L’azienda sanitaria territoriale di Pesaro-Urbino ha inaugurato il primo percorso diagnostico terapeutico assistenziale dedicato ai tumori del pancreas nelle Marche. Quest’iniziativa nasce dalla cooperazione tra le strutture sanitarie della provincia e mira a offrire ai pazienti un’assistenza rapida, organizzata e locale. Così chi si ammala non è costretto a rivolgersi a centri fuori regione, migliorando tempi e qualità delle cure.
Attivazione del primo pdta per tumori del pancreas in provincia di pesaro-urbino
L’attivazione di questo Pdta rappresenta una novità per le Marche, dove fino a oggi non esisteva un percorso di cura specifico e coordinato per i tumori pancreatici. L’azienda sanitaria territoriale di Pesaro-Urbino ha messo in piedi una rete di ospedali, ambulatori e professionisti che lavorano insieme per seguire il paziente in tutte le fasi, dalla diagnosi iniziale al monitoraggio post terapia. Il modello si basa su riunioni multidisciplinari, dove medici di chirurgia, oncologia, radiologia e altri specialisti discutono i singoli casi per impostare la strategia più adatta.
Questa organizzazione garantisce interventi tempestivi, evitando ritardi che in tumori aggressivi come quelli del pancreas possono compromettere le possibilità di cura. Il coordinamento è gestito in modo da non frammentare il percorso assistenziale e per assicurare continuità tra ospedale e territorio. L’obiettivo è offrire risposte cliniche puntuali senza costringere il paziente a spostamenti lunghi fuori regione.
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Ruolo e contributo di alberto patriti e della chirurgia di pesaro
Alberto Patriti, direttore della chirurgia dell’ospedale San Salvatore di Pesaro, è stato il principale promotore del progetto. La sua esperienza nel campo e la volontà di integrare le competenze sanitarie del territorio hanno spinto la realizzazione del Pdta. Patriti ha sottolineato come la collaborazione tra specialisti e il dialogo costante tra reparti siano fondamentali per trattare patologie complesse come il cancro al pancreas.
La chirurgia rappresenta un cardine del percorso terapeutico, considerando che l’intervento precoce può fare la differenza nelle chance di sopravvivenza. L’ospedale San Salvatore, infatti, ha registrato negli ultimi anni una capacità di attrarre pazienti da altre regioni. Il 20% degli operati arriva da fuori Marche, segno evidente della fiducia nel centro di Pesaro per trattamenti di alta complessità.
Dati epidemiologici e importanza del sistema di cura coordinato
I tumori del pancreas sono in crescita in Italia e nelle Marche, con 14.800 nuovi casi diagnosticati ogni anno nel paese e circa 340 solo nella nostra regione. Questi numeri segnalano una necessità impellente di strutturare un sistema di cure capace di intercettare rapidamente la malattia e indirizzare il paziente sulle terapie più appropriate.
I tumori pancreatici spesso vengono scoperti in fase avanzata e la prognosi resta complicata, così un percorso snello e organizzato dovrebbe limitare le perdite di tempo e facilitare il riferimento a specialisti da subito. In particolare, l’approccio multidisciplinare aiuta a valutare insieme benefici e rischi di ogni trattamento, dall’intervento chirurgico alla chemioterapia, fino al follow-up.
Il Pdta dell’Ast PU cerca proprio di rispondere a queste esigenze, garantendo un monitoraggio continuo e adattato alle condizioni di ciascun paziente, in modo da affrontare in modo uniforme e coordinato questa patologia su un territorio che fa fatica a sostenere richieste terapeutiche complesse.
L’accesso al percorso diagnostico terapeutico assistenziale nelle marche
I pazienti possono accedere al Pdta attraverso visite specialistiche sia in ospedale che sul territorio, senza passaggi burocratici complessi. Appena si sospetta o si accerta una lesione al pancreas, il caso viene inviato a un gruppo di lavoro multidisciplinare che valuta la situazione clinica e suggerisce la migliore cura disponibile.
Questa modalità riduce l’attesa e evita che chi ha bisogno debba muoversi tra più strutture, garantendo una presa in carico integrata e controllata. È previsto anche un controllo nel tempo per evidenziare eventuali recidive o complicanze. Tale organizzazione rappresenta un salto di qualità per la risposta sanitaria nella provincia di Pesaro-Urbino, che si allinea così agli standard nazionali per le malattie oncologiche.
Le strutture coinvolte lavorano insieme per offrire non solo diagnosi e terapia, ma anche supporto sociale e psicologico ai pazienti e ai familiari. L’approccio ospedale-territorio mira a dare un’assistenza continua, riducendo le difficoltà legate agli spostamenti e agli iter complessi, tipici di una malattia così aggressiva.