Università di bologna condanna violazioni del diritto internazionale e si schiera sulla crisi di gaza

Università di bologna condanna violazioni del diritto internazionale e si schiera sulla crisi di gaza

L’università di Bologna condanna le violazioni del diritto internazionale attribuite a Israele a Gaza, sostiene il riconoscimento dello stato palestinese e impegna il senato accademico a vigilare su etica e collaborazioni.
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L’Università di Bologna condanna le violazioni del diritto internazionale a Gaza attribuite a Israele, sostiene il riconoscimento dello Stato palestinese e si impegna a garantire etica e legalità nelle collaborazioni accademiche. - Gaeta.it

L’università di bologna ha espresso una posizione ufficiale in merito alla situazione a gaza, prendendo le distanze dalle violazioni del diritto internazionale attribuite a israele. La mozione, approvata dal senato accademico, affronta il conflitto e rilancia l’ipotesi di un riconoscimento dello stato palestinese. Questo pronunciamento si inserisce in un contesto di tensioni e di richieste di chiarimenti provenienti dalla comunità accademica e dagli studenti.

La mozione del senato accademico e la condanna delle violazioni

Il senato accademico dell’università di bologna ha approvato, il 18 giugno 2025, una mozione in cui condanna con fermezza l’escalation del conflitto a gaza. Nel documento, si definiscono “tutte le violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani commesse da israele” come inaccettabili. Il testo invita le istituzioni internazionali e politiche a intervenire con decisione per far cessare il conflitto nella striscia di gaza.

La mozione, citata anche da repubblica bologna, raccomanda il riconoscimento dello stato palestinese come passo necessario per procedere verso una soluzione diplomatica duratura. Al tempo stesso, il senato accademico spinge per un rafforzamento delle iniziative internazionali, in particolare quelle legate alle risoluzioni dell’onu, che regolano i rapporti fra palestina e israele e stabiliscono principi di convivenza e rispetto reciproco.

L’appello alla corte internazionale di giustizia

Nel testo approvato, l’università richiama anche le ordinanze della corte internazionale di giustizia, alle quali si è rivolto il sudafrica, che ha definito “plausibili” le accuse di genocidio. Il senato accademico invita al rispetto rigoroso di queste decisioni, sottolineando l’importanza di osservare il diritto internazionale come guida in situazioni di crisi così delicate.

Questo richiamo nasce in un clima di crescente preoccupazione all’interno dell’università, dove le discussioni sul coinvolgimento accademico nella vicenda sono in corso da mesi. A novembre 2023, infatti, un gruppo di professori e ricercatori aveva firmato un appello per interrompere ogni collaborazione con università israeliane, segnalando un disagio e un impegno politico e morale degli stessi docenti.

L’impegno dell’università sulla ricerca e la collaborazione internazionale

La mozione non si limita a condannare il conflitto, ma si impegna anche a controllare attentamente che le norme interne all’università garantiscano il rispetto della legalità e dell’etica nei campi della ricerca e delle collaborazioni. Il senato accademico sottolinea che vigilerà sull’applicazione di regolamenti riguardanti la cosiddetta disciplina dual use, ovvero quei materiali e tecnologie che possono avere impieghi sia civili sia militari.

Nei mesi scorsi, il rettore di bologna aveva chiarito che l’università non ha partecipato a bandi che prevedessero collaborazioni con enti israeliani. La posizione dell’ateneo appare dunque netta e cauta, orientata a evitare qualsiasi coinvolgimento in attività che possano violare il diritto internazionale o sostanziare pratiche controverse.

Attenzione all’impatto etico e responsabilità politiche

Questo approccio riflette uno scenario dove l’attenzione all’impatto etico delle scelte accademiche si accompagna a un’analisi attenta delle responsabilità politiche e morali, in un contesto globale di crescente complessità e tensione.

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