Al centro della cronaca culturale e scolastica abruzzese c’è la vittoria di un team di studenti pescaresi che ha superato le fasi preliminari del torneo nazionale “Del Dire e Contraddire”. Si tratta di una competizione di “ars oratoria” che mette alla prova le capacità di dibattito e argomentazione degli studenti delle scuole superiori italiane. La squadra di Pescara, composta da giovani di tre istituti diversi, sarà chiamata a confrontarsi con altre due finaliste da Torino e Palermo nella sfida sulle implicazioni e questioni etiche legate all’intelligenza artificiale. L’evento clou si terrà a Roma il 21 maggio.
Le scuole di pescara unite nel torneo nazionale di dibattito
Il gruppo pescarese che parteciperà alla finalissima raccoglie studenti provenienti dal liceo classico “Gabriele d’Annunzio”, dal liceo scientifico “Leonardo da Vinci” e dall’istituto tecnico “Aterno Manthonè”. Questi 12 ragazzi, guidati dal capitano Andrea Carra del “Da Vinci”, formano un’unica squadra che ha superato un percorso selettivo preparato dall’Ordine degli Avvocati di Pescara. Nella sfida finale dovranno discutere, anche con rigore e passione, sulle questioni sollevate dall’uso dell’intelligenza artificiale nella società odierna. Il fatto che istituti con indirizzi e tradizioni differenti abbiano saputo unire le forze sottolinea la collaborazione tra realtà educative della città ed evidenzia il valore formativo del progetto.
Il ruolo degli avvocati nel supporto alla squadra
La preparazione ha avuto la consulenza diretta di 15 avvocati del Consiglio dell’Ordine forense di Pescara. Questi professionisti hanno affiancato gli studenti nel migliorare la capacità di argomentare, trovare risposte puntuali e gestire il confronto dialettico, proprio come in una vera aula di tribunale. L’intento è stato quello di stimolare un sapere critico e comunicativo, che oggi più che mai serve ai giovani per muoversi nel mondo della tecnologia e dei valori etici. Pescara, dunque, si presenta a Roma con una squadra compatta e ben preparata, pronta a rappresentare non solo la città ma l’intera regione Abruzzo.
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La presentazione ufficiale del progetto a pescara
Il 20 maggio, alla vigilia della finale nazionale, la squadra è stata presentata ufficialmente nella sala consiliare del Comune di Pescara. All’incontro hanno preso parte il sindaco Carlo Masci, il vicepresidente del Consiglio comunale Claudio Croce, il presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati Federico Squartecchia e i rappresentanti degli istituti coinvolti. I relatori hanno sottolineato il significato culturale dell’iniziativa e il lavoro svolto da studenti e formatori per arrivare fino a Roma.
Il sindaco Masci ha ribadito l’importanza di un percorso come questo, ricordando la differenza tra l’intelligenza artificiale e il “cuore umano”, citando lo scienziato abruzzese Federico Faggin. Croce ha evidenziato come questi ragazzi siano portatori di un messaggio che va oltre Pescara: rappresentano un’intera regione e con impegno e passione hanno già vinto superando la selezione. Squartecchia ha elogiato il ruolo dei genitori e degli insegnanti, oltre all’impegno degli avvocati nel far crescere nei giovani le competenze oratorie.
L’esperienza condivisa dei professionisti forensi
L’evento ha avuto anche un momento di confronto tra i professionisti forensi che seguono i ragazzi. Zuccarini e De Rosa hanno raccontato l’esperienza sul campo, evidenziando come la pratica giudiziaria abbia portato un contributo concreto nello sviluppare la capacità di parlare in pubblico e ragionare con metodo critico. L’abbinamento scuola-avvocatura ha dato risultati tangibili, facendo nascere un progetto che sembra destinato a proseguire.
Il ruolo dei protagonisti e il valore educativo del torneo
Il capitano della squadra, Andrea Carra, ha mostrato la sua determinazione nell’affrontare la sfida romana. Ha ricordato una frase di Ennio Flaiano, che spiega bene il potere della parola: “può ferire, convincere o placare”. Questa consapevolezza emerge come motore della preparazione dei giovani, che stanno imparando a usare la voce non solo per difendersi ma per capire e dialogare.
Le dirigenti scolastiche e gli insegnanti hanno raccontato il percorso come qualcosa di più di un semplice progetto. Antonella Sanvitale del liceo classico ha definito l’esperienza “mirabile” e destinata a non terminare con il torneo. Per Elvira Pagliuca dell’Aterno Manthonè, coinvolgere così tanti studenti con passione è già un risultato importante. Carla Verderame del “Da Vinci” ha sottolineato il valore che ha per i giovani imparare a manifestare un pensiero attraverso la parola, soprattutto in un contesto sociale che spesso manca di dialogo autentico. Secondo lei questa iniziativa aiuta i ragazzi a sentirsi già in qualche modo “vincitori”.
Il torneo “Del Dire e Contraddire” rappresenta così una palestra concreta per affrontare le complessità di oggi, a partire da temi tecnologici complessi come l’intelligenza artificiale, ma anche come un’esperienza di crescita personale e civile. La finale a Roma sarà un momento di confronto con coetanei di altre città italiane, un’occasione di stimolo e ricchezza per tutti i partecipanti. L’impegno di Pescara in questa competizione conferma la vitalità di una città che investe nella cultura e nella formazione dei suoi giovani.