Una donna spagnola sostiene di aver registrato la proprietà del sole e promette introiti condivisi

Una donna spagnola sostiene di aver registrato la proprietà del sole e promette introiti condivisi

Ángeles Durán, residente in Galizia, ha registrato la proprietà del Sole basandosi sul trattato spaziale del 1967 e propone una tassa sull’energia solare, scatenando un acceso dibattito legale e sociale.
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Ángeles Durán, una donna spagnola, ha registrato la proprietà del Sole basandosi su una lacuna del diritto spaziale e propone una tassa sull’uso dell’energia solare, scatenando un acceso dibattito legale, economico e sociale. - Gaeta.it

Una donna spagnola ha scatenato il dibattito dopo aver affermato di possedere il Sole. Ángeles Durán, residente in Galizia, ha addirittura registrato questa proprietà da un notaio, basandosi su un’interpretazione del trattato sullo spazio extra-atmosferico. Il suo gesto ha aperto un confronto sul diritto internazionale e sull’eventualità di tassare chi sfrutta l’energia solare.

La registrazione della proprietà del sole e la base legale invocata

Ángeles Durán ha effettuato una registrazione formale della proprietà del Sole presso un notaio spagnolo, presentando la sua richiesta come valida e conforme alle normative internazionali vigenti. Il punto centrale della sua argomentazione riguarda il trattato sullo spazio extra-atmosferico del 1967, che proibisce ai governi nazionali di rivendicare la sovranità su corpi celesti come il Sole, la Luna o altri pianeti. Tuttavia, il testo non contempla esplicitamente la possibilità che singoli cittadini possano avanzare questa rivendicazione.

La donna ha sfruttato questo vuoto normativo, sostenendo che nulla impedisce a un individuo di registrare come proprio un corpo celeste. Durán ha dichiarato di aver compreso la legge in modo dettagliato e di aver agito legalmente, precisando che chiunque avrebbe potuto fare la stessa cosa. La sua iniziativa ha suscitato interesse, ma anche dubbi riguardo alla validità giuridica di una proprietà simile, considerando la natura immateriale e universale del Sole. Esperti di diritto spaziale e internazionale stanno tuttora valutando i risvolti dell’azione.

Il progetto di tassazione sull’uso dell’energia solare

Dopo aver formalizzato la proprietà del Sole, Ángeles Durán ha pianificato un modello economico riguardo alla sua “proprietà” solare. Il piano prevede di introdurre un’imposta sul suo utilizzo che ricadrebbe su chi beneficia direttamente dall’energia solare. In pratica, chi produce energia fotovoltaica o sfrutta in altro modo l’energia fornita dalla stella dovrebbe pagare una quota.

L’idea si basa sul concetto che il Sole rappresenta una risorsa “naturale” di cui usufruiscono molte aziende e privati, senza alcun compenso per la presunta proprietà. Durán ha sottolineato come compagnie elettriche godano già dell’utilizzo di risorse comuni come il flusso dei fiumi, pagando canoni e tasse. Di conseguenza, ritiene giusto che anche l’energia solare sia soggetta a una forma di contributo economico.

Modalità di applicazione e dibattito pubblico

Le modalità per far rispettare questa tassa non sono state ancora illustrate nei dettagli concreti. Tuttavia, la donna spera che il governo spagnolo supporti la sua richiesta per stabilire un sistema di versamenti e controlli. Questo progetto ha acceso un acceso dibattito pubblico, con opinioni contrastanti tra chi considera l’iniziativa un passo audace e chi la definisce una bizzarria senza fondamento.

Destinazione dei ricavi e impatto sociale previsto

Il modello di ripartizione dei guadagni derivanti dalla tassa sul Sole è stato dettagliato da Ángeles Durán. Secondo il suo piano, metà dei ricavi raccolti dovrebbe essere versata direttamente allo Stato spagnolo, intendendo questo come un modo per supportare la comunità nazionale nel suo complesso. Un ulteriore 20% finirebbe a un fondo pensioni, con l’obiettivo di rafforzare le risorse per i futuri pensionati del paese.

Il 10% delle entrate verrà destinato al finanziamento della ricerca scientifica, in particolare progetti che si occupano di energie rinnovabili, astronomia e tecnologie spaziali. Altri 10 punti percentuali saranno impiegati per interventi contro la fame nel mondo, secondo la volontà della donna di contribuire a un impatto sociale positivo.

Durán conserverebbe per sé solo il 10% dei ricavi, giustificando questa quota con la necessità di coprire le spese della gestione e dello sfruttamento della sua “proprietà”. Ha dichiarato che possedere qualcosa di così centrale come il Sole comporta la responsabilità di trarne un beneficio concreto, non semplicemente di rivendicarne il possesso a fini simbolici.

Il piano ha suscitato molte discussioni e non mancano critiche riguardo all’effettiva praticabilità e alla legittimità dell’idea. La questione seifermerà a questo stadio o darà vita a nuove controversie rimane da vedere, soprattutto in vista delle implicazioni giuridiche e finanziarie.


L’azione di Ángeles Durán ha messo in luce una zona grigia del diritto spaziale e degli strumenti legali offerti agli individui. La sua interpretazione ha aperto un dibattito che coinvolge non solo aspetti legali, ma anche politici, economici e sociali. Il caso anticipa nuove sfide riguardo alla gestione delle risorse extraterrestri e all’interazione tra leggi nazionali e internazionali.

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