La diagnosi precoce del tumore dello stomaco in Italia segna una svolta con GastroForm, un questionario composto da 79 domande ideato per identificare le persone a rischio. Nel nostro Paese i nuovi casi, stimati intorno a 14.100 nel 2024, vengono spesso scoperti in fasi avanzate, riducendo drasticamente le possibilità di sopravvivenza. Mentre in alcune nazioni asiatiche lo screening gastrointestinale è parte dei controlli periodici, in Europa mancano ancora strategie efficaci per la prevenzione di questo tumore. GastroForm, inserito nel progetto Gastroscreening, si propone come strumento di primo livello da validare su scala nazionale, con risultati attesi a breve.
Il carcinoma gastrico in italia: numeri e difficoltà nella diagnosi precoce
In Italia, il carcinoma dello stomaco colpisce circa 14.100 persone ogni anno. La stragrande maggioranza delle diagnosi arriva in fase avanzata, perché meno del 20% dei casi viene intercettato precocemente. Questo impedisce un trattamento tempestivo e riduce la sopravvivenza a cinque anni al 32%. Un dato lontano da quello di nazioni come Giappone e Corea del Sud, dove le procedure di screening permettono una sopravvivenza superiore al 60%. La differenza principale sta nella consuetudine degli esami gastroscopici abituali nelle popolazioni orientali. Qui, la gastroscopia è tra i controlli regolari garantiti dai sistemi sanitari pubblici, mentre in Italia e nel resto d’Europa il test viene richiesto soltanto in presenza di sintomi o situazioni specifiche. Lo screening di massa con gastroscopia appare infatti invasivo e poco sostenibile, sia dal punto di vista economico che culturale.
Come gastroform si propone come test non invasivo per identificare le persone a rischio
GastroForm nasce dall’esigenza di individuare uno strumento di screening di primo livello che non richieda l’esecuzione immediata della gastroscopia. Ideato nel 2022 con una prima versione di 38 domande, ora conta 79 quesiti che indagano diversi aspetti della vita e della salute degli individui. Il questionario è stato sviluppato per essere poco costoso, semplice da somministrare e sufficientemente specifico per individuare chi dovrebbe poi sottoporsi all’esame endoscopico. Grazie a questo filtro iniziale, si vuole aumentare drasticamente il numero di tumori gastrici individuati in fase precoce. La prima fase di studio ha coinvolto circa 5mila partecipanti tra i 40 e gli 80 anni, consigliando la gastroscopia a oltre 600 di loro. Dopo questa esperienza, gli epidemiologi dell’Istituto Mario Negri di Milano hanno ampliato e affinato il test per renderlo più completo.
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Le domande di gastroform tra anamnesi, abitudini e fattori di rischio alimentare
Il questionario GastroForm affronta vari temi, puntando su informazioni dettagliate in più aree. Gran parte dei quesiti riguarda la storia personale e familiare di malattie, con particolare attenzione alle condizioni che possono aumentare il rischio di tumore gastrico. Si indagano anche stili di vita, come il consumo di alcol e tabacco, e l’attività fisica. Una parte consistente del test è dedicata alle abitudini alimentari, per capire la frequenza con cui vengono consumati alimenti collegati a maggior rischio, come carni lavorate e cibi molto salati, oppure quelli che possono contribuire a una minore incidenza, come frutta fresca, verdure e cereali integrali. Questo set di domande consente di definire un profilo di rischio basato su evidenze scientifiche, utile per orientare i successivi esami diagnostici.
La validazione scientifica del questionario e il coinvolgimento di centri endoscopici italiani
Per rendere affidabile GastroForm si sta avviando uno studio di validazione che coinvolge 10 centri di endoscopia digestiva distribuiti in tutta Italia. I pazienti già indicati per una gastroscopia saranno invitati a compilare il questionario. I risultati saranno confrontati con i dati ottenuti dall’esame endoscopico e dall’analisi istologica delle biopsie. L’obiettivo principale è identificare lesioni precancerose, come l’esofago di Barrett, la gastrite atrofica cronica con metaplasia intestinale e la neoplasia non invasiva. Individuare queste condizioni permette di programmare controlli più frequenti e mirati. Attualmente, la gastroscopia rileva solo circa l’8% delle lesioni preneoplastiche, mentre con GastroForm si punta a raggiungere una soglia intorno al 40%, migliorando la prevenzione rispetto alle pratiche tradizionali.
Ruoli della gastroscopia e innovazioni tecnologiche nello screening gastrico
La gastroscopia, quando usata nello screening, deve mantenere elevati standard qualitativi. Questo significa curare la preparazione e la sedazione del paziente, impiegare strumenti a elevata definizione capaci di individuare anche minime modifiche della mucosa gastrica e riservare un tempo di osservazione adeguato, stimato in almeno sette minuti. Importante è anche l’abilità dell’operatore e la possibilità di prelevare campioni per biopsie istologiche. In questo contesto, l’intelligenza artificiale sta iniziando a offrire supporto nel riconoscimento automatico di anomalie durante l’esame. Sebbene non sia ancora uno standard, già oggi rappresenta un valido strumento che potrebbe integrare la diagnosi tradizionale e aumentare l’accuratezza degli esami.
L’evoluzione dell’incidenza del tumore gastrico e la prospettiva europea sullo screening oncologico
Tra gli anni Novanta e il 2020, l’incidenza del tumore gastrico è diminuita principalmente grazie alla cura e alla prevenzione dell’infezione da Helicobacter pylori, con antibiotici che hanno ridotto la diffusione del batterio. Recentemente, questo trend si è fermato, in parte per la comparsa di ceppi resistenti, complicando il controllo. Nonostante ciò, il carcinoma gastrico rimane una malattia a forte impatto sanitario. Il Consiglio europeo, nel dicembre 2022, ha aggiornato le raccomandazioni su screening oncologici, suggerendo di includere anche i tumori dello stomaco, della prostata e del polmone per estendere i protocolli di prevenzione. Il progetto GastroForm si inserisce in questa nuova linea, con l’ambizione di proporre il questionario alle istituzioni e alle società scientifiche al termine del processo di validazione.
Confronto e sostegno istituzionale durante il convegno nazionale a brescia
Il convegno nazionale “Road to Gastroscreening/3”, svoltosi a Brescia, ha riunito esperti di discipline diverse, dalle scienze mediche alle istituzioni, per discutere il progetto GastroForm e sulle prospettive della ricerca sul tumore gastrico. Tra i temi affrontati, il ruolo del finanziamento privato nella ricerca scientifica, con interventi di rappresentanti del mondo accademico e delle istituzioni locali. Regione Lombardia ha mostrato interesse per questa iniziativa, vista come opportunità concreta per migliorare la salute pubblica attraverso lo screening. Simona Tironi, assessore all’istruzione della Regione, ha manifestato il supporto dell’amministrazione, sottolineando la necessità di colmare il ritardo sulle diagnosi precoci per questa patologia, che ancora oggi resta poco riconosciuta fino a stadi avanzati.