Una collezione inattesa alla gallerie d’Italia di milano: arte degli anni sessanta e omaggio a robert rauschenberg

Una collezione inattesa alla gallerie d’Italia di milano: arte degli anni sessanta e omaggio a robert rauschenberg

La mostra alle Gallerie d’Italia di Milano presenta sessanta opere della collezione Luigi e Peppino Agrati, con un focus su Robert Rauschenberg e i principali movimenti artistici degli anni Sessanta.
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La mostra alle Gallerie d’Italia di Milano celebra l’arte degli anni Sessanta con 60 opere della collezione Agrati, mettendo in luce movimenti come minimalismo e pop art e un focus speciale su Robert Rauschenberg. - Gaeta.it

La grande stagione artistica degli anni Sessanta torna protagonista nelle Gallerie d’Italia di Milano con una mostra che ripercorre quarant’anni di sperimentazione e innovazione. Sessanta opere, in gran parte arrivate dalla collezione Luigi e Peppino Agrati, oggi patrimonio di Intesa Sanpaolo, invitano a capire i movimenti e i protagonisti di quel periodo, con un focus particolare su Robert Rauschenberg. La rassegna resterà aperta fino al 5 ottobre.

Il contesto storico e artistico della mostra

Il periodo tra la fine degli anni Cinquanta e la fine dei Sessanta è stato cruciale per la storia dell’arte contemporanea. Le sperimentazioni radicali e le nuove tendenze hanno rovesciato le regole classiche, dando vita a movimenti come il minimalismo, il pop art e la new wave concettuale. Questa trasformazione ha coinvolto anche molti artisti italiani, a contatto con le influenze internazionali, soprattutto americane.

La collezzione storica che alimenta l’esposizione nasce proprio da questo dialogo, rappresentando una fotografia rigorosa e variegata di quegli anni. Luigi e Peppino Agrati hanno raccolto opere che raccontano la nascita di un linguaggio che ha cambiato il modo di pensare l’arte. Attraverso queste opere si osservano non solo le tecniche nuove, ma anche l’interesse per materiali e temi che riflettono i cambiamenti sociali, politici e culturali di allora.

La mostra si concentra sulle molteplici espressioni della nuova arte degli anni Sessanta. Grande attenzione si riserva agli artisti che hanno affrontato la superficie, lo spazio e il colore in modi mai esplorati prima, e alle peculiarità che hanno fatto di quel decennio un vero e proprio spartiacque nel contemporaneo. Le opere raccontano lo sviluppo di un periodo di ricerca aperto, libero da schiavitù stilistiche o narrative.

Artisti e opere protagoniste

Tra i protagonisti della mostra emergono artisti di rilievo internazionale e italiano. Yves Klein con i suoi monocromi blu intenso, Lucio Fontana che ha rivoluzionato la tela con i tagli, Piero Manzoni con le sue opere concettuali, Giulio Paolini con la riflessione sulle forme, Robert Ryman che si è concentrato sul bianco e il segno, e Richard Serra autore di installazioni monumentali.

Si trovano inoltre lavori di Carlo Andre, una figura di punta della scultura minimalista americana, insieme a Robert Mangold e Enrico Castellani, noti per la loro ricerca sulle superfici e le forme geometriche. Inediti anche i sei disegni realizzati con polvere da sparo che introducono l’opera di Edward Ruscha, e le tre opere in piombo di Jasper Johns. Tra le novità milanesi spiccano le serie di serigrafie di Andy Warhol, visibili per la prima volta in città, che mostrano il ruolo centrale della riproduzione seriale nell’arte del tempo.

Il percorso comprende anche opere di James Rosenquist e pezzi rappresentativi di Roy Lichtenstein, che portano nelle gallerie elementi del pop art. Completa l’offerta una selezione di lavori di Jean-Michel Basquiat, artista che, pur emergendo pochi anni dopo, si lega a questo filone per tematiche e stile.

Il nucleo dedicato a robert rauschenberg

Di particolare rilievo è il Salone Scala dedicato interamente a Robert Rauschenberg, con un nucleo di 17 opere. Tra queste spicca Blue Exit, un capolavoro mai esposto prima al pubblico milanese. Rauschenberg è ricordato per aver dato una grande importanza alla composizione e alla grafica, elementi chiave nella sua ricerca artistica.

Le opere in mostra permettono di indagare la complessità del suo linguaggio, in cui fotografie, dipinti, assemblaggi e materiali diversi convivono in un’unica opera. Questa attenzione alla contaminazione di media e tecniche rende Rauschenberg uno dei nomi più rilevanti della sperimentazione americana della metà del Novecento.

Il Salone Scala offre al visitatore un quadro completo del lavoro di Rauschenberg, mostrando come le sue scelte formali abbiano influenzato numerose generazioni successive. Il confronto tra questi lavori e quelli degli altri artisti esposti racconta bene il clima culturale di quegli anni, con le sue sfide e aperture.

L’importanza della collezione agrati e il ruolo di intesa sanpaolo

La collezione Luigi e Peppino Agrati custodita da Intesa Sanpaolo rappresenta una testimonianza fondamentale della creatività degli anni Sessanta. Grazie a questa raccolta è possibile offrire al pubblico un percorso coerente e articolato nella storia della nuova arte del Novecento. Intesa Sanpaolo si conferma tra i principali custodi di questo patrimonio, ponendo al centro dell’attenzione la valorizzazione culturale.

L’esposizione alle Gallerie d’Italia di Milano rappresenta un’occasione per ripensare le radici dell’arte contemporanea, attraverso opere autentiche e significative. Il dialogo tra artisti italiani e internazionali, tra minimalismo e pop art, tra ricerca concettuale e materiali non convenzionali, si rivela grazie a questa mostra di cui si parlerà ancora nei mesi a venire.

Non solo un evento per studiosi ma anche per chi vuole avvicinarsi a quel decennio cruciale, per comprendere più a fondo come si siano formate molte delle idee e delle estetiche che ancora oggi influenzano gli artisti. Gli spazi delle Gallerie d’Italia diventano così teatro di una narrazione che non si limita al passato, ma genera stimoli per le letture del presente.

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