Negli ultimi quattro anni un uomo di 51 anni, residente nell’anconetano, avrebbe molestato la sua ex compagna. I fatti risalgono al periodo tra il 2019 e il 2023 e sono oggetto di un processo per stalking in corso ad Ancona. La vittima, una donna straniera di 41 anni, ha raccontato in tribunale gli episodi di violenza subiti durante e dopo la breve convivenza con l’imputato. La vicenda riporta fatti gravi di maltrattamenti fisici e minacce che si sono prolungati anche dopo la rottura del rapporto.
La relazione nata durante la pandemia e i primi episodi di violenza
I due si erano conosciuti durante la pandemia attraverso i social network. Dopo uno scambio di messaggi e telefonate, la donna accettò di frequentare il 51enne, un muratore di origini pugliesi ma ormai residente nella provincia di Ancona. Inizialmente l’uomo si trasferì a vivere con lei, poi prese casa nello stabile accanto. Ma ben presto il clima tra loro si deteriorò. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe picchiato e insultato la compagna in più occasioni.
Episodio grave a capodanno 2022 in puglia
Un episodio particolarmente grave è avvenuto durante un viaggio in Puglia a Capodanno del 2022. Dopo una lite, lui avrebbe guidato l’auto a 100 chilometri orari per poi scaraventarla in un campo, colpendola con pugni e strangolandola, tanto da strapparle la collanina. L’aggressione appena cominciata venne interrotta da un automobilista di passaggio. In un altro episodio, mentre erano in casa, stavano preparando un dolce quando lui l’avrebbe sbattuta con forza a terra.
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Le minacce e le violenze dopo la fine della convivenza
La fine della relazione non ha fermato l’uomo, che avrebbe continuato a tormentare la ex compagna per mesi. La donna ha raccontato in tribunale di aver subito danneggiamenti come pneumatici bucati e di aver trovato acido nel serbatoio dell’auto, che era così irrecuperabile. Gli episodi da lei descritti parlano di un uomo che la inseguiva in auto, urlava insulti e minacciava di farle del male. La presenza costante sotto casa e le parole intimidatorie si sono protratte fino all’autunno del 2023.
Minacce anche ai familiari
Oltre alle minacce dirette, l’uomo avrebbe rivolto parole di morte anche ai familiari della donna. Tali comportamenti hanno costretto la vittima a sporgere almeno due denunce ai carabinieri, una a settembre e un’altra a ottobre 2023.
Il processo ad ancona e le testimonianze in aula
Il processo si svolge davanti al giudice Roberto Evangelisti nel tribunale di Ancona. La donna si è presentata come testimone con un paravento per non dover guardare l’imputato, che continua a causarle paura. Durante l’udienza ha raccontato nel dettaglio gli abusi fisici ricevuti, comprese le strette al collo che le avevano impedito di respirare, e le minacce verbali.
La difesa e le richieste della parte civile
L’uomo, assistito dal legale Francesco Nucera, si dichiara innocente e nega ogni accusa. La ex compagna si è costituita parte civile per chiedere un risarcimento di 100mila euro, assistita dall’avvocatessa Laura Paolini. Il verdetto è atteso per l’11 dicembre prossimo.
La vicenda mette in luce le difficoltà di molte donne vittime di violenza domestica e l’importanza di accordi giudiziari che tutelino chi subisce queste situazioni. A Ancona il caso si sviluppa in un’aula di tribunale con testimonianze e prove che pesano sulla sentenza finale.