Un episodio di violenza domestica ha portato all’arresto di un uomo di 39 anni a Tivoli, sospettato di una serie di reati tra cui lesioni personali aggravate e atti persecutori. I fatti risalgono alla notte tra il 12 e il 13 giugno 2025 e sono emersi grazie all’intervento della polizia dopo la denuncia della vittima. Il caso evidenzia la gravità delle dinamiche di possesso e controllo in una relazione, alimentate anche dalla gelosia legata a contenuti pubblicati sui social network.
La scoperta delle violenze durante il ricovero ospedaliero
Il 13 giugno 2025, una donna si è presentata all’ospedale di Tivoli riferendo un forte mal di testa, senza però spiegare subito le cause. L’equipe del pronto soccorso, notando ecchimosi e gonfiore sul volto, ha attivato il codice rosa, procedura dedicata a casi di violenza di genere. La polizia è intervenuta tempestivamente e, dopo qualche titubanza, la donna ha raccontato di essere stata aggredita da poco dal suo compagno.
Le indagini hanno rivelato che l’uomo era entrato di notte nell’abitazione attraverso una finestra e aveva picchiato la donna ripetutamente. La motivazione sorprendente riguarda il contenuto pubblicato dalla vittima su Instagram: lei aveva postato alcune foto di una passeggiata con amici e i “like” ricevuti dal suo post sembravano scatenare la furia del compagno. Questo dettaglio testimonia un controllo ossessivo e aggressivo, alimentato da un’apparente gelosia legata ai social media.
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Dettagli raccolti durante le indagini e le minacce ricevute
Il 17 giugno il personale della polizia ha raccolto ulteriori informazioni direttamente dalla donna, dimessa dall’ospedale. La vittima ha descritto come, intorno alle 2 di notte del 13 giugno, l’uomo l’avesse contattata telefonicamente per minacciarla di morte, rea a suo dire di aver postato le foto. Poco dopo, l’uomo ha superato una finestra per entrare in casa e l’ha colpita con pugni e calci mentre controllava il suo smartphone.
Durante l’aggressione, lui ha detto più volte che ogni colpo era legato ai “like” ricevuti. Non si è fermato qui: ha trascinato la donna fuori dall’abitazione, voltandola come se volesse “completare l’opera”. La vittima ha cercato rifugio nella casa vicino ma lui l’ha afferrata con violenza cercando di portarla via verso l’auto. Le urla hanno attirato l’attenzione di una vicina che ha intimato all’uomo di smettere. In risposta a questa intervenzione, ha minacciato entrambe di ritorsioni, mostrando una violenza verbale e una determinazione intimidatoria.
Il quadro della situazione e la reazione delle forze dell’ordine
Nei racconti della donna emergono comportamenti di controllo e violenza continue, iniziati ben prima di questo episodio. Lei ha parlato dell’ossessività e delle minacce di morte ricevute, che l’hanno costretta a limitare rapporti sociali e spostamenti. Più volte ha tentato di terminare la relazione, senza esito per la resistenza dell’uomo.
Al termine degli accertamenti svolti lo stesso 17 giugno, le autorità hanno confermato la fondatezza dei racconti. Vista la gravità delle accuse e il rischio per la donna, la polizia ha assicurato una vigilanza costante. Il pubblico ministero ha inoltrato la richiesta di misura cautelare.
Il provvedimento cautelare e l’arresto in carcere
Il 19 giugno 2025, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Tivoli ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’uomo, imputato di stalking, lesioni aggravate, tentato omicidio/femminicidio, violenza privata e violazione di domicilio.
Il giudice ha motivato la decisione evidenziando la totale assenza di autocontrollo dell’indagato e la natura continuativa della persecuzione nei confronti della ex compagna. Il comportamento dell’uomo si è manifestato non solo nelle aggressioni fisiche ma anche nel controllo eccessivo che lo portava a considerare la donna come un oggetto di sua proprietà.
Nella stessa giornata, l’uomo è stato arrestato e condotto alla casa circondariale di Tivoli. Le autorità mantengono alta l’attenzione su questo tipo di reati, da cui emergono dinamiche di violenza che il sistema giudiziario affronta con sempre maggiore rigore.