, arrivata nel 2024, ha confermato la condanna per maltrattamenti in famiglia e detenzione di materiale pedopornografico, reati commessi nell’arco di trent’anni. La pena prevista è di quattro anni di reclusione.
Prima della sentenza definitiva, nel 2022, l’uomo aveva ricevuto un divieto di avvicinamento nei confronti dei familiari con cui conviveva, misura cautelare dovuta alla natura delle accuse a suo carico. Il divieto mirava a tutelare le vittime e a prevenire ulteriori episodi di violenza domestica.
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Questo provvedimento era rimasto in vigore fino a quando non è stata emessa la condanna definitiva, che ha imposto la detenzione effettiva. La complessità del caso ha richiesto indagini approfondite, con elementi raccolti in un periodo di tempo molto ampio, a conferma della gravità delle accuse.
Irreperibilità e ricerche della polizia
Dopo l’emissione dell’ordine di carcerazione, l’uomo si era trasferito all’estero, riuscendo a sfuggire alle autorità per quasi un anno. La sua assenza ha rallentato l’esecuzione della pena, rendendo necessarie nuove attività investigative da parte della Squadra Mobile di Savona.
Le ricerche hanno incluso controlli su luoghi frequentati abitualmente e verifiche presso strutture turistiche lungo la costa ligure. Gli agenti hanno individuato il sessantunenne in una struttura ricettiva della riviera, dove aveva scelto di trascorrere una breve vacanza.
Questa scoperta è avvenuta grazie a indagini mirate condotte sul territorio, che hanno permesso di localizzare una persona fino a quel momento sfuggita ai controlli. La presenza dell’uomo sul territorio italiano ha quindi facilitato l’esecuzione dell’arresto.
Arresto e trasferimento in carcere
L’arresto è stato eseguito prontamente dagli agenti della Squadra Mobile di Savona, che hanno accompagnato il sessantunenne direttamente alla casa circondariale di Genova Marassi. Qui dovrà scontare la pena di quattro anni detentivi, come stabilito dal tribunale di Torino.
Il trasferimento in carcere segna l’inizio dell’espiazione della condanna definitiva, dopo un periodo di latitanza dovuto alla sua precedenza irreperibilità. La struttura penitenziaria di Genova Marassi si trova in una posizione strategica per garantire la custodia dell’uomo e l’osservanza delle disposizioni giudiziarie.
L’arresto conferma l’impegno delle forze di polizia liguri nel monitoraggio e nella cattura di persone che devono scontare pene per reati complessi, soprattutto in ambito familiare. Le pene per maltrattamenti e reati connessi sono state applicate senza eccezioni, anche dopo anni dai fatti commessi.