La Galleria Nazionale delle Marche, chiave della cultura artistica marchigiana, si arricchisce di un’interessante esposizione che valorizza il patrimonio grafico del museo. Fino ad aprile 2025, al secondo piano del Palazzo Ducale di Urbino, i visitatori possono immergersi in “Disegni rivelati: nuove scoperte per il fondo grafico della Galleria Nazionale delle Marche“. Questa rassegna è un viaggio attraverso i secoli, con opere che spaziano dal Cinquecento ai primi anni del Settecento, un’opportunità straordinaria per scoprire artisti noti e meno noti legati al territorio.
Un percorso artistico tra passato e presente
La mostra è strutturata per raccontare l’evoluzione della grafica nella regione, con un’accurata selezione di disegni di artisti marchigiani come Timoteo Viti e Antonio Cimatori, ma anche di nomi illustri che hanno influenzato la scena artistica del tempo, fuori dalla tradizione locale. Opere di maestri come Vittore Carpaccio e Giovanni Battista Trotti, soprannominato il Malosso, si affiancano a quelle di più recenti scoperte, creando un dialogo affascinante che attraversa i secoli.
Questa ricca esposizione è frutto del meticoloso lavoro del personale della galleria, impegnato in una revisione continua dei fondi artistici conservati all’interno del Palazzo Ducale. “Si tratta di un vero regalo per i nostri visitatori“, commenta Luigi Gallo, Direttore della Galleria Nazionale delle Marche, sottolineando l’importanza di offrire un’anteprima delle opere inedite che sono emerse dalla raccolta storica del museo.
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Opere significative in mostra
Tra i capolavori esposti, spicca un raro studio di Vittore Carpaccio, preparatorio per la sua celebre “Presentazione di Gesù al Tempio“, oggi custodita nelle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Questo bozzetto non è solo un esempio di abilità tecnica, ma anche un’importante testimonianza di come gli artisti pianificassero le loro opere monumentali. Altri pezzi da collezione includono uno Studio di testa femminile di Cecco Bravo, eseguito in pietra rossa e nera, che cattura l’attenzione per la sua raffinatezza e vetustà .
Da non perdere l’opera di Giuseppe Puglia, noto come il Bastaro, il cui raro disegno offre nuovi spunti di ricerca riconducibili alla pala d’altare nella chiesa di Santa Maria di Betlem a Sassari, arricchendo ulteriormente il repertorio conosciuto dell’artista.
Un’opportunità per approfondire la ricerca artistica
La Galleria Nazionale delle Marche non si limita a presentare opere già note, ma si pone l’obiettivo di svelare anche i lati meno esplorati del panorama artistico marchigiano. Questo approccio stimola la curiosità e l’interesse di appassionati e ricercatori che possono scoprire veri e propri tesori tra i disegni esposti. L’iniziativa dimostra quanto sia ancora vivo e fertile il campo della ricerca artistica, con continue scoperte e attribuzioni che ampliano il repertorio delle opere.
L’esperienza di questa mostra è arricchita da un contesto dinamico, incentivando ulteriori studi e aperture nei vari ambiti della storia dell’arte. Esposizioni come questa, che celebrano il patrimonio locale, offrono ai visitatori l’occasione di esplorare non solo l’arte dei grandi maestri, ma anche quella degli artisti del territorio, creando un ponte tra passato e presente.