Nel cuore delle Dolomiti, la Val Gardena custodisce specchi d’acqua alpini che appaiono e scompaiono seguendo i ritmi della natura. Tra vallate e catene montuose, alcuni laghi stagionali emergono solo per poche settimane, offrendo panorami unici. L’escursione a Vallunga conduce alla scoperta di questi piccoli mondi liquidi, tra leggende, storia naturale e tramonti dorati. Questo territorio è meta di escursionisti, appassionati di fotografia e famiglie in cerca di spazi tranquilli immersi nel verde.
Lech de ciampedel, il lago azzurro di vallunga che si forma con il disgelo
Lech de Ciampedel rappresenta un fenomeno stagionale che si manifesta nella primavera della Val Gardena, precisamente nella località di Vallunga. Questo specchio d’acqua si forma con lo scioglimento delle nevi, durando poche settimane prima di ritirarsi con l’avanzare dell’estate. La sua peculiarità sta nel colore turchese che scintilla al mattino, quando i raggi del sole colpiscono la superficie limpida. L’effetto visivo richiama paesaggi da cartolina e attira numerosi visitatori.
Un sentiero lungo circa 7 chilometri permette di raggiungere il lago partendo da Vallunga, fino a giungere alla cosiddetta “valle del canyon”. Il percorso dura circa 45 minuti e attraversa con calma boschi e radure. Durante la camminata si trova un ambiente silenzioso e pulito, ideale per brevi soste e foto ricordo. Ogni venerdì, fino alla scomparsa del lago, è organizzata una passeggiata guidata nell’ambito dell’iniziativa Val Gardena Active Experience. Questa possibilità facilita la conoscenza del luogo anche a chi non ha esperienza di trekking.
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La fugacità di un lago alpino
La fugacità del lech de Ciampedel lo rende uno spettacolo naturale raro. La combinazione tra altitudine, sole e disgelo crea un microcosmo fragile e prezioso. Chi giunge in prossimità lo osserva dentro un contesto più ampio, costituito da vette e pascoli, e comprende come questa acqua effimera rappresenti un tassello in continua trasformazione del paesaggio dolomitico.
Le acque tranquille di altri laghi e biotopi lungo la val gardena
Non solo il lech de Ciampedel accoglie gli amanti della montagna in cerca di riflessi sull’acqua. La Val Gardena offre diversi altri laghi, ognuno con caratteristiche proprie e atmosfere distinte. Il biotopo acquatico del Monte Pana, per esempio, crea un angolo di natura a misura di famiglia. È possibile camminare su un percorso Kneipp, pensato per stimolare la circolazione attraverso l’acqua fredda. I bambini si divertono ad osservare i pesci, mentre gli adulti possono rilassarsi sulle sdraio in legno e godersi il sole in un ambiente raccolto e silenzioso.
Altra tappa importante è il Lech Sant, il lago più esteso della zona, situato sull’Alpe Mastlé. Il nome deriva da una storia che si perde nel tempo: una chiesa un tempo eretta in quel luogo venne sommersa da una pioggia violenta, all’origine di questo bacino naturale. Chi vuole raggiungerlo deve affrontare un cammino di circa tre ore e mezza da Santa Cristina, o prendere la funivia Col Raiser per abbreviare la salita. Il percorso attraversa pascoli e panorami aperti, offrendo diverse aperture sul gruppo montuoso.
Altri laghi di alta quota
Sull’Alpe Mastlé si trova anche il Lech da Iman, situato a oltre 2.200 metri di quota, nel Parco Naturale Puez-Odle. Questo piccolo lago glaciale offre acque gelide, perfette per rinfrescarsi durante le escursioni estive. L’ambiente è rimasto intatto, con scorci sulla natura circostante che sottolineano la sua condizione isolata e selvaggia, ideale per brevi soste e momenti di relax sotto il cielo limpido.
Leggende, camminate e incontri culturali attorno ai laghi del gruppo del sella
Il lago di Crespëina, sull’altopiano del Puez, si estende per circa 160 metri in lunghezza e 70 in larghezza. Questo specchio d’acqua è legato a una tradizione locale che cita un drago ospitato nelle sue acque, reso inoffensivo dalle croci di legno disposte lungo la riva dagli abitanti del luogo. Per raggiungerlo si può partire dalla stazione a monte della funivia Dantercepies, seguendo il sentiero 2A verso il Passo Crespëina e proseguendo poi lungo l’Alta Via numero 2. In alternativa, il Rifugio Puez è un punto di partenza comodo per chi proviene dal Passo Gardena.
Nel cuore del gruppo del Sella emerge il lago del Pisciadù, celebre per il rifugio omonimo presente sulle sue rive dal 1902. Questo bacino è raggiungibile tramite un sentiero che parte dal Passo Gardena e attraversa la Val Setus. Per gli amanti dell’alpinismo, è possibile accedere anche attraverso la via ferrata Pisciadù, una delle vie attrezzate più difficili e famose delle Dolomiti. Questo luogo unisce la fatica della salita alla bellezza di un lago montano incastonato tra le pareti rocciose.
Il lago del pisciadù come punto d’incontro
Il lago del Pisciadù, oltre alla sua importanza naturalistica, rappresenta un punto di incontro per escursionisti e alpinisti che frequentano la zona. Il rifugio offre ospitalità e ristoro, creando un punto di raccordo tra sport, natura e cultura alpina. L’accesso non è facile, ma la vista che si apre intorno ripaga ampiamente del cammino o della scalata.
Il lech dl dragon, il lago alpino che scompare e riappare con il clima delle dolomiti
Il Lech dl Dragon è forse il lago più enigmatico del gruppo del Sella. Situato a un’altitudine superiore ai 2.600 metri, è un lago proglaciale che muta nel tempo a seconda delle condizioni atmosferiche. La sua esistenza è legata a una leggenda che racconta di un drago che emergeva dalle sue acque solo nelle notti di luna piena. Nel corso degli anni questo specchio d’acqua è apparso e scomparso più volte, creando un alone di mistero attorno alla zona.
Nel 1970 il lago sparì totalmente, riemerse solo fra il 2003 e il 2007, e poi di nuovo si ritirò lasciando libera la superficie rocciosa. Solo dopo inverni particolarmente nevosi torna a mostrarsi. Si può raggiungere in circa un’ora partendo dal Rifugio Pisciadù, ma il sentiero è impegnativo e poco segnalato. Questo ne limita la frequentazione, mantenendo il luogo pressoché isolato e difficile da prevedere.
Mutamenti naturali e difficoltà d’accesso
Il carattere mutevole del Lech dl Dragon testimonia la forza delle Dolomiti e la complessità degli equilibri ambientali. Chi si avventura su questi percorsi sa di vivere un’esperienza a contatto con una natura che non si lascia domare, e che continua a trasformarsi nel corso delle stagioni e degli anni.