Un episodio di atti persecutori e minacce gravi ha portato all’arresto di un uomo a Teramo. La vicenda ha coinvolto una donna e il padre di lei, che da tempo subivano molestie tramite lettere anonime e minacce anche di morte. Le indagini coordinate dalla procura della repubblica locale e condotte dalla squadra mobile hanno portato alla custodia cautelare in carcere dell’indagato.
Modalità di persecuzione e contenuti delle lettere anonime
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’uomo avrebbe preso di mira la donna e il padre inviando numerose lettere anonime scritte al computer. Le missive contenevano insulti pesanti diretti sia alla vittima che ai familiari, oltre a minacce gravi, in alcuni casi esplicite e di morte. Un episodio particolarmente inquietante si è verificato quando una lettera recapitata alla donna conteneva un bossolo di proiettile colorato con una sostanza simile a sangue. Questi messaggi erano indirizzati anche a persone vicine alla vittima, ampliando così il campo delle intimidazioni e delle molestie.
Le intimidazioni erano durate per un tempo prolungato, con reiterate comunicazioni che avevano generato un clima di paura e disagio. Gli inquirenti hanno evidenziato come il comportamento dell’uomo fosse motivato dall’incapacità di accettare il rifiuto della donna, che sembra essere la causa principale delle persecuzioni.
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Le tecniche investigative e il supporto tecnologico
L’indagine ha visto l’impiego di diverse tecniche investigative, tra cui il pedinamento elettronico del veicolo utilizzato dall’uomo e l’installazione di un impianto di videosorveglianza puntato sulle cassette postali utilizzate per l’invio delle lettere anonime. La collaborazione con Poste Italiane si è rivelata preziosa per monitorare la corrispondenza ed intercettare i messaggi prima che raggiungessero la destinataria e il padre.
Le autorità hanno anche attivato un controllo a distanza che ha permesso di riprendere l’uomo mentre imbucava altre lettere di minacce anonime. Questi ultimi messaggi sono stati sequestrati, impedendo che fossero recapitati e continuassero a incrinare la serenità delle vittime.
La perquisizione eseguita dagli agenti nel luogo di lavoro e negli spazi personali e del veicolo dell’indagato ha portato al ritrovamento e al sequestro dei vestiti indossati dall’uomo nell’atto di inserire alcune lettere nella cassetta postale. Questi elementi materiali rappresentano una traccia importante ai fini dell’accusa.
Esecuzione della misura e collocamento in carcere
L’arresto ha avuto luogo il 5 maggio a Teramo, ad opera della squadra mobile della questura, che ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale locale. L’uomo è stato prelevato nel suo luogo di lavoro e sottoposto a formalità per poi essere trasferito nella casa circondariale cittadina.
La misura cautelare riguarda il reato di atti persecutori e minaccia aggravata, due capi di accusa significativi vista la gravità delle intimidazioni e la reiterazione del comportamento. L’indagato resta a disposizione dell’autorità giudiziaria per le fasi successive del procedimento penale. La tempistica e la concretezza dell’intervento mostrano come le forze dell’ordine a Teramo abbiano risposto con rapidità di fronte a una situazione che minacciava la sicurezza personale di una cittadina e della sua famiglia.