L’Università di Trento continua il suo impegno nella lotta contro la violenza di genere con l’inaugurazione di due panchine rosse, simbolo importante di sensibilizzazione. Le panchine, collocate nella sede di Povo della Facoltà di Giurisprudenza, sono state realizzate grazie alla collaborazione con la Magnifica Comunità di Fiemme e il Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale . Queste iniziative rientrano nel contesto delle politiche di equità e diversità promosse dall’ateneo, in linea con il Piano strategico di Ateneo 2022-2027.
I dettagli delle panchine e la loro simbologia
Le panchine inaugurate si chiamano “L’onda” e “La punta dell’iceberg”. Questi nomi non sono casuali: “L’onda” rappresenta il movimento continuo verso una società più giusta, mentre “La punta dell’iceberg” simboleggia ciò che si vede rispetto a una realtà complessa e più profonda, sottolineando che la violenza di genere è solo una manifestazione visibile di un problema molto più ampio e radicato. Realizzate in legno, le panchine sono un omaggio alle vittime della violenza e al contempo un invito alla riflessione e all’azione per contrastare questo fenomeno.
L’uso di materiali donati e la collaborazione con enti locali evidenziano l’importanza della comunità nel costruire un messaggio condiviso. Le panchine rosse non solo decorano gli spazi universitari ma fungono anche da punto di incontro e riflessione per studenti e docenti. L’arte e la simbologia si uniscono, creando un luogo di meditazione e di denuncia contro il femminicidio.
L’impegno del rettore e la voce dell’Università
Durante l’inaugurazione, il rettore Flavio Deflorian ha preso la parola per richiamare l’attenzione sulla gravità del fenomeno della violenza di genere e sugli ultimi tragici eventi di femminicidio. “La panchina è il loro nome e noi siamo qui per loro,” ha affermato Deflorian, ribadendo il ruolo fondamentale dell’Università nel sostenere questi valori, che appartengono all’intera società. Il rettore ha sottolineato che l’Università deve schierarsi contro la violenza, non solo a parole, ma con azioni concrete e simboliche, affinché episodi di questo tipo non si verifichino più.
La sua riflessione si è spostata su un futuro in cui simboli come le panchine rosse non saranno più necessari. Nonostante la distanza da tale ideale, l’importanza di continuare a combattere e denunciare è stata al centro del suo messaggio. L’impegno dell’ateneo va oltre le iniziative visive e si allinea a una visione di cambiamento culturale profondo nella società, con la speranza di un’educazione che possa effettivamente contribuire a modificare le mentalità e i comportamenti.
Un’iniziativa in continua evoluzione
La gestione delle panchine rosse fa parte di un progetto più ampio che mira a sensibilizzare la comunità accademica sulla violenza di genere e ad incoraggiare l’adozione di comportamenti rispettosi e paritari all’interno della società. Ogni panchina diventa così un monumento alla memoria, ma anche un richiamo all’azione, coinvolgendo direttamente gli studenti nella promozione di una cultura di rispetto e uguaglianza.
Le politiche di equità e diversità dell’Università di Trento si articolano quindi non solo in eventi e iniziative pubbliche, ma si riflettono anche nel curriculum e nelle attività quotidiane dell’ateneo, fornendo uno spazio sicuro dove le persone possono sentirsi ascoltate e supportate. Con questa inaugurazione, l’Università riafferma il suo ruolo di guida, perpetuando l’idea che l’istruzione e la consapevolezza sociale siano le basi per eliminare il problema della violenza di genere a lungo termine.