Un uomo accusato di stalking a Isola di Capo Rizzuto, in provincia di Crotone, avrebbe dovuto essere sottoposto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Al rifiuto del dispositivo, però, è scattata una misura cautelare più gravosa che l’ha portato direttamente in carcere. Dietro questo provvedimento c’è una complessa vicenda fatta di minacce, pedinamenti e aggressioni ai danni di una giovane donna.
Stalking e denuncia: la vicenda a Isola di Capo rizzuto
La storia è partita dopo la denuncia presentata da una ragazza che abitava nella zona di Isola di Capo Rizzuto. Da tempo la donna viveva in uno stato di ansia e paura legato a comportamenti molesti e minacciosi da parte di un uomo che lei non aveva mai frequentato sentimentalmente. I carabinieri della Tenenza locale hanno raccolto una serie di testimonianze e prove che hanno confermato il racconto della vittima.
Pedinamenti e minacce
L’indagine ha messo in luce pedinamenti continui e appostamenti in luoghi frequentati dalla giovane. Non solo: l’uomo aveva rivolto la sua ossessione anche agli amici della ragazza, arrivando a minacciarli e a creare scene di aggressione in pubblico. Questi episodi avevano aggravato ulteriormente la situazione, provocando nella vittima un forte disagio psicologico e sociale.
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L’intervento dei carabinieri e la decisione della procura di crotone
A seguito delle indagini, i carabinieri hanno trasmesso i risultati al pubblico ministero della Procura di Crotone, che ha deciso di chiedere una misura cautelare per l’uomo. Inizialmente, la decisione era di sottoporlo agli arresti domiciliari con l’installazione del braccialetto elettronico. La scelta mirava a contemperare la tutela della vittima con i principi di proporzionalità della pena.
Rifiuto del braccialetto e conseguenze
Tuttavia, il soggetto indagato ha manifestato il rifiuto a indossare il dispositivo elettronico, mancando quindi di rispettare la misura imposta. Questo comportamento ha fatto scattare una revisione urgente della sua posizione processuale. A quel punto, l’autorità giudiziaria ha sostituito la cautela originaria con quella più severa, ordinando la custodia cautelare in carcere. Si tratta di una decisione presa per evitare la reiterazione delle condotte persecutorie e garantire la sicurezza della vittima.
Impatto sulla vittima e misure di tutela in caso di stalking
Il racconto di questa vicenda mette in evidenza il peso concreto che lo stalking può avere sulla vita di una persona. La ragazza coinvolta ha dovuto affrontare un clima di costante tensione e insicurezza, dimostrando notevole coraggio nel denunciare fatti delicati e difficili da raccontare. Le forze dell’ordine, in questo caso i carabinieri della Tenenza di Isola di Capo Rizzuto, hanno svolto un ruolo importante nell’accertamento delle responsabilità e nella messa in sicurezza della donna.
Importanza del braccialetto elettronico
La misura del braccialetto elettronico rappresenta uno strumento che consente di monitorare gli spostamenti di chi è sottoposto a restrizioni, limitando il rischio di contatti con la vittima. Il rifiuto a indossarlo può far scattare l’aggravamento della misura cautelare, fino all’arresto in carcere come accaduto qui. Questi passi sono fondamentali per proteggere chi subisce violenza psicologica e minacce ripetute, assicurando un intervento tempestivo delle autorità.
La vicenda conferma l’importanza di denunciare questi comportamenti e la necessità di risposte immediate da parte della giustizia. Le istituzioni restano impegnate a mettere in campo strumenti adatti a prevenire il ripetersi di atti persecutori e tutelare la dignità delle vittime.