Una squadra di otto donne, tutte ex pazienti oncologiche, ha intrapreso una sfida che consiste in una lunga traversata lungo fiumi e canali, partendo da Pavia e arrivando fino a Venezia. Il progetto, chiamato “C6 Siloku“, si propone di trasmettere un messaggio di forza e supporto per chi affronta il cancro e le difficoltà legate alla malattia. Per una settimana, queste donne affronteranno un impegno fisico intenso, accompagnate dal loro medico oncologo.
La sfida di remare per sette giorni consecutivi
Le protagoniste del viaggio sono otto donne tra i 49 e i 65 anni, tutte legate dalla stessa esperienza: hanno vissuto e superato una diagnosi di cancro. Questa esperienza le ha portate ad accettare una sfida fisica e mentale, remando per circa otto ore al giorno per sette giorni di fila. Nel corso delle giornate percorreranno 500 chilometri partendo dal Ticino a Pavia, per poi immettersi nel Po e proseguire fino alla laguna veneziana. La fatica fisica richiesta è significativa: mantenere una lunga sessione di vogata quotidiana è un impegno che richiede concentrazione e resistenza.
Tappe, sosta e riflessione
Il percorso prevede tappe intermedie e momenti di sosta in cui le protagoniste potranno riflettere e condividere le loro storie di guarigione e rinascita. Non si tratta solo di sport, ma di un’esperienza che unisce lo sforzo fisico a un percorso emotivo. La vogata diventa simbolo di ripresa, una forma di confronto diretto con il proprio corpo e con la malattia che è stata superata.
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Il messaggio di solidarietà e rinascita dietro c6 siloku
L’iniziativa si colloca nel contesto della solidarietà verso chi affronta il cancro, ma ha anche una chiara finalità: sostenere la ricerca oncologica. Ogni colpo di remo si trasforma in un gesto che supporta non solo le protagoniste, ma un’intera rete di pazienti, familiari e caregiver. “Remare è un modo per riprendersi la vita”, raccontano le donne, sottolineando come questa attività sportiva sia stata parte integrante del loro percorso di guarigione e reinserimento nella quotidianità.
Oncologo al seguito e l’importanza del sostegno
Il coinvolgimento diretto di un oncologo al seguito del gruppo dimostra l’attenzione medica e il raccordo tra salute e attività fisica. L’iniziativa crea un ponte tra la dimensione clinica e quella umana, evidenziando l’importanza del sostegno psicologico e dell’attività motoria durante e dopo le cure. C6 Siloku diventa così una testimonianza concreta di resilienza, con un impatto visibile sulla comunità locale e nazionale.
Il percorso da pavia a venezia: sfondo naturale e culturale
Il tracciato scelto per la traversata ha un valore significativo. La partenza da Pavia, attraversando il Ticino fino a immettersi nel Po, segue vie d’acqua storiche e paesaggi che uniscono natura, arte e storia. Il fiume Po, il più lungo d’Italia, offre uno scenario mutevole, fra aree verdi, piccoli borghi e città lungo le sue sponde. La scelta di arrivare a Venezia, città famosa per la sua laguna e per la cultura del remo, amplifica il valore simbolico di questa impresa.
Durante la settimana prevista, il gruppo attraverserà ambienti diversi, ogni giorno con nuove sfide legate a condizioni meteo e caratteristiche del fiume. La navigazione lungo il Po fino alla laguna veneziana richiede esperienza e attenzione, considerato che si tratta di zone con correnti, traffico fluviale e tratti più ristretti. Ogni tappa diventa un’occasione per incontrare persone, raccontare la propria storia e diffondere il messaggio di speranza dell’iniziativa.
Il contributo delle donne e il loro legame con la canottieri san cristoforo di milano
Le protagoniste fanno parte della Canottieri San Cristoforo di Milano, circolo noto per il suo impegno nella promozione dello sport e nella crescita personale dei suoi soci. La presenza di questo gruppo dentro il contesto di una squadra sportiva sottolinea la volontà di trasformare l’esperienza della malattia in un’opportunità per tornare a vivere con energia, forza e determinazione.
L’età delle partecipanti, tra i 49 e i 65 anni, dimostra che la sfida della malattia riguarda ogni fase della vita e che la ripresa richiede tempo e volontà. L’accompagnamento oncologico durante tutta l’impresa mostra un’attenzione particolare verso la sicurezza e il benessere delle donne, che non hanno mai lasciato in secondo piano la gestione della propria salute.
Una traversata di fatica, paesaggio e resilienza
Il racconto di questa traversata, che durerà otto giorni di contatto diretto con l’acqua, il paesaggio e la fatica, porta al centro della cronaca un esempio di come sport e malattia possano camminare insieme, arricchendo la storia di chi si batte contro il cancro e regalandole un momento di visibilità pubblica.