La mostra “Giardino all’italiana” propone un percorso che unisce architettura, natura e design ispirato ai celebri giardini storici italiani. Allo spazio corner del Maxxi di Roma, fino al 29 giugno 2025, l’esposizione mette in scena una riflessione sulla relazione tra spazi verdi e manufatti artistici, valorizzando tradizioni, biodiversità e un approccio sostenibile. Protagoniste sono le creazioni di Nathalie Grenon Sartogo ed Elica Sartogo, una mostra che vuole restituire l’incanto e la complessità del giardino classico attraverso installazioni modulari, materiali naturali e suggestioni olfattive.
Il giardino di villa borghese come ispirazione per la mostra
L’esposizione prende spunto dal giardino all’italiana che si trova a Villa Borghese, uno dei più noti e amati a Roma. Da un’installazione collocata in alto, un “tappeto” virtuale ripercorre la configurazione originale del verde, riconoscibile tra le chiome degli agrumi e le siepi ordinate. Il visitatore attraversa un ambiente che restituisce la geometria tipica di questa tradizione, dove elementi d’arredo diventano allegorie vegetali: i pini romani giocano il ruolo di tavoli mentre i limoni fungono da sedie. L’atmosfera si arricchisce di richiami naturalistici, grazie a complementi che evocano fiori, frutti e insetti, realizzati con ceramiche colorate e maioliche.
Rilettura contemporanea del giardino classico
Questo approccio multidisciplinare punta a dare una nuova lettura del giardino, lontana dallo statico e attratta da una rilettura contemporanea che mantiene viva la memoria storica. Gli spazi artificiali si mescolano con richiami botanici e faunistici, creando un percorso che riflette la cura per dettagli, materiali e simbolismi radicati nella cultura italiana.
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Oggetti e installazioni: il giardino decostruito nelle forme e nei materiali
L’allestimento nasce come collaborazione tra Nathalie Grenon Sartogo ed Elica Sartogo, madre e figlia, che firmano insieme gli arredi con materiali come legno, ferro, ceramica e tessuti. La loro opera decostruisce gli elementi classici, offrendo inedite sedute-pistilli e scrivanie-magnolie, ma anche apparecchi luminosi che richiamano il volo degli uccelli, realizzati per trasformare la percezione dello spazio. Le maioliche colorate usate richiamano prati, specchi d’acqua o roseti, mentre i piccoli dettagli come un “punto del cuore” evocano sentimenti legati ai ricordi del tempo trascorso nei giardini.
Simboli del verde e materia evocativa
L’arredamento include comodini in ferro dorato a forma di foglia di fico e ninfea, simboli rispettivamente del maschile e femminile, che sottolineano una dimensione simbolica del verde pensato non solo come spazio fisico ma come materia evocativa. La presenza di numerosi specchi amplifica la percezione e cambia la prospettiva dello spettatore sull’intera esposizione, trasformando ogni angolo in un dettaglio da osservare più volte e da interpretare.
Profumi e sensazioni: l’apporto olfattivo di bvlgari nella mostra
A legare natura e arte ci pensano le essenze di Bvlgari, che accompagnano la visita con fragranze pensate per ricreare l’esperienza di un giardino reale. Dal tè verde alla rosa damascena, i profumi sprigionati in diverse aree contribuiscono a completare l’immersione sensoriale, trasportando i visitatori tra suoni, strutture e odori. Queste fragranze sono integrate anche nel giardino esterno dell’esposizione, uno spazio destrutturato dove le siepi diventano sedute e le forme ricordano, per esempio, la geometria della pianta di pomodoro.
Un invito a riflettere sul confine tra natura e artificio
Questa parte esterna funge da invito a riflettere su quanto il confine tra natura costruita e natura spontanea sia sfumato. Le autrici auspicano che, oltre all’esperienza artistica, in questo spazio possa nascere un vero giardino, fiorito e vivace. Si vuole così sottolineare la potenzialità degli spazi verdi urbani di offrire respiro, bellezza e biodiversità anche dentro la città.
La cultura del giardino in italia: preservazione e rispetto ambientale
La mostra riporta l’attenzione su una tradizione che unisce arte e natura in Italia da secoli. L’intervento di Sartogo Architetti punta al recupero di questa cultura, esaltandone i dettagli geometrici e simbolici, ma anche il legame con il rispetto per le piante e gli animali. Il giardino all’italiana non è visto solo come una forma decorativa, bensì come un progetto complesso che coinvolge materia, luce, acqua e profumi, capace di restituire un contatto tra uomo e ambiente.
Biodiversità e tutela del patrimonio verde
La loro ricerca sottolinea l’importanza della biodiversità come elemento imprescindibile, riflettendo la necessità di tutela del patrimonio verde e del paesaggio. Questo tipo di architettura del paesaggio implica un equilibrio tra l’intervento umano e la natura, offrendo sguardi nuovi sulla conservazione e la funzione sociale degli spazi verdi nelle città italiane e non solo.