Un caso delicato di presunti abusi su una ragazzina di 13 anni in provincia di Ravenna ha scosso la comunità locale. Un muratore napoletano di 38 anni, che lavorava nella zona, è stato rinviato a giudizio per presunti atti sessuali con minorenne. La vicenda, emersa grazie a un controllo notturno dei carabinieri, ha già coinvolto diverse autorità giudiziarie e legali.
I fatti emersi dalla questura e il controllo dei carabinieri
La vicenda è venuta a galla in una notte di giugno 2024 in una zona rurale nel comune di Cervia, nel ravennate. Una pattuglia del Radiomobile ha fermato un’auto con a bordo il muratore di 38 anni e la studentessa 13enne. Al momento del controllo, i due hanno sostenuto di essere cugini e hanno raccontato che la minore era affidata temporaneamente all’uomo, poiché la madre si trovava all’estero. Tuttavia, pochi minuti dopo, la madre è passata proprio davanti alla pattuglia e ha smentito la versione dei fatti.
Al ritorno a casa, la ragazzina ha avuto un acceso confronto con la madre, durante il quale ha confessato di intrattenere una relazione sentimentale con l’uomo. Questo episodio ha confermato ai carabinieri la necessità di approfondire la situazione, rendendo evidente la gravità delle accuse a carico del muratore.
Leggi anche:
L’inchiesta e l’udienza preliminare al tribunale di ravenna
Sulla base dell’indagine dei carabinieri della Stazione di Cervia, il caso è passato alla procura di Ravenna. L’inchiesta ha portato alla contestazione di atti sessuali con minorenne nei confronti del 38enne. La prima udienza preliminare si è svolta davanti al gip Federica Lipovscek nel gennaio 2025. L’uomo è difeso dall’avvocato Antonio De Rosa e ha scelto il rito abbreviato per affrontare il processo.
Si prepara quindi un procedimento che dovrà stabilire eventuali responsabilità penali. La procura guidata dal pm Lucrezia Ciriello segue il caso con attenzione, vista la delicatezza e la giovane età della vittima.
Il ruolo dei genitori e la costituzione di parte civile
I genitori della ragazzina si sono costituiti parte civile nel processo, assistiti dagli avvocati Mattea Mandata e Giorgio Vantaggiato. La loro mossa punta a tutelare i diritti della figlia e a ottenere il riconoscimento del danno subito.
La famiglia ha deciso di affidarsi alla giustizia italiana per ricostruire cos’è accaduto nei mesi precedenti e per sostenere la ragazzina nel percorso giudiziario che sta intraprendendo. Le loro dichiarazioni e testimonianze si riveleranno importanti nel corso del procedimento.
Le strategie difensive e le dichiarazioni dell’imputato
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, nel tentativo di giustificare il suo rapporto con la studentessa, il muratore ha fornito una serie di false informazioni alla minore. Le avrebbe detto di essere un ex militare, fratello di una poliziotta e marito di una donna disabile. Queste parole, secondo l’accusa, avrebbero avuto lo scopo di suscitare pietà nella ragazza e influenzarne le decisioni.
La ragazzina, dopo aver conosciuto queste versioni, ha deciso di interrompere la relazione. Questo dettaglio emerge come chiave nel processo per chiarire i motivi della rottura e per valutare l’effettiva natura del legame tra i due.
Prossimi sviluppi e udienza fissata per luglio
La prossima udienza è stata calendarizzata per luglio 2025, quando l’imputato sarà giudicato con rito abbreviato. In quella sede verranno esaminati gli elementi raccolti finora e le difese. Sarà un momento decisivo per capire come si evolverà il processo.
Il caso resta al centro dell’attenzione in provincia di Ravenna, soprattutto per l’età della presunta vittima e la complessità delle accuse, che coinvolgono dinamiche familiari e legali delicate. Gli sviluppi saranno seguiti con attenzione fino alla definizione del procedimento.