Un vulcano sottomarino al largo del pacifico potrebbe eruttare entro la fine del 2025

Un vulcano sottomarino al largo del pacifico potrebbe eruttare entro la fine del 2025

Un vulcano sottomarino nel Pacifico nord-orientale, Axial Seamount, mostra segni di attività crescente con possibile eruzione entro il 2025; monitoraggio scientifico attento esclude rischi per le coste di California, Oregon e Washington.
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Axial Seamount è un vulcano sottomarino nel Pacifico nord-orientale che mostra segni di possibile eruzione entro la fine del 2025; la sua attività è caratterizzata da lava fluida e non rappresenta una minaccia per le coste vicine. - Gaeta.it

Un vulcano nascosto a quasi millecinquecento metri di profondità nel Pacifico nord-orientale sta attirando l’attenzione degli scienziati. Situato a circa 1.100 chilometri a nord-ovest di San Francisco, il sito conosciuto come Axial Seamount ha mostrato segni di attività crescente. Gli studiosi hanno registrato tre eruzioni confermate in quasi trent’anni, e ora nuove misurazioni indicano che un’eruzione potrebbe verificarsi entro la fine di questo anno.

Caratteristiche e storia del vulcano sottomarino axial seamount

Axial Seamount si trova lungo la dorsale esplorata degli Stati Uniti, in una zona dell’oceano che resta scarsamente conosciuta per via della sua profondità e del fitto strato di oscurità. Scoperto negli anni ’80, questo vulcano ha registrato eventi eruttivi nel 1998, nel 2011 e poi nel 2015. A differenza dei vulcani terrestri, la sua attività non è violenta né esplosiva, motivo per il quale non costituisce una minaccia diretta per le coste di California, Oregon e Washington.

Il vulcano erutta principalmente lava fluida che si raffredda quasi subito una volta fuoriuscita, creando colate che somigliano a croste rigide. Queste caratteristiche lo avvicinano più a vulcani come il Kilauea alle Hawaii, meno inclini a generare onde di tsunami. Questa natura rende Axial diverso dai vulcani esplosivi noti, che producono devastazioni notevoli in superficie.

La differenza tra eruzioni esplosive e lava fluida sotto il mare

Le eruzioni vulcaniche presentano modalità molto diverse a seconda di dove avvengono. Nel caso di Axial, l’attività sottomarina comporta il lento rilascio di lava da mari profondi. La colata lavica si raffredda rapidamente a contatto con l’acqua fredda, formando uno strato solido esterno. L’interno, invece, può restare fuso per più tempo, accumulando calore che si disperde lentamente.

Il vulcano crea dei veri e propri tappeti microbici sulla superficie delle colate, alterando l’habitat del fondale. Queste condizioni portano anche a un effetto visivo curioso, che gli scienziati descrivono come simile alla neve. Le attività non raggiungono mai la superficie, quindi non sono rilevabili dalla terraferma. Questo contrasta nettamente con le eruzioni di vulcani come il Vesuvio, noto per gli effetti devastanti sulle popolazioni a ridosso di Napoli, o il caso drammatico del Monte Sant’Elena nel 1980.

Monitoraggio e previsioni sulle possibili eruzioni di axial nel 2025

Negli ultimi anni, il monitoraggio del vulcano si è intensificato grazie a studi precisi che osservano il terreno e le temperature delle sorgenti idrotermali. Dal 2023 il fondale ha iniziato a gonfiarsi lentamente, un segnale che suggerisce un accumulo di magma sotto la crosta. Questo fenomeno è proseguito con ritmo costante anche nel 2024.

L’Università della Carolina del Nord a Wilmington ha aggiornato la previsione sul potenziale evento eruttivo pubblicando dati chiari sul loro blog ufficiale. Chadwick, uno dei ricercatori principali, ha stimato che l’eruzione potrebbe verificarsi entro la fine del 2025, basandosi sulle tendenze registrate nelle temperature delle sorgenti idrotermali e sul rilievo geologico. L’attenzione è alta, ma lo scenario non fa temere tsunami o impatti gravi sulla costa, grazie al tipo di attività vulcanica che si sviluppa qui.

In queste condizioni, la scienza resta impegnata a seguire ogni minimo segnale di cambiamento per capire meglio come si comportano i vulcani sul fondo dell’oceano e quale possa essere la loro influenza sugli ambienti marini circostanti.

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