Nel cuore della laguna veneziana si è materializzato uno striscione che ha attirato l’attenzione di molti ieri mattina. Il nome “Bezos”, coperto da una grande “X” rossa, è stato affisso sul campanile della basilica di San Giorgio Maggiore, un gesto di protesta contro il matrimonio imminente di Jeff Bezos, fondatore di Amazon, previsto proprio a Venezia. L’iniziativa ha coinvolto un gruppo di attivisti decisi a impedire che la città venga utilizzata come sfondo per eventi privati legati a personalità di grande fama e ricchezza.
La protesta al campanile di san giorgio maggiore
L’azione simbolica si è svolta nel primo mattino, proprio quando la piazza e la laguna cominciano a animarsi. Lo striscione, con la scritta “Bezos” cancellata da una “X” rossa, è apparso su uno dei luoghi sacri di venezia, la basilica di San Giorgio Maggiore, posta sull’isola omonima, famosa per la sua architettura e la vista sul bacino di San Marco. Gli attivisti hanno voluto mandare un messaggio chiaro: “la città non può essere mercificata o usata per eventi esclusivi che attirano solo ricchezza e turismo di massa, mentre il tessuto sociale e culturale rischia di deteriorarsi.”
Secondo la nota diffusa dal gruppo, venezia non deve diventare un luogo in affitto, né una scenografia per matrimoni svolti da miliardari. Hanno esplicitamente accusato le istituzioni locali di complicità e appoggio a queste iniziative, richiamando l’attenzione sulla corruzione e la scarsa tutela del patrimonio pubblico. La protesta si colloca in un quadro più ampio di mobilitazioni contro l’uso commerciale e privato di spazi storici della città, dove da tempo si lamenta un eccesso di eventi legati a VIP e grandi patrimoni, con un impatto sulle comunità residenti.
Leggi anche:
L’organizzazione della mobilitazione e le iniziative in programma
Il gruppo di attivisti ha annunciato ulteriori appuntamenti per mantenere alta l’attenzione sulla questione. Per domani pomeriggio è stata convocata un’assemblea pubblica a Rialto, uno dei punti centrali della vita cittadina e storico mercato di venezia. Qui si prevede di organizzare una grande manifestazione che possa aggregare diverse realtà e cittadini interessati a condividere la protesta contro eventi di lusso e la gestione della città.
Non si tratta solo della manifestazione principale. Gli organizzatori hanno infatti aperto a forme di protesta più piccole ma diffuse, invitando i partecipanti a trovare modi vari per esprimere il proprio dissenso. Questo approccio punta a costruire un movimento ampio e plurale, capace di unire azioni dirette a visibilità, ma anche iniziative locali più contenute, che rispettino le caratteristiche di ogni quartiere o comunità. L’hashtag “No Space For Bezos” sintetizza questa volontà di non accettare l’uso privatistico e spettacolare dello spazio urbano.
Il contesto di venezia tra turismo, proteste e tutela del territorio
Venezia affronta da anni problemi legati alla pressione del turismo di massa e all’incremento di eventi privati che modificano la vita della città. L’arrivo di persone molto ricche per matrimoni o feste esclusive solleva tensioni tra chi difende il valore culturale e storico della città e chi invece punta allo sfruttamento economico dell’immagine di venezia. Questi contrasti si manifestano spesso in movimenti di protesta come quello di ieri, che chiedono una regolamentazione più rigida e un’attenzione maggiore alle esigenze dei residenti.
Gli eventi privati legati a personaggi famosi portano un indotto economico, ma rischiano anche di trasformare spazi pubblici in luoghi chiusi e inaccessibili alla popolazione. La presenza di Bezos a venezia per il matrimonio ha acceso molte discussioni sulle scelte politiche e culturali della città e sulle conseguenze a lungo termine. Le accuse di corruzione mosse dagli attivisti ricordano come la gestione di un patrimonio così delicato richieda trasparenza e tutela rigorosa, soprattutto per evitare disagi alle persone che vivono e lavorano nella laguna.
Prospettive future della mobilitazione
Le proteste di ieri e le iniziative in programma indicano che la questione resta aperta e trova una risposta attiva non solo nei circoli cittadini ma anche a livello nazionale. La città si trova a un bivio tra l’immagine da vetrina internazionale e il rispetto delle sue radici storiche e sociali, e le tensioni emerse con il caso Bezos rappresentano un episodio significativo di questo conflitto.