Nel tardo pomeriggio di oggi, una massiccia colata di fango e rocce si è staccata dalle pendici dell’Antelao, montagna simbolo del Cadore. Il materiale è sceso rapidamente invadendo la statale 51 di Alemagna, arteria principale che collega la zona a Cortina d’Ampezzo. Il traffico risulta bloccato per precauzione e si sta lavorando per valutare i danni e mettere in sicurezza l’area. Fortunatamente, non si registrano feriti o persone coinvolte nella frana.
La frana e l’interruzione della principale via di collegamento per cortina
La massa di terra, fango e detriti ha percorso una lunga strada dalla montagna fino alla frazione di Cancia, nel comune di Borca di Cadore. Questa località, che sorge proprio ai piedi dell’Antelao, è stata investita dalla frana ma senza causare vittime o danni alle abitazioni. Il materiale ha invaso completamente la statale 51, interrompendo la circolazione.
La statale 51 di Alemagna è un collegamento cruciale tra la pianura veneta e la conca ampezzana, usata quotidianamente da automobilisti, mezzi pesanti e turisti. Il blocco stradale ha inevitabilmente creato disagi nelle ore di punta e si attendono operazioni di sgombero e bonifica dell’area che potranno durare diverse ore o giorni, a seconda della situazione sul campo.
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L’allarme e l’intervento della protezione civile regionale
L’allarme è stato lanciato dall’assessorato alla protezione civile della Regione Veneto nella serata odierna. Le squadre di emergenza sono state mobilitate rapidamente per monitorare il sito e verificare la stabilità del terreno circostante. Al momento, si tratta di una situazione attentamente seguita e la priorità resta la tutela della popolazione.
I mezzi sono impegnati nel valutare l’eventuale ampliamento della frana e nel preparare interventi per evitare nuovi scivolamenti. Il presidio della zona e la comunicazione ai cittadini sulla sicurezza continueranno a far parte delle operazioni nelle prossime ore.
Ricordo della tragedia del 2009 nello stesso punto e riflessioni sulle scelte urbanistiche
Nel medesimo tratto di montagna, nel 2009, una frana molto più vasta provocò la morte di due persone, con danni rilevanti al territorio e la chiusura prolungata della strada. L’episodio ha lasciato un segno importante nella memoria locale e negli addetti ai lavori che da allora tengono alta l’attenzione sui fenomeni franosi in zona.
L’assessore regionale Gianpaolo Bottacin ha richiamato alla memoria questa tragedia, sottolineando che proprio in quell’area alcuni avevano prospettato la costruzione del villaggio olimpico in vista dei Giochi Invernali del 2026. Scelte simili sollevano questioni sul rischio idrogeologico e sulla compatibilità delle infrastrutture con il territorio montano. Ogni evento franoso rappresenta un monito per progettare con maggior cautela gli interventi in aree a rischio.
Impatto e prospettive sul traffico e sulla sicurezza in cadore
La sospensione temporanea della statale 51 blocca il flusso di mezzi verso Cortina, creando una problematica rilevante soprattutto in questo periodo di alta frequentazione turistica. Le alternative viarie al momento sono limitate, con deviazioni che allungano i tempi di percorrenza. Le autorità locali e regionali stanno coordinando i lavori per riaprire la strada nel minor tempo possibile.
Parallelamente, è stata rafforzata la vigilanza sulle aree montane circostanti. Sono previsti ulteriori sopralluoghi per prevenire altri smottamenti e definire nuove misure di sorveglianza sul territorio. I cittadini della zona sono stati informati sulle misure di sicurezza e si raccomanda prudenza per eventuali spostamenti nelle prossime giornate.
L’avvenimento si inserisce in un contesto ambientale dove l’instabilità del terreno montano può ripresentarsi in condizioni di pioggia intensa o cambiamenti climatici importanti. Le autorità confermano l’impegno a monitorare costantemente la situazione e a fornire aggiornamenti tempestivi.