Una finestra sul cantiere di palazzo san felice a roma: visite e novità per la biblioteca di archeologia

Una finestra sul cantiere di palazzo san felice a roma: visite e novità per la biblioteca di archeologia

a roma palazzo san felice si trasforma per ospitare la biblioteca di archeologia e storia dell’arte con accesso al sepolcro dei sempronii, progetto guidato da mario botta e sostenuto dal ministero della cultura
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Palazzo San Felice a Roma si trasforma nella nuova sede della biblioteca di archeologia e storia dell’arte, con visite gratuite ai lavori in corso e l’apertura al pubblico del sepolcro dei Sempronii, grazie a un progetto di restauro guidato da Mario Botta. - Gaeta.it

Nel cuore di Roma, Palazzo San Felice in via della Dataria cambia volto per ospitare la biblioteca di archeologia e storia dell’arte, oggi divisa tra Palazzo Venezia e Palazzo del Collegio Romano. Da sabato 14 giugno 2025 prenderà il via un percorso gratuito che permetterà ai cittadini di scoprire i lavori in corso, accompagnati da un’esposizione dedicata alla storia e alla trasformazione dell’edificio. Inoltre sarà per la prima volta accessibile il sepolcro dei Sempronii, un sito archeologico finora nascosto all’interno del palazzo. Il progetto, promosso dalla Presidenza della Repubblica e dal Ministero della Cultura, viene realizzato dall’Agenzia del Demanio sotto la guida dell’architetto Mario Botta.

Il percorso di visita per scoprire i lavori su palazzo san felice

Ogni sabato e domenica, fino al 28 dicembre 2025, sarà possibile entrare a Palazzo San Felice e visitare un allestimento permanente dedicato al cantiere. Questa iniziativa nasce con l’obiettivo di far conoscere le fasi di trasformazione dell’edificio, dalla sua origine nel 1860 fino ai recenti interventi che lo preparano ad accogliere la biblioteca. I visitatori potranno conoscere dettagli storici e architettonici grazie a pannelli esplicativi, mappe d’epoca e modelli digitali. Non è solo un modo per osservare il cantiere ma un invito a capire come si evolve un edificio nel tempo, anche attraverso le scelte progettuali più recenti.

Storia e origini di palazzo san felice

Il palazzo, nato su volontà di Papa Pio IX e progettato dall’architetto Filippo Martinucci al posto dell’antico convento dei Cappuccini, ha ospitato per anni residenze abitative. Ora cambia destinazione d’uso e diventa uno spazio dedicato alla cultura e alla ricerca. La visita è aperta al pubblico, gratuita e diventa un’opportunità per avvicinare i cittadini alla storia del luogo mentre si preparano i nuovi ambienti interni dedicati ai libri e agli studiosi.

La rinascita della biblioteca di archeologia e storia dell’arte a roma

L’edificio rinnovato ospiterà una delle principali biblioteche tematiche della capitale, con almeno 350 mila volumi distribuiti su circa 10 mila metri di scaffalature. Non si tratta solo di una semplice raccolta libraria ma di una struttura pensata per offrire spazi dove svolgere conferenze, dibattiti e attività culturali collegate alla ricerca in archeologia e storia dell’arte, come spiegato dal ministro della cultura Alessandro Giuli in occasione della presentazione del progetto.

La biblioteca sarà aperta a studiosi, studenti e cittadini interessati, creando un luogo di socialità e confronto scientifico. Lo spazio si propone di superare la segregazione culturale, portando una realtà prima frammentata tra diversi palazzi in un solo edificio centralizzato e accessibile. È la risposta a un’esigenza concreta di fare della cultura uno spazio collettivo, con una ricca offerta e un clima di lavoro e confronto.

Spazi e offerte culturali attese

La struttura prevede aree dedicate a conferenze e dibattiti, oltre a zone di studio e ricerca specifiche per l’archeologia e la storia dell’arte, confermando l’importanza della biblioteca come centro culturale e scientifico nel cuore di Roma.

Architettura e nuovi spazi: il progetto firmato da mario botta

Il progetto di restauro e riorganizzazione di Palazzo San Felice è stato affidato all’architetto Mario Botta, noto per il rispetto della storia e la capacità di reinterpretare spazi antichi. L’idea alla base del cantiere è stata quella di restituire una funzione pubblica a un edificio finora destinato a usi più privati o residenziali.

Botta ha ridisegnato gli ambienti interni, valorizzando tre cortili con funzioni diverse. Questi spazi all’aperto diventano ambienti di sosta, incontri e riflessione, in dialogo con l’interno della biblioteca e con la città che circonda il palazzo. Il risultato sarà un edificio moderno, funzionale, ma che conserva tracce della sua storia e del contesto urbano. Nel piccolo oratorio affrescato a piano terra è stata collocata la pianta di Roma del 1748 di Giovanni Battista Nolli, segno tangibile della continuità storica e culturale del luogo.

Innovazioni tecnologiche nel restauro

Il progetto include anche l’uso della realtà virtuale: grazie a un visore sarà possibile esplorare in 4D il modello digitale del palazzo e scoprire dettagli nascosti. Il restauro terminerà entro la fine del 2026, trasformando la struttura in un punto di riferimento culturale e di ricerca nella capitale.

La scoperta del sepolcro dei sempronii: un sito archeologico riaperto al pubblico

Tra le novità più rilevanti di questa opera di recupero c’è la valorizzazione del sepolcro dei Sempronii, un’antica tomba oggi accessibile per la prima volta al pubblico. Situato sotto Palazzo San Felice, il sepolcro era rimasto nascosto per anni e poco conosciuto fuori dagli ambienti specialistici.

Questa apertura amplia l’offerta culturale del luogo, inserendo anche un elemento archeologico che dà ulteriore profondità alla biblioteca dedicata a archeologia e storia dell’arte. Visitare il sepolcro permette di toccare con mano la storia romana attraverso un sito originale, evocativo e ben conservato.

Connessione tra passato e presente

Il progetto ha dunque un duplice scopo: riportare alla luce un patrimonio poco visibile e connetterlo con l’esperienza diretta delle opere conservate nella biblioteca, offrendo un percorso immersivo e fisico tra conoscenze e reperti. Questo aspetto favorisce anche la partecipazione del pubblico più ampio, sollecitando curiosità e attenzione verso il patrimonio nascosto nella capitale.

Palazzo San Felice è destinato a diventare così una nuova piazza culturale nel centro di Roma, una struttura che collega passato e presente in modo concreto e accessibile. I lavori proseguiranno nei prossimi mesi ma fin d’ora la città può osservare i cambiamenti e accedere a parti del palazzo prima inaccessibili, in attesa della completa apertura prevista per la fine del 2026.

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