Un caso di truffa e aggressione ai danni di una coppia di anziani di 91 e 87 anni ha scosso la tranquillità di Lignano Sabbiadoro, una località balneare in provincia di Udine. I fatti risalgono ad aprile 2024, quando i carabinieri sono intervenuti dopo una segnalazione da parte delle vittime. Il presunto autore, un uomo di 30 anni originario della provincia di Napoli, è stato arrestato grazie alle indagini condotte dai militari, che hanno portato anche al recupero della somma sottratta.
Il piano della truffa
Il 18 aprile 2024, i due anziani ricevettero una telefonata da un estraneo, il quale affermava che il loro figlio era stato coinvolto in un incidente stradale. L’interlocutore sosteneva che per evitare l’arresto del loro familiare fosse necessaria la consegna di una cospicua somma di denaro. Questo tipo di truffa, nota come “truffa dell’incidente”, ha colpito più volte persone vulnerabili, ma gli anziani, accortisi della possibilità di inganno, decisero di non fidarsi.
Dopo la telefonata, un uomo si presentò all’abitazione dei coniugi spacciandosi per un carabiniere. Chiese loro di consegnare il denaro accumulato, basandosi su quanto era stato comunicato al telefono. Nonostante la pressione, i due coniugi iniziarono a sospettare che si trattasse di una truffa, decidendo di non cedere al ricatto. Mentre tentavano di chiudere la porta, l’uomo reagì in modo violento.
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L’aggressione e la fuga
L’aggressore, divenuto furioso al rifiuto degli anziani, li spinse con forza, facendoli cadere a terra. Durante il conflitto, riuscì a sottrarre la busta contenente oltre 15.000 euro prima di darsi alla fuga. Gli anziani riportarono ferite, le cui diagnosi indicate dai medici parlavano di un periodo di recupero tra i 7 e i 15 giorni.
Questo tipo di violenza, scaturita da un tentativo di truffa, evidenzia non solo la vulnerabilità delle persone anziane, ma anche la crescente necessità di una maggiore consapevolezza e protezione nei loro confronti.
L’intervento delle forze dell’ordine
Dopo l’episodio, i carabinieri della Stazione di Lignano Sabbiadoro, supportati dal Nucleo investigativo del Comando provinciale di Udine, avviarono subito le indagini. Grazie a raccolta di testimonianze e ad attività di intelligence, gli investigatori sono riusciti a identificare non solo il presunto autore della rapina, ma anche un complice minorenne che aveva partecipato all’attività criminosa. Questo aspetto della vicenda è emblematico e fa riflettere sulle dinamiche di sfruttamento di giovani e meno giovani in simili atti disonesti.
Le forze dell’ordine sono riuscite a recuperare l’intera somma sottratta. Tornando alla coppia di anziani, il denaro, pari a 15.850 euro, è stato restituito, portando un po’ di sollievo dopo l’incubo vissuto. L’arresto del 30enne ha riacceso i riflettori su come la società possa proteggere i suoi membri più vulnerabili da simili atti criminosi.